tag:blogger.com,1999:blog-70467386566973400842024-02-07T06:06:14.502+01:00Rumentablog di rumenta. Chiacchiere su un sacco di cose soprattutto inutilisdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.comBlogger433125tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-27959355949721940522017-03-06T10:32:00.003+01:002017-03-06T10:33:34.578+01:00il punto su "LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO"in <u style="font-weight: bold;">moltissimi</u> avranno notato che è qualche lunedì che non si pubblica più nulla. In meno avranno notato che l'ultimo capitolo terminata con un <span style="background-color: white; color: red; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium; text-align: center;">Fine della Prima Parte</span>.<br />
<br />
C'è una seconda parte? <b>No</b>. Ci sarebbe dovuta essere? <b>In teoria sì</b>.<br />
<br />
Poi le cose vanno sempre come vogliono andare loro... e la seconda parte è in alto mare.<br />
<br />
Nel frattempo, per chi volesse leggersi la prima tutta d'un fiato, può iniziare da <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo-1.html" style="font-weight: bold;">qui</a>, alla fine di ogni capitolo c'è il link al successivo.sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-24759368571025988242017-02-13T10:00:00.000+01:002017-02-14T11:25:41.522+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #38<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13;">
The Day After</span><o:p></o:p></h2>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span class="MsoSubtleEmphasis"><b><i><span style="font-size: x-small;">di
epifanie e di risse</span></i></b><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
Probabilmente a scatenarmi quella
sera fu il tasso alcolico. Ed è sempre colpa del tasso alcolico se di tutta la
vicenda ho ancora dei ricordi distorti. Quando ci penso rivivo tutta la scena
in modo estremamente onirico. Quella maniera di ricordare le cose che un po'
guardi il mondo con i tuoi occhi e un po’ ti vedi con gli occhi del mondo,
quasi in contemporanea.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come avevo raccontato eravamo al
Locale e io avevo già bevuto qualche bicchierino di troppo. Nib aveva pensato
bene di farmi bere a casa, prima di uscire. Arrivato lì, semplicemente, non mi
fermai.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il clima era festoso, ridevamo
più o meno tutti, ci stavamo divertendo. Credo. Perché nei miei ricordi ad un
certo punto ci sono immagini discordanti. In alcune mi sto divertendo, rido di
cuore, scherzo, in altre sono infastidito e sempre più teso. Fino a quando, di
questo sono sicuro, ad un certo punto mi alzo deciso a dare un taglio a tutto e
dicendo, come un gran signore, “vado a pisciare prima di rischiare
un’esplosione vergognosa...” poi torno dal bagno e trovo tutti agitati con
l’Idiota che spara l’ennesima fastidiosissima perla guardandomi. Il suo ghigno
sarcastico unito a quella camicia blu elettrico mi stimolano una domanda che
vomito prima di pensare alle conseguenze con un’espressione sul viso che
trasuda innocenza “Hai raccontato a tutti del <i>toro nelle mutande</i>, sì?".<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il ghigno scompare. Guardo tutti
i presenti sorridendo come uno che la sa lunga e facendo finta di attendere una
risposta. Faccio questa pausa ad effetto guardando tutti, tempi comici
perfetti, davvero, roba da far studiare alle scuole di recitazione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
“Dovete sapere che il qui
presente premio Nobel” indico l’Idiota “è andato da una stagista a dirle che
aveva un toro nelle mutande e se voleva farci un giro” <o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tutti ridono. L'Idiota mi guarda
torvo. Caterina ha il sorriso di chi non ha capito la battuta. Non sa se faccio
sul serio o se sto sparando qualche cretinata. Gli sguardi che vedono sono di
divertita sorpresa. Non aspetto, è ora di calare l’ascia.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Io lo so perché lei lo ha
registrato. Lei è l'ex di mio fratello. E il genio si è pure calato i calzoni.
E nella registrazione si sente lei che dice 'hai detto toro o lumaca?'”<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le risate aumentano di volume,
nel mio ricordo sono assordanti, quasi fisiche, sovrastano tutto. Caterina
sgrana gli occhi. L'Idiota mi dà del figlio di <i>tVoia</i>. Ha la faccia e gli occhi rossi. Gongolo e contemporaneamente
non m’interessa più di niente, voglio solo il sangue. Il suo. Voglio portare
l’umiliazione fino in fondo.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sei veramente un povero
stronzo... tutti ci chiediamo da sempre se sei così di tuo o prendi delle
pasticche…” Glielo chiedo mentre si alza e mi spintona. Ma io sto ridacchiando,
l’alcol che ho in corpo si mescola ai mesi di frustrazione e al disprezzo, crea
un unico bolo con i bocconi amari ingoiati e mi fa sentire invincibile. Non ho
paura di nulla.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Arriva un altro spintone. Vedo distrattamente
gente alzarsi di scatto, qualcosa che cade dal tavolo, sedie che si rovesciano.
Qualche indistinto “eh, ma dai…” “ora però basta” “… diglielo che scherzi…”
mentre mi sta per arrivare la terza spinta.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
È a questo punto che sento
distintamente il crack dei freni inibitori che si lacerano, scoppiano, mi
liberano. E scatto.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
Il resto l'ho già raccontato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
Nel ricordo confuso rispunta quel
momento che ho chiamato epifania. È quando nel parapiglia incrocio gli occhi di
Caterina. Quegli occhi neri, profondi, sinceri e dannatamente comunicativi. In
essi leggo come in un lampo sorpresa-disapprovazione-liberazione-gelo-disgusto-critica-commiserazione-rifiuto-disprezzo.
E la consapevolezza delle consapevolezze che mi cala perentoria come la scure
di un boia fra capo e collo: non la rivedrò mai più.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Autogol. L'arbitro fischia la
fine.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Hai perso, inetto coglione!<o:p></o:p><br />
<br />
<div style="background-color: white; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;">Fine della Prima Parte</span></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-size: 11pt; line-height: 15.6933px;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
</div>
</div>
sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-81410729486214929422017-02-06T14:41:00.000+01:002017-02-14T09:07:53.459+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #37<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-size: large;">
Merlo</span><o:p></o:p></h2>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span class="MsoSubtleEmphasis"><span style="color: #666666; font-size: x-small;"><b><i>di
Django Reinhardt e falene</i></b></span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E così seguì un periodo di cuore
in fiamme e maschera di ghiaccio. Caterina cercava di riallacciare con l'Idiota
e a farle da confidenti c'eravamo io e un paio di sue amiche a me sconosciute.
Sembrava di essere tornati alle medie.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L'unico aspetto positivo della
faccenda era che l'Idiota non sembrava volerne sapere, secondo lui le cose fra
loro andavano benissimo. Però inizialmente provò a fare buon viso a cattivo
gioco, e questo per me non fu un periodo particolarmente facile.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Far finta di nulla mi richiedeva
grosse energie, e mantenere oggettività come confidente non era affatto
semplice. Però riuscii ad invitarla sempre a riflettere, a chiedere a sé stessa
le cose, a confrontare le mie risposte con quelle delle sue amiche: da maschio
riuscivo a spiegarle in modo disincantato i gesti e gli atteggiamenti di lui
meglio di come qualsiasi donna avrebbe potuto fare. Sarò sincero, mi sentivo
una forchetta piantata nel fegato e la mia autostima subiva regolarmente dei
tracolli mica da ridere. <o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il problema vero è che tornando a
casa dal lavoro, lei trovava lui, non me. Allungando la mano nel letto, trovava
lui, non me. La gita in montagna era con lui che l'aveva fatta, non con me. E
così la grigliata in spiaggia, il weekend a Parigi o quello dai parenti in campagna.
La priorità di Caterina era, e giustamente, capire se con l'Idiota le cose
potessero funzionare di nuovo, io venivo dopo, ero un'eventualità successiva
nel caso si fossero lasciati, una possibilità. L'Idiota aveva il tempo dalla
sua, maledetto. Ogni secondo che passavano insieme poteva essere quello
decisivo per riaccendere la scintilla e ogni ora passata senza notizie di
Caterina (e furono parecchie) era un'ora che avevano potuto passare avvinghiati
avvolti dal fuoco della passione.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Fortunatamente l'Idiota, forse
per far valere il suo nome, se la giocava malissimo.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sapevo che la possibilità di
scottarsi era elevatissima. Eppure come una falena continuavo a volare
ripetutamente contro la lampadina incandescente, irrimediabilmente attratto
dalla luce. E con poche distrazioni e valvole di sfogo. Persone con cui
parlarne pochissime. Si contavano sulle dita di una mano di Django Reinhardt
(esatto, QUELLA mano) e mi dicevano di desistere, che mi sarei fatto davvero
male. Solo Nib mi lasciava il beneficio del dubbio.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ti rendi conto che stai facendo
il merlo?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Me ne rendo conto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Tu che dici che quelle degli
altri sono asessuate”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Me ne rendo conto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sai che ti farai un male
bestia?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Me ne rendo conto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Secondo me no, non realizzi che
mentre ti parlo lui le sta infilando una mano nelle mutande...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Me ne rendo conto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“... e lei probabilmente...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“ME NE RENDO CONTO!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sai che hai rotto il cazzo con
questa risposta?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E che altra risposta vorresti?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Che andassi lì e spaccassi la
faccia a quel coglione, prendessi Caterina per i capelli e la trascinassi nella
grotta”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E poi se ne andrebbe perché
avrebbe i dubbi che forse qui o forse lì”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma cosa te ne frega?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Lo sai come sono, per me o tutto o niente”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“... fratelli minori...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“È una vitaccia, eh!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“A chi lo dici! Ma ne vale la
pena? Cioè, pensi davvero che ne valga la pena?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Secondo me sì… poi sai forse
cosa c’è? Noi perdenti abbiamo solo paura di vincere”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Eh?!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Facciamo di tutto per perdere,
cerchiamo gli ostacoli, se non ci sono li fabbrichiamo… è come se nella
vittoria, nell’ottenere quello che vogliamo, trovassimo qualcosa di volgare, di
squallido, di banale, rifugiandoci in quella spettacolare e pura catarsi che troviamo
solo in una sonorissima sconfitta”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma forse è così perché siamo
talmente abituati a masticare merda che abbiamo paura che la cioccolata sia
cattiva”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Insomma, non so nemmeno più io
perché mi comporto così. Se lo faccio per allontanare Caterina, per paura di
ottenere quello che voglio. Se lo faccio per dimostrarmi di essere migliore di
quello che sono. Se lo faccio solo per poter fare bella figura con lei… So solo
che non saprei comportarmi altrimenti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Forse hai ragione tu... però non
posso vederti così”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Bisogno di occhiali?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Minchione. Piuttosto, dì a
Caterina di chiedere al coglione del <i>toro
nelle mutande</i>”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Cosa?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“È una storiella edificante che
mi ha riferito Sonya... secondo me ti farà guadagnare punti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Anticipami i dettagli, almeno”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Prima ubriachiamoci! Che se mi
fai di nuovo discorsi così seri vado a suicidarmi!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quella fu spesso l'arma di Nib,
distrarmi e affogarmi nei paradisi alcolici. Ma è sempre un'arma difficile da
maneggiare e, devo dire, noi non fummo particolarmente bravi né efficienti né,
a dirla tutta, attenti.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Durante questo periodo con
Caterina ci vedemmo abbastanza frequentemente, sempre in compagnia, spesso e
volentieri al Locale. Fino alla sera fatidica. Quella dell'epifania.<o:p></o:p><br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2017/02/la-razionalita-del-coccodrillo-38.html">CAPITOLO 38</a></b><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: start;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-size: 11pt; line-height: 15.6933px;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
</div>
</div>
sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-72995415367851205642017-01-30T10:00:00.000+01:002017-02-07T18:17:10.204+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #36<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-size: large;">
Franchezza</span><o:p></o:p></h2>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span class="MsoSubtleEmphasis"><span style="color: #666666; font-size: x-small;"><b><i>di
stronzate, paraocchi e telefonate</i></b></span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Caterina non venne a miagolare
alla mia porta alle 11 di mattina come profetizzato da Nib, anzi, a quell'ora
ero in ufficio. Però alle 14 mi telefonò. Una telefonata che sarebbe piaciuta a
Sergio Leone, fatta di sguardi, silenzi e fruscii. Lo so, per telefono e per
iscritto non è che funzioni granché.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sì?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ciao”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ciao”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Mi hai cercata…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ti ho cercata”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ti ho cercata ieri”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sei arrabbiato?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sei arrabbiato con me?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No.… credo di no, almeno”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Grazie”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“volevo dirti che voglio vederti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“ieri, intendo, quello volevo
dirti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“che voglio vederti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“anch'io”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L'umore che precedeva l'incontro
era strano. Sentivo su di me quel misto di ansia e imbarazzo che si prova a
sapere di dover incontrare qualcuno che hai mandato affanculo di brutto. Che
poi, a ben vedere, non era poi tanto diverso da quello che era successo
davvero. Mi tirò su il morale pensare che anche lei non doveva essere in uno
stato d'animo tanto migliore.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Anche di persona fu tutta una
questione di sguardi, come se avessimo paura di dire troppo o troppo poco o non
ci fidassimo del tutto. Poi aprì la bocca. E grossomodo questo fu ciò che mi
vomitò addosso:<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Vorrei non averti mai incontrato
è colpa tua e solo tua che mi hai fatto venire i dubbi e io speravo che ora
vedendoti mi andassero via e invece no sono sempre dove stanno e anzi sono pure
più grossi io sto bene con lui ci stavo bene ma poi tu tu mi hai fatto
intravedere che forse c'è altro che potrei stare in modo diverso forse migliore
non lo so ma comunque diverso ed è un diverso che mi piace ma io non so come
fare mi sento in colpa non dovevi fare quello che hai fatto che poi alla fine
era solo un bacetto innocente ma il problema non sei tu è che io lo volevo mi è
piaciuto e avrei pure voluto non fosse solo un bacetto e allora mi sono fatta
schifo perché non era giusto perché non posso far naufragare una storia così
non si fa io ci starei davvero di merda e m'incazzerei un sacco se lo facessero
a me però ho i dubbi non so cosa fare e non riesco a mandarli via mi sento pure
di merda perché sono venuta qui e invece era meglio se restavo a casa a
piangere!”<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Fece una pausa per riprendere
fiato. Io restai zitto, camminavo, guardando un punto indefinito del
marciapiede a circa 5 metri da me.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Tu cosa vuoi che faccia?” chiese<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Io?”. Non sapevo se applaudirmi
o prendermi a sputi in testa da solo. Una bella risposta non sense che la
lasciò ammutolita tanto da costringermi ad aggiungere “mica dipende da me”<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Certo a te che ti frega tu hai
la tua super figa bionda con le super tette antigravità che sembra non avere
altra ambizione nella vita che metterti le mani addosso perché non credere che
non vi abbia notati quella sera al locale che le toccavi il culo e lei non
sembrava aspettare altro mentre io morivo ma in fondo io che mi credevo come se
fosse stata una cosa possibile anche senza quella lì che poi è da quella sera
che le cose vanno di merda e sto piangendo quasi tutti i giorni perché sono una
cretina che non so nemmeno io cosa voglio e cosa devo fare e m'illudo"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Altra pausa per riprendere il
fiato. Continuavo a camminare, ma questa volta parlai prima io.<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Con Lucrezia ci siamo lasciati”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
Smise di camminare, mi fermai e
la guardai. Lei cambiò voce, si addolcì<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
“Perché? Eravate belli insieme,
così... così complici...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
Mi limitai ad alzare le spalle e
ripresi a camminare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
Lei restò in silenzio per un po'
e poi<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
“Cosa devo fare?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“È una domanda un po' grossa...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Cosa vuoi che faccia?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Piuttosto cosa vuoi fare tu?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non lo so”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Eppure sei qui a parlarne con
me”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Perché pensavo che vedendoti si
risolvesse tutto. E invece sto peggio di prima, credevo che vedendoti non mi
piacessi più, che stare con quella ti avesse allontanato che avessi avuto
quello che volevi... mi ha trattata male, ha minacciato di cacciarmi di casa
... non c'è mai... mi sento così... così in secondo piano... messa da parte...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Persi la pazienza. Me ne rendo
conto, è irrazionale, totalmente irrazionale, ma, in fondo, cosa c'era di
razionale in quella situazione? E poi, probabilmente, se agissimo sempre in
modo razionale la vita sarebbe drammaticamente piatta, monocorde, monocolore. E
so anche che è stato brutto, come prendere a calci un cane morto.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Senti” risposti brusco “se
dipendesse da me, ti porterei via da quel coglione che ti tratta come una pezza
da piedi. Ma non dipende da me. Sei tu che devi fare una scelta, sei tu che insisti
che vuoi recuperare con quello stronzo anche se non vale un tuo punto nero”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma perché pensi questo di lui?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No, è quello che pensa un sacco
di gente di lui da prima che tu lo conoscessi. Semplicemente lui ha sé stesso e
tu sei un accessorio, ti dà per scontata. Sei docile, comoda, con te può giocare
alla coppietta quando non ha qualche oca fra le mani, tanto qualsiasi cosa
faccia tu sei lì che scodinzoli appena ti lancia un pezzo d'osso. Sei il suo
piano B”<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi stupii della mia franchezza.
Anche lei.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
“È questo che pensi di me?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“È quello che pensa lui ed è
quello che vediamo tutti. Ti rendi conto la mole di cazzi suoi che si fa? E tu?
Tu ti fai problemi per tutto. Ma ti rendi conto di come ti fai trattare? E ti
rendi anche conto che la vostra storia è finita da un pezzo?” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Tu dici così perché solo perché vuoi
che io lo lasci”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Se volessi davvero stare con
lui, non staresti parlando con me”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“…” Stava per piangere. Provai ad
addolcire i toni.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non nego mi piacerebbe lo
lasciassi, ma in realtà vorrei che ti rendessi conto tu delle cose. Perché non
gli parli? Chiedigli se vede anche lui che il vostro rapporto è in crisi e
vedete di recuperare le cose”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E tu?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Io?” ancora... “Io che c'entro?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Tu per te cosa vuoi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Te”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma te al 100%, non te coi dubbi
che forse hai sbagliato e dovevi restare con lui. Quindi prima chiarisci con
lui e poi vediamo che succede”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E tu cosa fai?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Direi che sono affari miei…”<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi abbracciò. Intensamente. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
“Non scomparire”<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non sono un fantasma...” risposi
sorridendo e ricambiando l'abbraccio.<o:p></o:p><br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2017/02/la-razionalita-del-coccodrillo-37.html">CAPITOLO 37</a></b><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-size: 11pt; line-height: 15.6933px;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
</div>
</div>
sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-33641348002173945792017-01-23T10:00:00.000+01:002017-01-31T10:48:52.501+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #35<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13;">
Telefonia</span><o:p></o:p></h2>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span class="MsoSubtleEmphasis"><span style="color: #666666; font-size: x-small;"><i><b>di
incubi e vino</b></i></span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Onestamente non so quanti giorni
dopo l'ultimo messaggio di Lucrezia successe. Mentre i giorni correvano in
avanti i miei pensieri rimuginavano. Immobili. Poi chiamai Caterina: non
rispose.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sono questi i momenti in cui
tutti noi diamo il peggio. È il drammatico teatrino degli alibi: dei non avrà
sentito, avrà avuto la suoneria bassa, 16 squilli erano pochi, non si è accorta
che sul telefono c'è scritto a caratteri cubitali “HAI PERSO UNA
TELEFONATA!!!!”, le hanno rubato il cellulare, ha cambiato numero, ho chiamato
il numero sbagliato, il telefono è impazzito e chi sa chi ho chiamato, il
gestore telefonico fa lo spiritoso, stava facendo il bagno, il telefono
squillava e vibrando è caduto nell'acqua prima che potesse leggere chi fosse a
telefonare e via così.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Allora ti chiedi se sia il caso
di riprovare, di mandare un messaggio, di insistere. O forse è meglio attendere
che veda l'avviso di chiamata non risposta e richiami. Ma magari non ha
credito, magari ha perso la rubrica e non riconosce il numero, magari dei campi
magnetici hanno bruciato la memoria del suo telefono, magari è stata rapita dai
Venusiani e via ancora per la tangente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La realtà la conosciamo tutti.
Semplicemente non vogliamo accettare il fatto di non essere il primo pensiero
dell'altra persona. Abbiamo chiara l'immagine di lei che prende il telefono che
squilla, vede il nome e lo posa, aspettando che passi. Semplicemente non
vogliamo ammetterlo a noi stessi. Non ci piace. Non può essere così.
Dev'esserci dell'altro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo circa 15 minuti di
psicodramma decisi di non pensarci. Era andata così. Era andata male. Il
destino aveva deciso. Quel Dio che non gioca a dadi aveva decretato la mia
sconfitta. Andai in cucina, presi una bottiglia di vino, ne bevvi più di metà e
andai a dormire. Erano le 6 di pomeriggio. Nib avrebbe fatto tardi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Addormentarsi fu dura, le prime
due ore tutte un girare e rigirare nel letto, in una sorta di stato semi
cosciente in cui la mente non fa che generare mostri ansiogeni. Sembravo una
fettina di carne che veniva panata pian piano. La panatura era fatta di
autentici mostri: bollette scadute da pagare, addebiti della carta di credito,
un dolore a un ginocchio, un alterco col capo. Nella mia mente tutto si
mischiava portando a vedermi ormai senza più le gambe, in una casa occupata
abusivamente e illuminata solo con poche candele rubate in chiesa. Nib che non
torna perché magari ha fatto un incidente mortale e mi ritrovo solo al mondo.
Cose così. E soprattutto un pensiero fisso: quello di Caterina con l'Idiota a
mo’ di ciliegina avvelenata sulla torta.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vita è infame a volte. Non
parlo della mia, quella di Caterina era sicuramente peggiore. Io non
condividevo la casa con un maschio che passava più tempo dall’estetista che a
fare gare di rutti con gli amici, ad esempio. Io condividevo la casa con Nib,
maschio alfa esclusivamente perché non esiste una lettera antecedente e per
giunta totalmente inconsapevole del suo essere in cima alla catena alimentare.
Quel signorino con le camicie da scimmia impazzita e il ciuffo biondo
impomatato faceva a pugni con la mia estetica del macho nutrita a furia di Bud
e Terence. E oltretutto era anche stimolante per l’intelletto come un tappetino
da bagno. O forse pure meno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E quella sera, complice il vino,
presi consapevolezza del fatto che Idiota e Caterina fossero un binomio che
insultava le cose belle del mondo, una prova dell’ineluttabile inesistenza di
Dio e la dimostrazione che l’amore non è solo cieco ma pure stronzo e con la
fissa di giocare al ribasso.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Spalancai gli occhi. Era buio.
Avevo la faccia impastata di bava secca. Ma ero consapevole di diverse cose, la
prima era che restare a letto avrebbe voluto dire solo una cosa: nuovi incubi
nel dormiveglia, magari a base di Idiota. La seconda è che Caterina era davvero
importante.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andai in sala deciso a vedermi un
film brutto e una mezz'ora dopo tornò Nib.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ancora in piedi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“In verità sono comodamente
seduto sul divano”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Vedo”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Com’è andata? Sempre coi tuoi
amichetti dell'università?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Come vuoi che sia andata... sono
delle merde, vivono di merda, dicono stronzate inaccettabili e non mi diverto
più a uscire con loro. La prossima volta mi do malato!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“lo dici tutte le volte...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Vero, perché poi torno a casa e
ti vedo al buio a fissare uno schermo spento e mi sembra di aver passato una
gran serata con gente di un certo livello”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Penso che andrò via da questa
casa dove ormai nessuno mi ama più”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Toh! Ho preso i cornetti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Allora un po’ di bene me lo vuoi
ancora!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli raccontai della mia presa di
coscienza. Secondo lui Caterina me la sarei trovata miagolante alla porta di
casa entro le 11 di mattina. Buon vecchio Nib, di cosa non si sarebbe convinto
pur di tirarmi su il morale!<o:p></o:p><br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2017/01/la-razionalita-del-coccodrillo-36.html">CAPITOLO 36</a></b><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: start;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-size: 11pt; line-height: 15.6933px;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
</div>
</div>
sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-89958805110505718532017-01-16T10:00:00.000+01:002017-01-23T11:37:28.243+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #34<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Brodo</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b><span style="font-size: x-small;">di liti e amiche</span></b></i></div>
<br />
Vedermi con Lucrezia era stato per Caterina un autentico shock. Vedere me con Lucrezia e Nib con Sonya era stato uno shock ancora più insopportabile per l'Idiota. La sera di quell'incontro fortuito non fu particolarmente felice per loro. Caterina sprofondò nel silenzio, l'Idiota doveva sfogare la sua frustrazione. Finirono per litigare ferocemente e non si parlarono per qualche giorno.<br />
<br />
Le cose non miglioravano. Allora Caterina si mise d'impegno per cercare di fare pace, organizzando una bella cena a sorpresa. L'Idiota però aveva avuto una giornata pessima, una di quelle giornate che è bene eliminare dai calendari. Dopo il lavoro non tornò subito a casa, si vide con degli amici, andarono in giro per locali come ragazzini al sabato sera. E tornò a casa molto tardi, mezzo ubriaco.<br />
Trovò la tavola imbandita, con dei manicaretti ormai freddi nei piatti, una bottiglia di ottimo merlot aperta e post it, appoggiato sopra le lasagne, che diceva: “la prossima volta rispondi al telefono, stronzo”<br />
<br />
Caterina non c'era.<br />
<br />
Caterina era andata a dormire da un'amica. L'amica l'aveva rassicurata, l'aveva convinta di aver fatto bene e che tutto si sarebbe sistemato, che lui avrebbe capito, le avrebbe chiesto scusa e le cose sarebbero tornate ad andar bene perché erano una coppia tanto bella. L'amica era una maledetta stronza, se volete sapere la mia opinione.<br />
<br />
Nel messo della notte, Caterina, prima di essere sopraffatta dalle scemenze che l’amica le riversava addosso, mi scrisse:<br />
<br />
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Non mi hai punita abbastanza?</span><br />
<br />
Frase che, concordo, suona esageratamente melodrammatica, ma questa mi mandò.<br />
<br />
Il messaggio lo lessi uscendo da un cinema assieme a Nib, mezzi sbronzi e morti di sonno. Era una di quelle giornate in cui Lucrezia aveva più voglia di beccarsi un’herpes che di vedere il sottoscritto, arrivata dopo un periodo sostanzialmente negativo che si protraeva da una settimana (e il giorno successivo, a cena, mi avrebbe detto dell’arrivo di James). Per questo eravamo al cinema: avevo le palle girate una in un senso e una nell'altro, per cui convinsi Nib ad andare a vedere, ubriachi, un filmaccio d'azione di nuova uscita.<br />
<br />
Lì per lì non diedi tanto peso al messaggio. Il comportamento recente di Lucrezia mi aveva irritato, il film mi aveva irritato, il sonno mi irritava, il messaggio stesso un po' m'irritava, perché, cazzo, pensaci prima! Quindi non risposi e il giorno dopo decisi che era meglio non farlo, di lasciarla cuocere nel suo brodo e di concentrarmi su un problema alla volta. Proprio il giorno in cui l'Idiota chiamava Caterina, si cospargendosi il capo di cenere e sterco di cammello, recitando l’atto di dolore, 12 avemaria e 3 padrenostro e convincendo (anche grazie al lavoro ai fianchi dell’amica stronza) Caterina a tornare a casa più o meno nello stesso momento in cui io dicevo a Lucrezia che non mi dava fastidio che incontrasse James.<br />
<b><br /></b>
<a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2017/01/la-razionalita-del-coccodrillo-35.html"><b>CAPITOLO 35</b></a><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<span style="font-size: 11pt; line-height: 15.6933px;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">James Bond</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #666666; font-size: x-small;"><b><i>di sorprese che non sono tali</i></b></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Con Lucrezia andò avanti senza particolari sbalzi per un altro po' di tempo. Io non riuscivo a lasciarmi andare, oggettivamente era la donna perfetta, aveva le sue stranezze, certo, ma chi non ne ha? Però continuavo a non sentirmi coinvolto fino in fondo. Da una parte c’era il fantasma di Caterina, un pensiero che sempre più spesso riaffiorava e mi si stampava in testa. Mi trovavo a chiedermi come stesse, cosa stesse facendo e ogni tanto mi sorprendevo a cercare dei modi concreti per avere risposte a queste domande. Poi c’era il comportamento da geisha di Lucrezia che ad un certo punto inizio a sembrarmi non solo forzato ma anche con una punta di disperazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La fine iniziò una sera in cui era particolarmente ciarliera. Stavamo mangiando del giapponese take away in camera. Mi raccontò di come l'Idiota avesse dato il tomento a lei e a Sonya per un pezzo lunghissimo e di come, dopo l'incontro al pub, il suo atteggiamento fosse cambiato drasticamente. Era arrivato al punto di metter loro i bastoni fra le ruote e macchinato per farle cacciare dall’azienda. Non solo, aveva richiesto esplicitamente attenzioni particolari per cessare le ostilità e mettere “una buona parola coi capi”. Un comportamento secondo me perfettamente in linea con il personaggio e ne parlammo un po', finché Lucrezia, cambiando discorso, non disse di punto in bianco:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
“La settimana prossima dovrebbe passare James”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Bond? James Bond? In ufficio?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Ma no, scemo, è il mio ex di Londra... ti ricordi? Ti avevo raccontato di lui…”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Ah sì, il super manager, non avevo capito fosse il tuo ex, pensavo fosse semplicemente un amico…”</div>
<div style="text-align: justify;">
“No, no, siamo stati insieme per un po' ma non ha funzionato”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Viene a riaccendere le braci?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Sei geloso?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Dovrei?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Scemo, no, viene per lavoro e mi ha chiesto se ci vediamo... ti dà fastidio?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“No, perché?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Beh, perché è un ex. Fra di noi le cose si erano interrotte in modo strano... io non gli ho ancora risposto, ero un po' indecisa su cosa dirgli, volevo sapere che ne pensavi… ma se tu mi dici che non è un problema... cioè non vorrei ti desse fastidio…”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Ma no, nessun fastidio, stai tranquilla”</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per me era tutto chiaro come il sole: James tornava a riaccendere la fiamma, lei aveva paura potesse succedere qualcosa e non sapeva cosa pensare al riguardo. A me la cosa non fece né caldo né freddo. Neppure quando capii che James, avrebbe dormito da lei. Con lei. E che fosse già deciso prima che Lucrezia me ne parlasse.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
James arrivò e Lucrezia scomparve. Non rispondeva al telefono, ai messaggi, alle email e anche Sonya sosteneva di non saperne niente. Andò avanti così per tre, quattro giorni. Non che mi affannassi a cercarla, mi sembrava un epilogo così ovvio da sentirmi, in fondo, sollevato. Però avevo bisogno che mi si fissasse un punto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Fu Sonya, ad un certo punto, a raccontarmi tutto. A Londra lei e James stavano alla grande, ma lei non accettava il fatto che lui fosse pieno di soldi e lei una commessa, voleva un rapporto alla pari, voleva sentirsi indipendente, si sentiva schiacciata da questa presenza ed è per questo, in realtà, che aveva deciso di andarsene. E lo aveva fatto di punto in bianco, senza dire niente a James e a ridosso dal suo ritorno a casa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il poveraccio aveva passato un bruttissimo periodo di struggimento culminato con un terribile incidente che gli aveva fatto rischiare la sedia a rotelle, costringendolo a letto per un lunghissimo periodo. In quel momento drammatico aveva capito quali fossero le cose per veramente importanti. Non si era dato per vinto e, appena ripresosi, si era licenziato e impegnato duramente per ritrovare Lucrezia. Per vie traverse e non senza fatica, era riuscito a rintracciare Sonya, convincerla e farsi dare un contatto. A quel punto si era inventato la palla della trasferta pur di avere l'occasione di riconquistarla o, per lo meno, di capire perché lo avesse lasciato così, in punto in bianco e con meno del minimo sindacale di spiegazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sonya fu stupita di vedermi tifare per James. Per me era giusto così. Mi dispiaceva solo che, praticamente, fosse scappata lasciandomi come uno stronzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Due giorni dopo mi arrivo questo messaggio:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Ciao, mi vergognavo. Per questo sono scomparsa. Come faccio sempre. Scappo per non affrontare le cose e faccio male alle persone. Lo so che non è stato giusto. Mi hai fatta stare bene. Mi hai aiutata a capire tante cose, ad apprezzare tante cose, ha recuperare degli sbagli. So che non eri innamorato di me ma ce l’hai comunque messa tutta. Il tuo cuore è con Caterina, non arrenderti con lei!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Lu</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Restai basito, un po’ da tutto, ma soprattutto dalla storia di Caterina. Cosa ne sapeva lei? Glielo chiesi. Aggiungendo che se avesse lascito di nuovo James Bond le avrei spaccato i denti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Scoprii quindi che Lucrezia sapeva tutto di quello che era successo fra me e Caterina. Dopo la serata al Pub aveva deciso di indagare. Si lesse quindi tutti i messaggi che avevo nel telefono (e no, non mi fece piacere), dopodiché fece il terzo grado a Nib che, senza nemmeno farsi pregare, le raccontò più o meno tutto (nemmeno questo mi fece particolarmente piacere).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
“Ma davvero a te sta bene così?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Sì, Nib. Ti sembra strano?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Mah! Alla fine mi sa che sarebbe stato strano se fatto da altri 3 miliardi di persone, non da te...”</div>
<div style="text-align: justify;">
“...”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Cioè, va bene, non eri preso, sapevi che sarebbe durata poco, ma Cristo! Quella era un tronco di patata che ancora devono finire di misurarlo, per te avrebbe fatto di tutto e faccio finta di non chiedermi perché. Poi arriva l'inglese, gliela dà e scompare! Non sei nemmeno un po' incazzato? Geloso? Invidioso? Ferito?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Pensa l'Inglese come doveva sentirsi, piuttosto. Oh, l’ho visto ed è un gran figo pure lui!”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Ma che c’entra adesso?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“È la legge della giungla e uno così, contro di me, per come ho fatto pure lo stronzo, è normale che vinca... se la vogliamo mettere sulla metafora agonistica. Non mi dà fastidio. Alla fin fine, io non ho provato a fare lo stesso con Caterina?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Sì ma che c’entra? Lei sta con … con… faccio addirittura fatica a definirlo ‘merda’”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Magari il fratello di James dice lo stesso di me”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Se vuoi vederla così...”</div>
<div style="text-align: justify;">
“E poi c'è anche questo...”</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli feci vedere il telefono</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
“Ma di quando è?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“qualche giorno fa”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Prima dell'inglese?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Sì, il giorno prima che me ne parlasse”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Ma quando Lucrezia t'aveva dato buca e siamo andati al cinema?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Esattamente”</div>
<div style="text-align: justify;">
“E perché non m’hai detto niente?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Non lo so”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Non lo sai?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Boh, immaginavo mi avresti dato una delle tue perle, tipo 'tiralo fuori che tanto a terra non cade' o delicatessen simili... insomma volevo prima rifletterci da solo... poi ci si sono messi gli eventi...”</div>
<div style="text-align: justify;">
“E che hai intenzione di fare?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Capire che vuol dire”</div>
<div style="text-align: justify;">
“a me par evidente...”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Sì?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Sei serio?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Certo, è una sorta di richiesta all'ufficio oggetti smarriti?”</div>
<div style="text-align: justify;">
“Tu non stai bene”<br />
<br /><b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2017/01/la-razionalita-del-coccodrillo-34.html">CAPITOLO 34</a></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: start;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="font-size: 11pt; line-height: 15.6933px;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: start;">
<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
</div>
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Il Locale</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444; font-size: x-small;"><i><b>di meschinità e sorprese</b></i></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo la sera della festa non
sentii Caterina per parecchio tempo. Ero offeso, arrabbiato e anche deluso
dalla sua mancanza di orgoglio. Poi non avrei saputo che dirle, in effetti
sentirla per parlare di quando fosse splendida Lucrezia o per lamentarmi di non
essere più libero di scorreggiare sul divano guardando film orribili non mi sembrava
una gran mossa. Tendenzialmente, stringendo, non sentivo più di avere qualcosa
da dirle.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
D’altro canto, Lucrezia aveva la
rara capacità di farmi sentire il più grande (e unico) maschio del pianeta, mi
faceva sentire desiderato e al centro dell'attenzione, cosa che raramente m'era
successa. Mai così a lungo, oltretutto. Per esempio, faceva i salti mortali per
passare con me la pausa pranzo (pur lavorando quasi dalla parte opposta della
città), mi saltava addosso spesso e volentieri e quasi ogni giorno riusciva a
dedicarmi un pensiero particolare o una sorpresa inaspettata, che fosse una
cena fuori a sorpresa, un disco che non avevo mai ascoltato o che cercavo da
tanto tempo, un massaggio dopocena…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Fra le tante attenzioni che mi
dedicava, c'era quello di cucinare per me. Lucrezia era una gran cuoca, aveva
talento, fantasia, capacità d'improvvisazione e un'inesauribile scorta di
ricette al seguito. Davvero qualcosa di incredibile.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A ripensarci ora mi sento un po’
uno stronzo, perché ad un certo punto, sbottai.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ricordo chiaramente, ero tornato
tardi, estremamente infastidito per una giornata di lavoro di quelle da
dimenticare. Quelle dove devi fare anche il lavoro di qualcun altro, in fretta,
perché “deve essere tutto pronto per ieri”, ma quello con cui avresti dovuto
lavorare è scomparso. Poi l’autobus pieno, minuti interminabili di tragitto
sotto un’ascella che non vedeva sapone da mesi, pioggia, l’ombrello che si
rompe e arrivi a casa zuppo, con un unico desiderio: metterti in tuta,
ciabatte, berti una cosa calda e impersonare l’idea platonica di fallimento sul
divano, davanti allo schermo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Arrivato a casa trovai gente a
cena. Amici di Lucrezia e Sonya con cui si festeggiava una qualche ricorrenza del
cazzo di Sonya. La cena era pure un po’ fredda perché “scusa, abbiamo iniziato
perché altrimenti si freddava tutto e pensavamo arrivassi da un momento all’altro”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tutti sembravano star bene,
divertirsi, io avrei voluto estinguere la vita sulla terra a furia di meteoriti
e cataclismi. L’idea di non avere più un mio spazio mi rendeva sempre più
nervoso, sempre più insofferente. M’inventai quindi di avere del lavoro da
finire, mi scusai e mi chiusi in camera.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Trenta minuti dopo entrò Lucrezia
in camera, cercava una cosa, mi trovo sul letto, con una rivista di musica in
mano e le cuffie sulle orecchie. Non disse nulla. Ma nei giorni successivi
qualcosa iniziò pian piano a cambiare. Pur continuando ad essere sempre molto
presente a tratti riusciva a darmi la sensazione di essere il pensiero di
scorta dell'ultimo dei suoi pensieri: poteva scomparire per giornate intere,
senza dare alcun segno di vita, dando come spiegazione un semplice “ero
impegnata” o “dovevo riflettere” o “poi ti dico”. Poteva chiamarmi dicendo “io
sto andando su Marte, parto fra un'ora, vieni o no?” facendomi sentire come un
flacone di shampoo, che se ti porti il tuo va bene, ma se te lo scordi non è un
dramma, tanto c’è sempre quello dell’albergo... <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Erano assenze diverse da quelle
di Marta: prima di tutto erano decisamente più sporadiche, benché più profonde
e poi perché Lucrezia non mi diede mai l'impressione di dedicarmi
esclusivamente i ritagli di tempo, semplicemente (lo capii solo parecchio dopo)
pensava così di darmi lo spazio che pensava mi servisse, almeno all’inizio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sto divagando. Non sentii Caterina
né ebbi sue notizie, per un bel po' di tempo. Lucrezia e Sonya ogni tanto ci
riportavano simpatici aneddoti lavorativi su l'Idiota ma nient'altro. Una sera
andammo nel famigerato pub chiamato “Il Locale” perché sapevamo ci sarebbero
stati degli amici. C'era anche Caterina. C'era anche l'Idiota. Non me ne curai
e venne fuori proprio una gradevole serata, evidentemente per tutti tranne che
per Loro. Caterina non era mai stata brava a recitare o a nascondere i suoi
sentimenti, la sua sorpresa e il suo disagio erano tangibili. Ma davvero
impagabile fu la reazione di sconvolta sorpresa de l'Idiota che, evidentemente,
era all'oscuro del fatto che io e Nib ce la spassassimo con le sue stagiste
preferite e la cosa sembrò dargli estremamente fastidio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli sguardi di quei due furono il
motivo principale per cui restai tutta la sera avvinghiato a Lucrezia. Una
meschina, ridicola, piccola ma decisamente soddisfacente rivalsa. Ammetto che
col senno di poi non fu una cosa particolarmente elegante.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una volta a casa, Nib disse:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sonya mi ha chiesto cos'avesse
Caterina contro di noi”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Quindi non l'ho notato solo io?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Penso che anche i muri lo
abbiano notato”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Cos'hai risposto?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ho fatto finta di niente, le ho
detto che forse l'Idiota le aveva raccontato di lei e Lucrezia in ufficio e di
come facesse il viscido”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ah, fa il viscido?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non ti ha detto niente Lucrezia?
È una roba assurda, per far di peggio non gli resta che tirare fuori l'uccello
in mensa, a quanto pare”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Interessante, Lucrezia non m'ha
detto proprio nulla, ma non c'è stata nemmeno occasione”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma come va?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Bene, direi, anche se non sono
particolarmente preso, non so perché, ho la sensazione sia un qualcosa a tempo
determinato e di prossima scadenza... e, onestamente, è difficile che perdiamo
tempo a parlare de l'Idiota...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi guardò strano.
Quell'espressione tipica di Nib quando conosce la risposta alla sua domanda e
non corrisponde a quello che gli dico. Mi riportò coi piedi per terra:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Caterina”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Caterina cosa?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“L'hai vista poco fa... come va
al riguardo?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Boh. Spero che lei abbia
rosicato però”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Quindi non t'è passata...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Dici?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Dai retta a me, non è una cosa
che passa”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Può darsi, in effetti
sull'incontro di questa sera ci sto rimuginando parecchio”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Di sicuro anche lei”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Con Sonya come va?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Va bene come tutte le cose non
serie. Io non sono preso, lei non è presa. Ci divertiamo quando ci vediamo ma
entrambi cerchiamo altro”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E ti va bene?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Meglio che star soli, no?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Giuro che non ti capisco”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Dico che è meglio star soli”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma cos'hai che non va?”<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Un fratello con troppo
testosterone e stupido come un pezzo di fango”</div>
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2017/01/la-razionalita-del-coccodrillo-33.html">CAPITOLO 33</a></b><br />
<br />
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<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
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<div>
<br /></div>
<div style="font-size: 13.86px; text-align: justify;">
</div>
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Amiche</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b><i>di frappuccini, carriera e fughe di cervelli</i></b></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lucrezia e Sonya si erano
conosciute sui banchi di scuola della loro regione depressa. Poi si erano
trasferite nella Grande Città per studiare. Presa la laurea avevano tentato la
carta dell'estero. Un anno a Londra luogo dove, secondo la vulgata, il mondo si
sarebbe accorto di loro e le avrebbe accompagnate al meritato successo
professionale.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
All’estero le stavano aspettando
con un tappeto rosso, pronti a dar loro quei riconoscimenti che in patria
venivano negati da quell’ottusità mista a invidia di cui accusiamo chi ci è più
vicino.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come invece accade nel mondo
fuori dai blog e dai racconti degli amici degli amici, si erano trovate a
dividere un appartamento con della gente allucinante e raschiata via dalla
muffa delle rispettive nazioni d'origine. Dopo una lunga serie di vicissitudini,
i loro sogni professionali avevano trovato sbocco nel settore commerciale: una
faceva la commessa per una linea di vestiti per galline con scarsa autostima in
cerca di manzi in discoteca, l'altra serviva bevande per hipster privi del
senso del gusto in un noto pseudo bar in franchising.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il fatto che non fossero nascoste
in una cucina ad abbrustolire carne avariata su una piastra o a lavare i piatti
era dovuto essenzialmente alla più meritocratica delle caratteristiche: erano
carine. Di conseguenza al contatto col pubblico avrebbero attirato (o almeno
non allontanato) clienti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tutto questo fu vissuto in modo
traumatico e doloroso, come solo l’atterraggio al duro suolo della realtà può
essere. Fortunatamente, erano sveglie abbastanza da capire che il gioco non
valeva la candela e nel giro di un paio d’anni, erano tornate entro i patri
confini dove, dopo aver frequentato un corso organizzato dall'Università,
vinsero uno stage presso la multinazionale che pagava i pasti a l'Idiota.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In quanto stagiste neo acquisite
avevano immediatamente catalizzato l'interesse del coglione che, alla prima
occasione utile, le aveva convinte a partecipare ad un party indimenticabile.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Prima che me ne scordi, un’altra
caratteristica sgradevole de l’Idiota era il suo assoluto e cieco entusiasmo
per tutto ciò che ruotava attorno a lui. Il bar dove prendeva il caffè era
bellissimo e il caffè il migliore della città, le sue feste erano sempre
incredibili e indimenticabili, i ristoranti che frequentava i migliori, così
come i vestiti che comprava, la gente che frequentava, la sua automobile,
persino il marciapiede dove camminava era, in qualche modo, più esclusivo degli
altri. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tornando invece a Sonya e
Lucrezia, ormai abituate ad una lunga convivenza e a una vita di sogni
infranti, scelte coraggiose e condivisioni degli spazi, dividevano una stanza
doppia di un grosso appartamento seminterrato abitato da studentesse; ne
contammo almeno 5 diverse, cosa che intrigò non poco Nib.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
C'è una cosa che può urtare
profondamente uno che si alza tutte le mattine per andare a tirare la carretta:
condividere gli spazi con degli studenti. Non è per disprezzo spicciolo, il
problema fondamentale sono i ritmi diversi di vita che, a meno che non si
tratti di studenti zombie, rendono la convivenza inconciliabile. E fu questo il
motivo per cui Lucrezia e Sonya iniziarono a passare parecchio tempo a casa da
noi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nib sembrava estremamente a suo
agio, io, per i primi tempi, non vivevo propriamente benissimo la cosa. Non
sapevo cosa volevo, non capivo cosa e soprattutto perché lo facessi. Mi
lasciavo portare dalla corrente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Inoltre, il rapporto fra Lucrezia
e Sonya era strano. Erano molto amiche, sopravvissute a scelte difficili e a
esperienze importanti ma contemporaneamente erano in competizione. Cercavano
costantemente di primeggiare l'una sull'altra. Anche io e Nib rientravamo in
questa sorta assurda competizione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lucrezia era, in fondo, una
ragazza estremamente confusa, fragile e a tratti instabile nascosta sotto una
maschera da donna-smaliziata-che-non-deve-chiedere-mai. Ed era bellissima.
Davvero. Anche troppo, lo ammetto. Di quelle bellezze così estreme che viste
sulle copertine delle riviste hanno un senso ma se te le vedi vicino, in giro
per casa, ti viene il sospetto di essere di troppo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Poi c’era un altro problema, a
conti fatti era una vera e propria convivenza. In quattro. Di cui due donne.
Con un bagno solo. E noi che eravamo poco più addomesticati di due animali da
cortile.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se prima la vivevo male per
motivi miei, poi iniziai a soffrire i limiti ambientali. Non penso di essere
una brutta persona se penso che ognuno di noi ha diritto ai suoi spazi. Ritrovarmi
a non potere reclamare il mio angolo di solitudine per sfogarmi, riflettere o
semplicemente annoiarmi quando ne avevo bisogno divenne sempre di più un
problema.<o:p></o:p><br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2017/01/la-razionalita-del-coccodrillo-32.html">CAPITOLO 32</a></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px;">
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<span style="font-size: 11pt; line-height: 15.6933px;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<div style="font-size: 13.86px;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<div style="font-size: 13.86px;">
</div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-46665099142783365842016-12-19T10:00:00.000+01:002016-12-30T12:19:29.749+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #30<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-size: large;"><b>Candido</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #666666; font-size: x-small;"><b><i>di disagio, sportelli e lacrime</i></b></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ti ha dato fastidio?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No. Nemmeno ricordo come si
chiamava”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Lucrezia”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ah, vero... mi è rimasta più
impressa Sonya. Più intraprendente...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Più intraprendente?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non hai idea, appena siamo
usciti dalla casa di quel coglione...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No, no, fermo lì. Già il fatto
di essere stato con una su cui hai messo le mani addosso mi dà... mi dà... come
un senso di sbagliato... di sordido...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Il mio fratellino candido”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Candido un cazzo! Se ci penso
non sono a mio agio, tutto qui”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Però immagino che quando ti ha
messo le mani nelle mutande non ti ha creato tanto disagio”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“… non hai tutti i torti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Però è davvero bellina,
Lucrezia. Mi dispiace ricordarmi così poco”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Mi ha detto di essersi
addormentata subito”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Mi pare di sì… non ricordo
nemmeno di averla spogliata…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma allora lo fai apposta?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ok, ok, ok. Basta poco per farti
innamorare…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non sono innamorato ma di sicuro
non mi lascia indifferente!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Con quelle tette... quelle
lentigini... e quel culo...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Dai, cazzo, piantala! Cioè, hai
ragione, c'è anche quello, ma è più quel fare così...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“… da troia?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No, avrei detto da gatta”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“C’è differenza?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E su! Semplicemente non è
ipocrita. È tutto il contrario di Caterina, insomma”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Caterina è una suora cagna
ipocrita?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Cagna?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Beh, se l'altra che è il
contrario è gatta...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sai che forse hanno ragione i
ricercatori di Harward?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Eh?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Il primo figlio è sempre il più
deficiente!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E ti servivano i ricercatori di
Harward? No, ma seriamente, che vuoi dire con la cosa di Caterina? È successo
qualcosa ieri?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Il delirio lo ricordi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Vagamente, ricordo che stavo per
scambiarmi la saliva con quella sbagliata. Ricordo di aver insultato l'Idiota,
ricordo che lui se l'è presa con Caterina. Poi quelle mi hanno portato via, ma
il resto non vuoi che te lo racconti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Esatto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli raccontai quindi del proseguo
della festa.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Fammi indovinare, a questo punto
lei ti ha sbottonato i pantaloni, ha visto un geco ed è andata via?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sei veramente il re dei
dementi... dammi 5 minuti e trovo un istituto che potrebbe aiutarti…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No, ti prego! Non mandarmi via!
Potrebbero chiudermi in una stanza di un metro quadro e abusare di me nei
giorni dispari!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non penso esista nessuno così
disperato da abusare di te!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Beh, Sonya e Lucrezia direbbero
il contrario”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Eddai!!!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“eheheh Insomma, l'hai
abbracciata e...?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E ha smesso di piangere”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E...?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E ha tirato su il viso e ci
siamo guardati”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E...?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“L'ho baciata”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Grandissimo!!! Lingua in bocca e
mano sulla tetta!!! Tu mi riempi d'orgoglio!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non sono stato proprio così
diretto…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Vabbè, bravo uguale!!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Bravo una sega! L’ha presa male.
Malissimo. Mi ha spinto via... per quanto si può spingere via uno seduto in
macchina e si è rimessa a piangere. Ho provato a riconsolarla ma si è messa a
urlare come una matta ‘NON TOCCARMI!!! VAI VIAAAA!!!!’”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma non eravate in macchina
nostra?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sì. Infatti la cosa, oltre ad
avermi stizzito un po', mi ha messo a disagio. Non sapevo se farle notare che,
in realtà, era lei a doversene andare”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E poi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E poi niente. Sono uscito dalla
macchina, mi sono seduto sul cofano e ho aspettato si calmasse”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Hai aspettato si calmasse…” Nib
aveva gli occhi al cielo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sì, ho giocato al solitario sul
telefono. Mi ha aiutato a calmarmi, a non sentirmi un cretino e a non
considerare lei una matta”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Hai giocato al solitario…” Nib
mise le mani sul viso.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sì, sei sordo? Ho giocato al
solitario!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Quella che definisci la donna
della tua vita è in macchina tua, che piange a causa sua anche se pensa sia per
colpa tua e tu giochi al solitario seduto sul cofano della tua macchina!?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ho fatto una cazzata?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No. Se tu avessi fatto una
cazzata non ci sarebbero problemi. Ne hai fatte decine e via via più gravi.
Questa cosa amplia di parecchio la portata del termine ‘cazzata’”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Che avrei dovuto fare secondo
te?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Continuare a baciarla. Tenerla
stretta. Avrebbe funzionato. Ancora prima avresti dovuto dare un cartone
all'Idiota e abbracciare Caterina davanti a tutti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sì, e magari poi fuggire a
cavallo verso il tramonto…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“A saper andare a cavallo…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“La vita non è mica un film…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“ogni tanto dovrebbe esserlo…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Restammo un po' in silenzio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma insomma, poi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Poi mi ha fatto cenno di
rientrare”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Tu ovviamente sei rientrato
subito?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sì, ho lasciato pure una partita
a metà”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E cosa ti ha detto?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Che mi perdonava, che un po' mi
capiva”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Un po' ti capiva…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“A me ha fatto più incazzare la
storia che mi perdonava”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ce n’è abbastanza per rimettere
su il tribunale a Norimberga”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ma non è tutto. Mentre mi diceva
sta stronzata, le suona il telefono”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non mi dire che...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sì. E sai cosa risponde lei?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non me lo dire...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Amore, sì, scusami, ora torno”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nib mollò una decina di bestemmie<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“È quello che ho detto anch’io. E
non l'ha presa bene”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“LEI?!!?! LEI non l'ha presa
bene?!?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ha detto ‘e ora bestemmi pure?’”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Non so se voglio che
continui...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Le ho anche detto che allora si
meritava di essere trattata in quel modo” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ah, ti sei tolto un sassolino
dalla scarpa...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Le ho anche fatto notare che a sua
volta stava trattando l'unico che cercava di starle vicino e volerle bene
gratis come un criminale. E si è incazzata ancora di più”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Strano, di solito sentirsi
rinfacciare le cose fa piacere…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E beh, dai, ho fatto male?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“... Lei che ha detto?” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ha detto che come tutti gli
altri voglio solo scoparmela, che ha sbagliato a dirmi le cose che mi aveva
detto, a darmi la confidenza che mi ha dato e bla bla bla”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Direi che sì, hai fatto male…
poi che è successo?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E poi ha aperto lo sportello ed
è uscita dalla macchina”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Finita qui?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No.”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ti pareva...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Ho aperto lo sportello e con
voce serissima le ho detto ‘Caterina, pensa bene alle scelte che fai’ poi ho
richiuso e sono tornato a casa sfranto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“La devi smettere con questo
vizio di voler avere l’ultima parola. Possibile che tu dica o faccia solo
stronzate?” stava ridendo<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Che ti devo dire… lì per lì… poi
sono tornato a casa furente di rabbia”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E hai trovato Lucrezia”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“No, lei l'ho trovata la mattina”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Penso che ti farà bene
frequentarla un po'”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“A te non crea problemi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Affatto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sicuro?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Dai, eravamo semplicemente tutti
ubriachi ma non abbiamo fatto niente di male. E non penso che Caterina sia una
cagna ipocrita... nel senso non nell'accezione normale. Se Lucrezia è gatto,
Caterina è cane, quello intendevo... e no, non penso sia ipocrita,
semplicemente mi sa di parecchio incasinata. La cosa importante è che tu non ti
faccia trascinare verso il fondo. Lucrezia ti farà bene”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Lo hai già detto. Ripeti sempre
le stesse cose, come i vecchi”<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Io sono quello vecchio”<o:p></o:p><br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/12/la-razionalita-del-coccodrillo-31.html">CAPITOLO 31</a></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i><br />
<div>
<br /></div>
</div>
</div>
sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-84416384607936707832016-12-12T10:00:00.000+01:002016-12-19T11:15:15.867+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #29<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Poeta</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #666666; font-size: x-small;"><i><b>di biscotti e imbarazzo</b></i></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La mattina mi svegliai di pessimo
umore.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Normalmente appena sveglio non
sono il massimo della civiltà. Appena sveglio non vorrei mai essermi svegliato.
Appena sveglio maledico il sole che girando ha fatto capolino. Appena sveglio
maledico il gallo, le sveglie, gli orologi. Appena sveglio odio tutti,
soprattutto chi cerca di farmi parlare, chi vuole interagire, chi cerca di
ricordarmi che fuori di me c’è un mondo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il bello di vivere con tuo
fratello è questo. Sei con uno che se non è identico a te almeno ti conosce
dalla nascita ed evita di romperti le scatole appena sveglio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quella mattina ero di umore
peggiore del solito.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi alzai dal letto, mi sistemai i
calzoni del pigiama, misi le ciabatte e andai in bagno. Una regola mia e di Nib
in casa è che se siamo io e lui, non si tira lo sciacquone se uno dei due sta
dormendo. In fondo è solo acqua sporca. Meglio un po’ di acqua sporca nel cesso
che essere svegliati prima del dovuto. Feci quello che dovevo fare, lasciando
tutto lì. Uscii dal bagno con calma, grattandomi i gioielli di famiglia. Non
fate finta di niente, è un gesto irresistibile per qualsiasi maschio, specie
appena alzati.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Strusciando le ciabatte, feci per
entrare in cucina. Sulla soglia, mi cadde addosso qualcosa di morbido e caldo
mentre alle mie orecchie arrivavano frequenze fuori posto. Avete presente? In
un contesto che conoscete bene non fate più attenzione ai rumori. Ad esempio,
nel traffico siete abituati a sentire i soliti rumori: motori, clacson,
sgommate. Non prestate particolare attenzione. Non li sentite più. Ma
immaginate di accendere il motore e sentire un muggito. Ecco. Quello lo
sentireste per bene, vi arriverebbe come una nota stonata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come mi succede quando sono
ancora assonato, avevo il cervello più lento del normale. Vedevo il mondo al
ralenti. E mentre le cose mi accadevano riuscivo a speculare, a farmi domande
e a rispondermi come se stessi guardando la vita di qualcun altro alla moviola.
Le frequenze fuori posto erano una voce femminile che diceva una cosa come “hey
maschiaccio” e la cosa morbida su cui ero impattato era un petto… o meglio… era
proprio un bel paio di tette che spuntava da una camicia aperta. Era una
camicia di Nib. La conoscevo. Gliel’avevo regalata io. Un po’ sopra le tette,
nascosta da cappelli biondi spettinati, c'era una bocca con un’espressione
sorpresa che si stava trasformando in un sorriso mascalzone.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quel sorriso lo riconobbi: era
una delle conquiste serali di Nib. A parte la camicia, evidentemente troppo
grande, era nuda e con un pacco di biscotti in mano. Davvero un bello
spettacolo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non mi venne niente di meglio da
dire se non:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Devo tirare l’acqua del cesso”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi girai, entrai in bagno, tirai l’acqua e
tornai indietro. Lei era sempre lì.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Sei un poeta, quindi”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ignorai la provocazione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E tu non hai freddo?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Anche lei ignorò la mia. Provai a
toglierla dall’imbarazzo: le dissi che poteva tornare da mio fratello.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“E se restassi a farmi scaldare
da te? Mi sembri contento all'idea” lo disse ammiccando con aria maliziosa
verso gli evidenti sommovimenti che mi animavano il cavallo dei calzoni.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Andiamo a mangiare quei biscotti
di là”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La presi per mano e la portai in
camera.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E sì. Mangiammo anche i biscotti.
E ci scaldammo nella maniera più antica, strofinandoci l’uno sull’altra come se
fossimo dei bastoncini per accendere il fuoco.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Fu una cosa decisamente
meccanica, almeno da parte mia. Meccanica e imbarazzata. Più imbarazzata che
meccanica.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non sono uno da sesso
occasionale, senza un benché minimo coinvolgimento emotivo mi manca ogni
curiosità di scoperta. Con Lucrezia feci quello che dovevo, senza remore e
timidezza o particolare trasporto. Non mentirò dicendo che il suo fare
strafottente e malizioso non avesse fatto colpo e che lì per lì non fosse
divertente. Però poi divenne imbarazzante. A un certo punto mi ritrovai a
pensare al fatto che avesse passato la nottata con Nib. Ripensai alla notte con
Caterina e questo mi fece ricordare perché m’ero svegliato di cattivo umore. A
questo, per essere davvero onesti, andrebbe anche aggiunta quell'invidia che
provavo da sempre per Nib. Io trattato a merda, lui ubriaco che si fa riportare
a casa da una maiala che resta a rimboccargli le coperte.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei sembrò non accorgersi particolarmente
di tutto questo mio turbamento. Potrei dire che fu soddisfatta di quello che
trovò anche se non era proprio quello che cercava. Ma non lo dirò, so bene
quanto è facile far credere a un maschio di essere il più grande macho sulla
faccia della terra.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi disse che capita a tutti di
fare cilecca ma non con lei.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Beh, vaffanculo, ora sì che va
meglio”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Grazie anche a te!”</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Poi si girò su un fianco e si
mise a dormire io mi rimisi i miei calzoni di pigiama, la mia maglietta e
tornai in cucina, col pacco di biscotti in mano, deciso a fare colazione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In cucina trovai Nib e una mora.
Riconobbi anche lei: era sempre una di quelle della sera prima. Pensai per un
momento alla nottata intensa di mio fratello e mi sentii come uno sciacallo che
banchetta con gli avanzi di una preda uccisa da qualche fiera più grande.
Dall'imbarazzo nei loro occhi, mi resi anche conto di aver interrotto qualcosa.
Salutai, lasciai i biscotti sul tavolo e tornai in camera sbuffando.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lucrezia ora era sotto le
coperte, rannicchiata. Appena mi sedetti sul letto si girò e mi cinse la vita.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Con tuo fratello non ho fatto
niente… mi sono addormentata sul divano appena arrivati qui… poi gli ho rubato
una camicia e mi sono messa più comoda” disse d'un tratto con una voce da gatta
che fa la fusa e gli occhi chiusi “e mi sa che è andata bene così…ieri eri
proprio carino… anche se m’ignoravi…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ieri. Dedussi che in pigiama,
spettinato, di umore ritorto e con l’alito degno di un gatto morto causa
indigestione da topi e marci perdevo punti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Che non avesse fatto nulla con
mio fratello mi migliorò l’umore, immediatamente, mentre mi mettevo più comodo,
mi dissi che Lucrezia non era quello che cercavo, che volevo Caterina e non una
ragazza di quel tipo, sebbene trovassi estremamente sexy ed intrigante, oltre
alla sua voce, il suo modo di muoversi, guardarmi e accoccolarsi attorno a me.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non voglio descrivermi migliore
di quello che sono stato (o che sono), perché i pensieri sono più lunghi da
leggere e scrivere che a passar per la testa. Dall'esterno si sarebbe detto che
mi arresi subito e che non feci nulla per dissuadere Lucrezia. E in fondo è
così, i pensieri contano poco se non servono a darci la forza per opporci a
quello che sentiamo di non dover fare. I pensieri che m'invitavano alla cautela
sfumarono nel “io intanto me la godo, pareggiamo i conti... alla faccia di
Caterina e di Nib ubriaco che si fa riportare a casa da due maiale che restano
a rimboccargli le coperte!”<o:p></o:p><br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/12/la-razionalita-del-coccodrillo-30.html">CAPITOLO 30</a></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i><br />
<div>
<br /></div>
</div>
</div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-size: large;"><b>Automobile</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di risse a Gene Simmons</b></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b><br /></b></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Scesi le scale a piedi, sentendo
in lontananza i vari “non-ti-preoccupare son-cose-che-succedono
alla-fine-siam-stati-bene-si-risolve-tutto” di circostanza di quei vigliacchi
che si accomiatavano dall’Idiota.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Mi sentivo ingiustificatamente
sicuro di me. In effetti, più riflettevo sull’accaduto, più mi sembrava di aver
gestito bene la situazione. Nib aveva fatto il Nib (me lo avrebbe fatto notare
sicuramente a casa). Io avevo evitato che venisse malmenato (cosa che gli avrei
rinfacciato). Lui mi aveva evitato di insultare l’idiota anticipandomi e
risparmiandomi problemi con Caterina che era riuscita a tirargli fuori il
peggio davanti a testimoni tutto da sola. Mi sentivo Rocky dopo la corsa in
salita sulla scalinata.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Nella mente già mi figuravo i
pettegolezzi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Caterina ha lasciato
l’Idiota”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Beh, puoi biasimarla? Ti
ricordi come l’ha trattata davanti a tutti?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Sì è stato proprio uno
stronzo… dovrebbe ringraziarla… io non lo avrei semplicemente lasciato… gli
avrei almeno fatto dei danni o lo avrei sputtanato… magari lo avrei fatto
pestare di brutto!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Beh, ma tu non lo avresti
nemmeno deriso davanti a tutti”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Forse hai ragione… però… ma
te li ricordi quei calzoni?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Ma guarda che costano un
sacco!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Ok, ma facevano schifo, poi
addosso a lui…”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Vero… in effetti tu non
avresti mai sopportato uno vestito in quel modo ridicolo!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Già, vedi? Ha fatto proprio
bene a lasciarlo… e poi ora sembra così felice”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Beh, lui la tratta come
merita, la invidio proprio”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Anch’io, non avrei mai
pensato…”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Ma nemmeno lei!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Ahahahahha ma allora è vero
che si sono incontrati per caso in giro?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Così mi hanno raccontato!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Che storia!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Eccetera eccetera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Immerso in questi bei voli
pindarici della mente scesi le scale e arrivai al portone. Lo aprii. Uscii.
C’era Caterina accucciata, con la schiena poggiata al muro del palazzo che
piangeva. Il viso nelle mani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Ti va di parlare?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Vai via!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Io me ne vado, ma sappi che
ora arrivano Lorenzo, Bruno, Beatrice e quello inquietante senza sopracciglia…”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Un accenno di sorriso<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Oliviero?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Lui!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Perché sei solo?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Sono andati via quasi tutti e
i reduci si sono attardati in salamelecchi al padrone di casa”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Parlando si era alzata. Aveva
il trucco degli occhi colato e impiastrato su tutta la faccia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Sembri uno dei Kiss dopo una
rissa”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Sorrise.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Cretino”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Risi anch’io porgendole un
fazzoletto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Se vieni in macchina ho le
salviette umide e uno specchio”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ci avviammo svelti verso la
macchina, girato l’angolo sentimmo il portone aprirsi e l’allegra compagnia
uscire. Caterina accelerò il passo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Avevo trovato posto un po’
distante, mentre raggiungevo il veicolo mi resi conto che mio fratello era
scomparso lasciandomi le chiavi. Confidai che, alla bisogna, mi avrebbe chiamato.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Camminammo senza parlare,
guardando avanti, a passo svelto. Aprii la macchina, ci sedemmo e chiudemmo le
portiere. Aprii il bauletto e le passai le salviette, le prese e abbassò il
parasole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Puoi accendere la luce?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Sì, scusa…” e accesi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Oh Madonna!” esclamò e si
mise a ridere<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Come hai fatto a rimanere
serio? Sembro davvero Gene Simmons dopo una rissa!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Per me sei carina anche
conciata così… almeno più Gene”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Non rispose, fece finta di
nulla, restò concentrata a eliminare le tracce di trucco dal viso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Stai un po’ meglio?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“No… e non mi ci far pensare
che piango di nuovo…” e si mise a piangere. Questa volta appoggiata sulla mia
spalla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">L’improvvisa vicinanza mi
destabilizzò. Stavo andando bene fino a quel momento, mi sentivo di essere
stato bravo a rispettare spazi e ruoli. Ma così era un casino, entrai in uno
dei miei loop. Cosa avrei dovuto fare? Maledissi di non essere Nib, lui non
avrebbe pensato, avrebbe agito, fatto la cosa giusta, l’azione perfetta. Io no,
io ero lì a pensare che abbracciandola sarei passato per quello che se ne
approfittava, restando fermo mi avrebbe preso per indifferente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">So quello che pensate ma da
fuori o a posteriori siamo davvero tutti bravi. Sul momento sei in confusione,
il sangue freddo non ce l’hai più da un pezzo e sei stanco degli sforzi che fai
per simularlo. Pensi tutto e il contrario di tutto, conscio che tanto
sceglierai di fare la cosa sbagliata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 11pt; line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">L’abbracciai e la tenni stretta, ignorando il fastidio
che solo avere un volante e un cambio fra i piedi può procurare. Ma non provai
a fare altro, mi faceva pena. Intendo non in senso negativo, pena in senso di
tenerezza. Piano piano smise di piangere.</span></span><br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/12/la-razionalita-del-coccodrillo-29.html"><br /></a></b>
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/12/la-razionalita-del-coccodrillo-29.html">CAPITOLO 29</a></b><br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><i style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<span style="font-size: 11pt; line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i><br />
<div>
<br /></div>
</div>
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="color: #38761d; font-size: large;">Idrocarburo</span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="MsoSubtleEmphasis"><span style="font-size: 11.0pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><i><span style="color: #666666;"><b>di
musica e battibecchi</b></span></i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La festa fu uno spasso.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nonostante l’imbarazzo non feci
nulla per non stare lontano da Caterina e lei idem, ci passavamo vicini, ci
sfioravamo. Nib si ubriacò quasi subito. C’era un vino spaventosamente
agghiacciante, praticamente un idrocarburo, che gli andò direttamente al cervello
senza passare per l’apparato digerente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Iniziò prima a fare il brillante,
attirandosi le attenzioni della maggior parte delle femmine sconosciute
presenti (cosa che gli sarebbe riuscita anche da sobrio, con l'emicrania, un
un’unghia incarnita, una macchia di sugo sul maglione e la nonna al seguito).
Poi iniziò ad esagerare, alzò la musica, si mise a ballare con 3 (tre) di
queste. Ballavano solo loro, in mezzo a questo misero salottino con un divano
marrone e qualche cuscino a terra. Io e altra gente eravamo sul terrazzo, altri
erano in cucina, altri ancora in piedi sulla porta a gustarsi lo spettacolo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nib era carico, era un fungo
atomico sterminatore, un corpo ormai imbottito di alcol e testosterone, niente
e nessuno lo avrebbe più fermato. Io lo sapevo. Io lo conoscevo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ne baciò una, una mora,
decisamente carina che sembrò stupita ma non contrariata, l’abbracciò, fu
ricambiato. Non pago allungo una mano, tirò a sé la seconda, un’altra moretta
leggermente meno carina della prima ma, diciamo, con un paio di argomenti
decisamente convincenti. Baciò anche lei.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sentii uno dietro di me
bestemmiare e spingere per passare urlandomi nell’orecchio cosa tipo “Puttana!
Stronzo!”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma Nib non sentiva, la musica era
alta e lui, ormai posseduto da Supersex, era concentrato nel rilascio del
fluido erotico. Stava per baciare pure la terza, una bionda dal sorriso
mascalzone ormai totalmente alla sua mercé, quando l’Idiota spense la musica.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La moretta (la seconda), si
staccò immediatamente da Nib portandosi le mani alle guance e girandosi verso
di me con gli occhi sgranati. Non guardava me, ma il ragazzo che, se non lo
avessi prontamente fermato, si sarebbe gettato su Nib o su di lei come un <i>ultimate warrior</i> qualsiasi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Voltandosi verso lo stereo, Nib
disse: “Chi è quel mentecatto figlio di un dio nano che ha staccato la spina?”
Si fermò mettendo a fuoco l’Idiota per qualche frazione di secondo “Ah, scusa…
chi è quel mentecatto, figlio di un dio nano, coi calzoni a quadretti e le
scarpe da ritardato che ha spento la musica?”. Attorno c’era il putiferio, il
ragazzo della moretta inveiva e cercava di liberarsi da me e da altri che lo
tenevamo dicendogli, dai, non è successo niente, non si sono mica baciati, hai
visto male, ballavano solo, tranquillo. L’Idiota, effettivamente con calzoni a
quadretti (in realtà erano calzoni color beige-cacchetta con motivi scozzesi di
un noto stilista) e con scarpe curiose (una sorta di mocassini neri con una
suola indecentemente alta e dentellata, tipo scarpe ortopediche con carrarmato
per lo spazio, anch’esse di un noto designer di calzature), era rosso in volto
e aveva assunto una posizione da padre severo. E su tutto ciò Caterina rinunciò
a trattenere le risa.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Al suono della sua risata tutto
sembrò cristallizzarsi, urla, voci, rumori si fermarono all’istante, tutti
guardarono lei con le mani sulla bocca che cercava di fermarsi e poi guardarono
l’Idiota. La ragazza di ultimate warrior scappò in bagno, la bionda e la mora
iniziarono a raccogliere le loro cose. Nib in piedi come un cretino si grattò
il mento.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E lì si consumò la tragedia.
L’Idiota guardò Caterina e le si avvicinò urlando “Cosa cazzo Vidi, cVetina?!”
la prese per un braccio strattonandola e portandola via urlandole nell’orecchio
“Cos’hai da VideVe, bVutta deficiente?!?!”. Uscirono dalla porta del salotto,
lui continuava ad urlare, poi sì sentì sbattere una porta e dedussi si fossero
chiusi in camera. Ultimate warrior si diresse verso il bagno, non prima di aver
urtato Nib con la spalla. Ma lui non gli diede peso, la bionda lo aveva preso
per mano e lo stava tirando verso la porta d’uscita.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi avvicinai allo stereo. “Beh,
una gran festa riuscita” dissi. E rialzai un po’ il volume, quel tanto che
bastava per coprire gli strilli dell’Idiota e di Caterina. Ma non quelli di
Ultimate.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tempo 20 minuti e tre quarti dei
presenti, fra cui Nib, se n’erano andati, chi inventando una scusa, chi
scomparendo. Qualcuno, fra cui il sottoscritto, cercava un po’ di rassettare.
Ultimate era passato dal “puttana puttana” al “dai gattina esci”. Gattina uscì,
si abbracciarono, e andarono via anche loro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Passarono altri 20 minuti.
Rimanemmo in 5. Eravamo ormai indecisi se passare pure lo straccio per terra,
non avevamo più niente da riordinare, avevamo pure lavati i piatti. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ero di ottimo umore. Sì, certo,
mi dispiaceva per Caterina ma pensavo anche che una bella overdose di realtà le
potesse far bene, dopo una scena così pensavo che non avrebbe più potuto
sostenere tesi fantascientifiche tipo che non fosse davvero un inutile
minchione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mentre cercavo di convincere il
resto della risicata truppa a proseguire la serata in un pub, la porta della
camera si aprì, uscì Caterina di corsa urlando un “mavvatteneaffanculo!” fra le
lacrime, ci passò in mezzo e uscì di casa. Si affacciò l’Idiota dalla stanza, sguardo
superbo, guance rosse, ci guardò accendendosi una sigaretta:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Le donne sono
tutte cVetine… scusate la scena di Cate e gVazie per essere venuti… e tuo
fratello o lo lasci a casa o lo tieni a bada, la pVossima volta”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“Riferirò, tu però prova a
vestirti come una persona normale… provaci almeno, eh!”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Uscii gongolante, mentre il resto della truppa
salutava più formalmente.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"><b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/12/la-razionalita-del-coccodrillo-28.html">CAPITOLO 28</a></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-82763040629796884232016-11-21T10:00:00.000+01:002016-11-28T10:39:39.880+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #26<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-size: large;"><b>Zigulì</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di nascondigli e nascondini</b></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
Passarono i giorni e le settimane
e forse anche un mesetto buono. In questo lasso di tempo i contatti con
Caterina erano sporadici, una telefonata, uno scambio di messaggi. In un tardo
pomeriggio andammo insieme al cinema. L'Idiota era, tanto per cambiare, a fare
altro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Il giorno dopo mi svegliai bene,
di quel buon umore quasi ai limiti dell’euforico di quando ti svegli e vedi che
la vita va per il verso giusto e che i giorni non sono tutti un susseguirsi di
meccaniche ripetizioni delle stesse abitudini. Il risveglio di quello che è
sopravvissuto ad un frontale in auto senza nemmeno un graffio, di quello vivo
per miracolo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Non era successo niente e
contemporaneamente era successo tutto, in un niente, giorno dopo giorno, ero
entrato nel mondo delle possibilità. Mi chiesi, come tutte le mattine, se era
il caso di importunare nuovamente Caterina. Decisi di fare il sostenuto per
tutta la giornata e fu un’autentica tortura.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Mi sentivo come quando da piccolo
rimediavo delle caramelle o dei dolcetti. Ne avevo fatto a meno per settimane,
mesi, senza che questo mi pesasse, ma appena ce li avevo fra le mani non
riuscivo a smettere di mangiarne fino a rimanere nuovamente senza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ricordo quando qualcuno mi comprò
un pacchetto di Zigulì. Ne mangiai immediatamente la metà, poi decisi di
centellinarle, di seguire il consiglio che mi davano tutti: “non mangiartele
tutte insieme, fattele durare”. Allora me le nascosi facendo quello che solo la
mente meravigliosa di un bambino può concepire. Le misi fra due libri, nella
libreria della cameretta che spartivo con Nib, e mi misi a giocare. Me ne
dimenticai volontariamente. Mi fregai da solo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Le ritrovai solo mesi dopo, per
sbaglio, giocando con i libri. Ricordo la sorpresa, il gusto di trovare un dono
inaspettato, le mangiai. E solo dopo averle finite ricordai di averle nascoste
io e perché.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Nei primi momenti di approccio
con una ragazza sono ancora un bambino con un pacchetto di caramelle che cerca
di non bruciarsele subito tutte, che si sforza con sé stesso di distrarsi, di
pensare ad altro, di centellinare l'entusiasmo. Appena mi accorgo di essere nel
mondo delle possibilità smetto di trattenermi: telefono, messaggio, sono
presente. A pensarci bene solo con Marta è stato diverso. A posteriori è facile
trovare un senso alle cose.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Nascosi le mie Zigulì per tutto
il giorno fino a notte e il mattino dopo trovai due messaggi di Caterina<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="Elettronico">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">mi sa che ti sei già scordato
di me</span><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
seguito da <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="Elettronico">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Dopodomani ho invitato un po’
di gente qui da noi, venite?</span><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Il secondo lo aveva ricevuto pure
Nib che rispose affermativamente. Quel “qui da noi” non mi andò giù. Mi rese
indigesta la colazione e mi mandò di traverso la giornata. Non risposi ai
messaggi considerandomi un imbecille per aver creduto che qualcosa fosse
possibile.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Quando arrivammo a casa
dell’Idiota, ci aprì la porta Caterina, la vidi felice, dietro di lei l’Idiota.
Mi tornò in mente un momento poco edificante della mia storia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
Ero decisamente più giovane,
stavo con Luciana, studentessa fuori sede, tanto per cambiare, e un’estate
decise di invitarmi per ben un weekend nella sua casa al mare con l’ordine
tassativo che io non dovevo essere io, che non avrei dovuto dare l’idea che
stessimo insieme. Si trattava di una sorta di villino prefabbricato di due piani.
Lei era al piano terra, la zia al secondo. Ci sarebbero dovuti essere la cugina
Luisa che mi conosceva, l’altra cugina Arianna che non doveva sapere di me e
soprattutto il fratello Paolo che, se solo avesse sospettato, mi avrebbe
staccato la testa cacandomi nella trachea. In più poteva capitare qualche zia a
contorno, quindi mi sarei dovuto guardare le spalle.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Si prospettava un fine settimana
di tutto relax anche perché il fratello conosceva il mio vero nome, perché da
bravo romantico avevo passato le settimane estive precedenti scrivendo alla
pulzella romanticissime e imbarazzanti lettere manoscritte, insomma quelle cose
per cui uno potrebbe essere ricattato a vita, dove in pratica stai scrivendo
“sono cretino, sono un mentecatto, sono un coglione, sono un imbecille, sono
misero, sputatemi addosso” ma te ne rendi conto solo quando, un mese dopo, ci
ripensi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Decisi quindi che sarei stato
Oronzo. Tutti d’accordo. Io mi pregustavo un po’ la scena, questo temibile
Paolo mi era stato descritto come uno stronzo del secolo scorso. Quelli che la
femmina deve stare zitta e chiusa nell’unico luogo che le compete, la cucina, a
pulire verdura, rammendare calzini bucati e fare caffè per poi andarsene solo
una volta sposata con qualcuno che avesse ottenuto il benestare del padre
padrone.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
E quindi a un minchione di questo
calibro sei ben disposto a fare qualsiasi cosa.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Il terribile fratello invece era
una bravissima persona, avevamo anche delle cose in comune. E mi sentii
l’ultima delle merde schiacciata su un bollente marciapiede d’agosto a
prenderlo in giro. L’amore, è noto, porta a fare un sacco di cretinate, prima
fra tutti quella di fidarsi della gente sbagliata. Luciana era una persona
sbagliata, la più classica femmina con più complessi della vitamina B tutti sfogati
contro e sul prossimo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
E, insomma, noi siamo lì, io e
Paolo, che parliamo e facciamo gli spiritosi cambiandoci dopo il mare. Lui mi
chiede se conosco quello che fa il filo alla sorella, prima nego, poi mi fa il
nome e mi faccio prendere la mano. “Lo conosco” gli dico “è uno un po’
coglione” e giù d’insulti a me medesimo. Ride, Paolo. Rido anch’io. Ridono un
po’ tutti. “Ahahah mia sorella giusto un coglione poteva rimediare!
Ahahahahah!”. Io e Paolo ci diamo sonore pacche sulle spalle. Ormai è fatta, Oronzo
ha vinto la sua fiducia, ha fatto breccia. E ovviamente la tragedia è prima che
dietro l’angolo. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Mentre noi ridiamo, Laura saluta,
che se ne va, e mi saluta col mio nome, io faccio finta di niente, rido di
grosso. Paolo smette di ridere “Come t’ha chiamato?”, faccio lo gnorri. Laura
arriva di corsa, mi prende per mano e mi porta via.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Vengo nascosto nella casa della
zia (al piano di sopra). Dove vengo tenuto tutta la notte.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Mi si racconta che Paolo è
feroce, che gira attorno alla casa con coltelli, fucili e bombe a mano.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
A me la cosa non interessava
particolarmente, volevo solo fare sesso con Luciana, onestamente. Ma non mi fu
permesso, perché lei aveva troppa paura e volle la cugina Arianna sempre con
noi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ricordo chiaramente che mi
sentivo come un camorrista traditore il giorno prima di essere nascosto dalla
polizia, quando capisce che il boss ha saputo del suo tradimento e ha chiesto
la sua testa su un vassoio d’argento.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ovviamente erano tutte cazzate,
frutto della peculiare visione della realtà di Luciana, ma che interpretasse la realtà in quel modo tutto personale lo capii solo dopo
tanto tempo. Lì, quella sera, in quella stanza mi sentivo pure in colpa per aver preso per il culo il povero
fratello che aveva tutto il diritto ad essere incazzato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Passata la nottata (in bianco)
decisi che non mi andava di passare un’altra giornata da recluso. Preparai il
mio zaino, presi la mia roba, ingoiai la vergogna e andai al piano di sotto.
Salutai Paolo, mi scusai per l’accaduto e me andai a prendere la corriera.<br />
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ecco. Guardando negli occhi
l’Idiota provai vergogna.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
La stessa identica vergogna che
provai quando Paolo mi chiese “come t’ha chiamato?”.</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit; font-size: 11pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit; font-size: 11pt;">Poi mi resi conto di com’era vestito, feci mente
locale e la cosa un po’ mi passò. Già, perché Paolo era una brava persona con
una sorella un po' cretina e l’Idiota era … beh era l’Idiota, senza attenuanti.</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: 11pt;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit; font-size: 11pt;"><b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/11/la-razionalita-del-coccodrillo-27.html">CAPITOLO 27</a></b></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-51165256295433082262016-11-14T10:00:00.000+01:002016-11-21T15:38:53.082+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #25<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Jon Grumo</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di ipotesi e canzoni</b></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
A parole e con Nib ero bravo a fare il fenomeno. La storia del coccodrillo non so nemmeno da dove mi fosse venuta. Ero orgoglioso di me stesso. Ma erano solo idee, parole, proiezioni di qualcosa a cui non sapevo se fossi capace di tener fede.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Forse avevo semplicemente descritto quello che avrei voluto essere oppure stavo gettando le fondamenta di un bel castello di idee elevate dove ripararmi in modo che il fallimento non fosse colpa mia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Invidiai Nib, lui sarebbe andato al punto. Entrambi non eravamo troppo portati per la strategia, lui però riusciva a mantenere un approccio diretto, senza strafare. Metteva semplicemente le cose in chiaro, del tipo “io sono io, voglio te e non accetto un no”. E funzionava. Non ricordo sia mai stato rifiutato. Mai. Eppure dopo un po’, spento il fuoco, finiva tutto, spesso male.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
C’era una correlazione o lui, semplicemente, puntava sempre su quelle sbagliate, distratto magari da una quinta o da un bel paio di chiappe?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Non arrivai ad una risposta perché Caterina si fece largo nei miei pensieri. La immaginai tornare a casa, chiudere la porta piano, e al buio lasciare le chiavi in uno svuota tasche, togliersi il cappotto, appenderlo a un attaccapanni, togliersi le scarpe e andare al bagno cercando di non far rumore. La immaginai chiudere la tazza con un’espressione di fastidio. Sedersi, rannicchiandosi con le ginocchia al petto e restare lì, a riordinare i pensieri, magari riscorrendo i messaggi del pomeriggio sul cellulare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Si sarebbe lasciata cullare dal ricordo o si sarebbe fatta sopraffare da un subdolo senso di colpa? Avrebbe pianto? Avrebbe sorriso? Non potevo saperlo. Di una sola cosa ero certo, comunque fosse andata, ad un certo punto, sarebbe andata in camera da letto, si sarebbe spogliata e infilata sotto le coperte. Di fianco all’Idiota. L’ultimo pensiero mi fece male. Capii però che non dovevo “distogliere i pensieri”, dovevo accettare la situazione se volevo mantenere un equilibrio fino alla fine, qualunque essa fosse. Dovevo accettare che lei sarebbe tornata da lui ogni sera, che si sarebbe svegliata al suo fianco, che lo avrebbe carezzato, che si sarebbero baciati, che magari avrebbero fatto l’amore. Magri solo sporadicamente, controvoglia, senza alcuna soddisfazione reciproca magari a causa di alcune precocità estreme di lui...<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ma quale sarebbe stato il mio ruolo? Io sarei stato un tarlo? Un’idea fissa? Una speranza? Un senso di colpa? Una crepa destinata a far crollare il muro o ad essere imbrigliata dallo stucco?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Le mandai un messaggio. “<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Buonanotte</span>” scrissi. Alla faccia del coccodrillo che aspetta il momento propizio per scattare. Nemmeno il tempo di sentirmi un cretino, ed ecco la risposta: <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="Elettronico">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">vorrei essere ancora in macchina con jon grumo che canta per noi</span><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Non riuscii a trattenermi dal rispondere “<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">as no good reason remains, I'll do the same...</span>”, una strofa della canzone a cui faceva riferimento. Sapevo che non dovevo continuare, che era meglio interrompere lì lo scambio di messaggi. Ma era come averla di nuovo vicino a me e lontana dal letto dell’Idiota. Sapevo di tirare un filo sottile, sapevo che se si fosse rotto non avrei più potuto ripararlo. Ma ormai il danno era fatto. Decisi di non rispondere altro. Sperai che anche lei condividesse il mio stato d’animo. Rispose con un’altra strofa della canzone “<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">...One day a ship comes in. Buonanotte</span>”. Scelta a caso? Fortissimamente voluta? Curioso che fra la strofa scelta da me e quella scelta da lei ci fosse in mezzo un “thinking of you”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Sì, lo ammetto, ero in disgustoso tunnel da pattume romantico e non facevo altro che supposizioni. Inutili supposizioni. Una cosa sola era certa: era sveglia, col cellulare in mano e il mio messaggio non l’aveva in alcun modo presa in contropiede, quindi era <span style="font-family: inherit;">ancora lontana dall’Idiota.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;">L’idea mi rasserenò e mi permise di guardare al domani con ottimismo. E godermi il sonno dei giusti</span><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;">.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: 11pt;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: inherit; font-size: 11pt;"><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/11/la-razionalita-del-coccodrillo-26.html"><b>CAPITOLO 26</b></a></span></div>
</div>
</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-2003952862619402172016-11-07T10:00:00.000+01:002016-11-14T16:35:13.177+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #24<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Confronto</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di orgoglio e coccodrilli</b></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNoSpacing">
“Sveltina in macchina?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Cosa?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Sveltina in macchina. Sai,
calzoni mezzi calati, le chiappe in mostra dal vetro davanti, lei che si
lamenta perché ha un poggiatesta in una costola ma tu prendi il tutto come un
inno alla tua maschia potenza…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Definizione di un
cruciverba?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No, farina del mio sacco e
non stai rispondendo”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Cioè? Non è farina del mio
sacco? Ti ho picchiato per molto meno”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Non mi hai mai picchiato”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Forse una volta. Ma non stai
rispondendo”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Non vuoi rispondere?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Niente sveltina”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Cioè? Tu in 48 minuti sei
uscito, sei arrivato oltre le colonne d’Ercole, ti sei fatto una comoda scopata
come Dio comanda, sei tornato indietro e hai pure parcheggiato? Lo sai che
sotto i 10 secondi può essere un problema?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Secondo me tu sei stato
adottato”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Me lo diceva anche mamma!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Ho trovato posto subito e non
c’era traffico. E non abbiamo fatto niente”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Giochi di mano?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Giochi da villano”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Coglione”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Ehehehe! No, niente di
niente”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Limonato prepotente?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Lingua in bocca e mano su una
tetta?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Sei una delusione”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Me lo diceva anche papà”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Devi darmi delle spiegazioni”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Ti fidi di me?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“A posto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Dai, cazzo, cosa è successo?
Che ci faceva Caterina a casa nostra? Che ci faceva Caterina con te? E dov’è
l’Idiota?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Andiamo per gradi. Sai come
la penso su di lei”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Appunto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“È incasinata. Sta con l’uomo
merda e fa finta di non saperlo. Sai, quelle questioni di orgoglio, tipo il
Senegalese con cui parlammo quest’estate”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Quello che all’umiliazione di
tornare a casa preferiva vivere da mendicante qui scrivendo lettere ai genitori
in cui millantava una posizione sociale invidiabile?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Esatto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Quindi è solo una questione
di orgoglio personale?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Più o meno, sarebbe ammettere
col mondo di aver sbagliato”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Vabbè, dai, non ci sta col
cervello”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Sbagliamo tutti, eh!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No, cazzo, io posso
sbagliarmi e mettere poco sale nella pasta, non a condividere il letto con
l’Idiota…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Devo ricordarti Viola?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“...colpito e affondato”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Ecco. Quanto c’hai messo a
lasciarla?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Beh, un pochino”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Nib!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Forse un po' di più...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Comunque troppo. E mi pare
che lei sia in una situazione simile. Sta con un imbecille, ma in fondo ha
delle qualità, potrebbe lasciarlo, ma lui ci starebbe male e poi perché
lasciarlo o per chi? Magari non andrebbe bene lo stesso e bla bla bla”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Mi sa che la fai troppo
complicata. Secondo me il punto è che non sai mai se è colpa tua o colpa sua”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Dici?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Sì. Per quanto ce la
raccontiamo, nessuno ha la coscienza pulita alla fine. Sensi di colpa,
mancanze, rimorsi, rimpianti. Cose fatte male. Cose che si potevano fare
meglio… sai, questa roba qui”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Ti preferivo quando facevi
l’imbecille”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Dai, ogni tanto fammi fare il
fratello maggiore. Anche se non ho ancora capito cos’hai intenzione di fare”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Io ancora niente”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Bella strategia!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Faccio il coccodrillo”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Piangi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“no, resto fermo”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Utile”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Sto fermo. A bocca aperta.
Faccio finta di vedere il mondo che passa senza curarmene aspettando il momento
in cui il destino mi confonderà con lo sfondo, si dimenticherà di me, mi
sottovaluterà e mi darà le spalle”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“E poi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“A quel punto scatto e mordo
quello che trovo. Poi succeda quel che deve succedere”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Non ti capisco, io le
chiederei di scegliere”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Io no”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Capisco perché di donne in
quella stanza ne passino poche”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Non credere che non lo
vorrei. Ma alla fine cosa otterrei? Dico, anche se venisse con me, non potrebbe
restare coi dubbi? Mi piacerebbe altro. Mi piacerebbe che la scelta se la
meditasse per bene. Non la voglio influenzare. Non penso che Caterina si meriti
il pressing, la pressione, l’obbligo di scelta al buio”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“mi pare una cazzata”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“mettila così, una che cambia
uomo dall'oggi al domani, dietro richiesta, ti ispirerebbe fiducia?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Intanto me la darebbe!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Dai, imbecille! Dico sul
serio”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Beh, che ne so, fai domande
complicate”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Domande complicate per gente
complicata. Caterina è complicata”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Bah! In fondo la conosci più
te di me. Non ti capisco, ma mi adeguo. Ma nella pratica?”<br />
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;">“Nella pratica esattamente come prima”</span><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;">.<br /><br /><b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/11/la-razionalita-del-coccodrillo-25.html">CAPITOLO 25</a></b></span></div>
</div>
</div>
</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-18850127575245115932016-10-31T10:00:00.000+01:002016-11-07T11:39:58.733+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #23<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Macchina</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di saluti e abbracci</b></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
Presi le chiavi della macchina e uscimmo. La macchina non era parcheggiata troppo distante. Poi dici che non devi maledire il caso… come quando devi fare una cosa mentre sei al volante e dici “al primo rosso la faccio” ed è la volta che becchi un’onda verde come mai ne hai incontrate in vita tua. Quella sera, quella sera che ero in giro, di notte, con Caterina e che mi avrebbero fatto comodo due passi romantici, la macchina era lì, dietro l’angolo, a meno di 20 metri dal portone. Roba che normalmente non è a meno di 2 isolati. Ma quel pomeriggio Nib aveva trovato subito postovicinocasacheculo!<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Salimmo in auto in silenzio. Accesi il motore. Accesi le luci. Misi un po’ di musica.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Dove ti porto? La notte è ancora giovane!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Dai, domani devo lavorare… portami a casa, per favore”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Va bene… da l’Idiota?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Eh già...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Conoscevo la strada. Mi disse che si era trasferita da lui da pochissimo che era stato molto restio perché non si sentiva pronto alla convivenza. Che fossero fesserie non lo dissi. Non le dissi nemmeno che quella era la prova del fatto che lui, di lei, non fosse eccessivamente interessato. Commentai invece che ognuno era fatto a modo suo e aveva dei tempi per fare le cose. E lo dissi infilandomi mentalmente un cacciavite in un testicolo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Come ad interrompere ogni successivo sviluppo del discorso esclamò “bellissima questa!” alzando di 6-7 tacche il volume della radio. Era “200 Days” di John Grumo. Ascoltammo musica per tutto il non breve tragitto e parlammo solo per commentare quello che usciva dalle casse.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Mi fermai in doppia fila davanti al portone di un palazzo che aveva un disperato bisogno di essere ristrutturato, in una zona studentesca fatta di edifici nelle medesime condizioni. Nemmeno un cane in strada. Nemmeno veicoli. Accesi le quattro frecce. Spensi il motore. Lei tolse la cintura.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“È stata una bella serata” dissi spingendo le mani contro lo sterzo per stiracchiare le braccia “spero si ripeta…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Mi cadde addosso. Cioè, la prima impressione fu che mi fosse caduta addosso. Invece mi stava abbracciando, in quel modo goffo in cui si può abbracciare la gente seduta sui sedili anteriori di una macchina, specie se uno dei due non è pronto, è legato con la cintura di sicurezza e aveva ancora le mani sul volante.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Si strinse, con il viso tuffato nell’incavo della spalla e restò così. Non sapevo che fare e dopo i primi secondi di tentennamento l’abbracciai a mia volta. Un altro abbraccio goffo, ovviamente. Dopo alcune decine di secondi allentò la presa e mi baciò sulla guancia<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Grazie, è stato tutto bellissimo… e anche molto… molto intenso… no… sbagliato parola… insomma… tante sorprese e… devo pensare a un sacco di cose… grazie. Non mi divertivo tanto da molto” aprì la portiera e uscì, andò di corsa al portone, poi tornò indietro, riaprì la porta “Ringrazia anche Nib!”. Tornò al portone, impiegò un tempo impossibile a cercare le chiavi nella borsa, aprì e scomparve inghiottita dal palazzo malconcio.<o:p></o:p><br />
<br />
Mi sentivo come se fossi arrivato primo alle olimpiadi e contemporaneamente solo come un cane<br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/11/la-razionalita-del-coccodrillo-24.html">CAPITOLO 24</a></b></div>
</div>
</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-34973946782064657952016-10-24T10:00:00.000+02:002016-11-01T20:57:47.290+01:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #22<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Improvvisazione</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di spalle, pelouche e ribaltoni</b></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
Usciti dalla sala da tè ci salutammo con naturalezza, come se non ci fossimo confidati nulla, come se il mondo fra le righe fosse inesistente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Rimasi fermo guardandola andar via, mi sentivo come uno spaventapasseri in un campo abbandonato e in pieno inverno. Certo, avevo detto che poteva andar bene così, ma ovviamente mentivo e lei doveva averlo ben compreso.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Quindi la rincorsi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
“Ti va di cenare? Intendo insieme… tipo… da me, a casa? Poi ti riporto, eh!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Feci del mio meglio per non farle capire che il reale invito era “vieni a casa mia a strapparci i vestiti di dosso?”. Fece un passo indietro, mi guardò, poi guardò l’ora sul telefono.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Ehhh non lo so…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Se non vuoi non preoccuparti”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
Indossai l'espressione da peluche abbandonato su uno scaffale di un supermercato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“No, in realtà mi piacerebbe… è che avevo un impegno in realtà…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
La mia espressione da peluche abbandonato in balia di cani randagi bavosi, puzzolenti e incazzatissimi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“...dovevamo andare al cinema…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
La mia espressione da peluche fatto a pezzi da molossi infernali.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“anzi… strano che non mi ha nemmeno mandato un messaggio…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
La mia espressione da peluche che guarda il molosso infernale contorcersi per un bottone andatogli di traverso.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“...’spe’...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
la vedo cercare un numero in rubrica. La vedo portare il telefono all’orecchio. La vedo girarsi dandomi il fianco. La vedo attendere e lanciarmi occhiate nervose.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Amore! Ciao! Io? Sto tornando a casa… sì… fra una mezzora… sì… un attimo… sì, aspetta… volevo chiederti… sì sì veloce, veloce, due secondi… questa sera, poi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La vidi irrigidirsi e darmi le spalle. Facendo finta di farmi i cavoli miei con il lettore mp3 aguzzai le orecchie.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
“Ah! Mi… non mi ricordavo… gli amici del poker… ma non avevamo la serata.... No? No… non avevo capito… Ermanno?!?… ah ok... no va bene... cioè mi dispiace... però... ok amore, divertiti. Ciao” Sospirò e portando l’indice sul tasto rosso mormorò con tono triste “anch’io, bacio”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Si girò di scatto, feci finta di non vederla, ostentando concentrazione sul lettore che avevo in mano. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Tutto risolto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“scusa?” feci finta di essere tornato alla realtà ma avevo lo sguardo del peluche che si è trasformato nel Punitore e sgominato la banda di molossi narcotrafficanti a furia di mitragliate<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Sì, l’impegno è saltato”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing">
“Beh, allora andiamo!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ci incamminammo verso la fermata dell’autobus dove ebbi un rapido scambio di messaggi con Nib:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="Elettronico">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Fatti trovare vestito</span><o:p></o:p></div>
<div align="right" class="Elettronico" style="text-align: right;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Gnocca?</span><o:p></o:p></div>
<div class="Elettronico">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">VESTITI! PULISCI IL CESSO! </span><o:p></o:p></div>
<div align="right" class="Elettronico" style="text-align: right;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Gnocca! Bravo!</span><o:p></o:p></div>
<div class="Elettronico">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">COGLIONE</span><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Poi le dissi che ci sarebbe stato anche mio fratello a cena e lei si disse contenta e sembrò realmente sollevata dalla cosa, evidentemente passare una cena e un dopocena nelle mie grinfie non doveva metterla propriamente a suo agio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Parlammo molto aspettando l’autobus, parlammo molto sull’autobus, Scendemmo con qualche fermata di anticipo per goderci la passeggiata e continuammo a parlare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Parlammo di tutto quello che ci veniva in mente, con la naturalezza di quando stai bene con qualcuno senza più l’ansia di dire o fare la cosa giusta.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Passammo per un supermercato e poi arrivammo a casa. Trovammo la tavola apparecchiata, il gabinetto pulito, un aperitivo pronto e Nib vestito che salutò Caterina guardandomi con gli occhi sgranati con un punto interrogativo dentro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
La cena fu estremamente piacevole. Mangiammo, ridemmo, chiacchierammo, Nib raccontò aneddoti imbarazzanti sul sottoscritto e ad un certo punto arrivò quell’ora dove o ci si apparta raggiungendo il letto più vicino o si va a casa. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;">Mi chiese di riaccompagnarla a casa</span><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;">.</span><br />
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;"><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/10/la-razionalita-del-coccodrillo-23.html"><b>CAPITOLO 23</b></a></span></div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-68256485427094204782016-10-17T10:00:00.000+02:002016-10-24T12:45:01.161+02:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #21<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Surreale</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di specchi e sottintesi</b></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Mi piace quando sei vicino,
mi piaceva essere in tua compagnia… “<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sì, ma tu stai con l’Idiota!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Lui è il mio ragazzo… gli
voglio bene… sono innamorata… però poi ci sono delle persone … degli amici… con
cui sto bene… che sono più di amici, insomma… e tu sei un amico di questi…
anzi… forse lo sei ancora più degli altri… sono una frana…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Ma se non ci fosse l’idiota
tu vorresti stare con uno di questi amici-più-di-amici?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sì… No… non lo so… forse… non
ci ho mai pensato in questi termini… ma penso di… boh”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Senti, sarò chiaro, non
capisco come tu possa stare con un imbecille come quello”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Ma con me è diverso… tu vedi
solo una maschera… lui non è così…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Questa risparmiatela per
raccontarla allo specchio"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"A chi?"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Allo specchio, quando ti
guardi in faccia la sera e lavandoti i denti ti chiedi perché continui a stare
con un mentecatto e la te riflessa sputando la schiuma risponde che è per
abitudine e pigrizia"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"..."<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Forse avevo esagerato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Io lo AMO!" sì,
avevo esagerato e si stava arrabbiando.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"No. Tu ami l'idea di esserne
ancora innamorata, perché forse all'inizio lo sei stata davvero, con tanto di
farfalle nella pancia, forse eri in un momento di debolezza o bassa autostima o
avevi semplicemente conosciuto gente ancora peggiore di lui. Ma ora non è
possibile, non saresti qui".<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non è vero, questo non lo dissi,
lo pensai, oh se lo pensai. Ma dirlo? <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Troppo rischioso, sarebbe stato
un suicidio fatto e finito, mi avrebbe dato dello stronzo, lanciato la tazza
(piena) addosso e sarebbe uscita per sempre dalla mia vita. Indossai quindi la
migliore delle mie facce da culo e più falso di un Giuda con una banconota da 3
euro in mano risposi:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
"Ok, scusami... sono stato
ingiusto"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei restò un po' in silenzio
guardando nella tazza, con una tale intensità che mi venne il sospetto ci
stesse leggendo il futuro. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Mi sa che ho fatto male
a volerti incontrare... mi ero fatta un film... che finiva con me in lacrime a
commiserarmi per la mia pochezza. E non è andata come pensavo. Io pensavo che
non mi calcolavi... e che eri pieno di donne... e... e.... sono confusa. È un
po' che lo sono ma tu non hai diritto a dirmi certe cose."<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Hai ragione, scusami
ancora. È che nessuno merita di essere trattato in quel modo".<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sentirmi dire una cosa del genere
mi fece sentire in colpa. Mi stavo scusando per la verità, stavo dicendo il
contrario di quello che avrei voluto. Ma avrei dovuto? Il suo mondo stava per
cadere a pezzi, la crepa era evidente, accelerare l'inevitabile non sarebbe
servito a niente se non a farla stare peggio. Mi venne in mente la polemica che
avevo fatto a mio fratello per la storia del meritare e mi venne da ridere.
Risposi allo sguardo interrogativo di Caterina raccontandole tutto.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Sono d'accordo. Anche
secondo me Marta non ti meritava"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Mi stava provocando? Non aveva
capito niente? Sottintendeva altro?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"E chi mi
meriterebbe?"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Qualcuna che non ti
mortifica ignorandoti e che ti sopporta quando fai lo stronzo"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Avvertimi se la trovi.
Tornando a noi, come la risolviamo?"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"In che senso?"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Nel senso che immaginare
di rivederti in veste di tuo amichetto preferito sapendo che sei innamorata di
uno che considero migliore della merda solo perché si pettina mi mette a
disagio, soprattutto se è nei paraggi"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Saaaaaai! Poverino. E
comunque mica ha detto nessuno che dobbiamo vederci sempre sempre quando c'è
lui, no? Possiamo anche vederci noi. Lui lo sa che mi sei molto simpatico, mica
è uno geloso e poi non dobbiamo fare nulla di male."<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Quindi è risolta
così?"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Se a te va bene..."<o:p></o:p></div>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;">"A me può andar bene."</span><br />
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11pt;"><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/10/la-razionalita-del-coccodrillo-22.html"><b>CAPITOLO 22</b></a></span><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-32805198227277539832016-10-10T10:00:00.000+02:002016-10-20T19:36:47.820+02:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #20<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Silenzi</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di zen, biscotti e pause</b></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La portai in una sala da tè.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il termine “sala” non rende l’idea, era un posto simile a un pub elegante, dove invece di birra servivano tè da abbinare con biscotti strani. Tutto molto zen, rilassato, silenzioso, sotto l’insegna “il profumo dell’acqua”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi resi conto che avevo avuto un gran culo, era il locale perfetto e mi era venuto in mente per caso, cercando di richiamare alla memoria dei posti in zona. Entrammo, Caterina si sedette ad un tavolo riparato, la cameriera ci portò i menù con centinaia di tipi diversi di tè e dolcetti da abbinare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo aver sfogliato le pagine ruppi il silenzio:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sono nel più profondo delirio decisionale”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Anch’io… non ci capisco niente… però questo sembra buono…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Quello alla frutta? Sì forse, hai ragione… scegliamone due diversi però…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Allora io prendo questo e tu questo qui!” mi disse indicando sul menù.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mi adeguai, ordinammo e restammo in silenzio, guardandoci attorno. Finché non arrivarono i nostri tè. Sul vassoio c’erano due piccole teiere in ghisa, piene di acqua bollente e con le foglie in infusione e due mug diverse fra loro sia di forma che di colore.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Forse ora il giaccone puoi toglierlo…” le dissi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Eh??! Oddio!! Non mi ero resa conto di essere ancora tutta infagottata, stavo così bene al calduccio! Però mi sa che hai ragione…” iniziò a spogliarsi ridacchiando. Nel frattempo arrivarono anche i dolcetti: biscotti per me e una torta soffice per lei.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“E così ti mancavo ma non ti mancavo…” dissi quasi fra me e me.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Caterina arrossì, ma non disse nulla, prese la sua teiera, si versò un po’ di infuso nella tazza e respirò il vapore con occhi chiusi ed espressione godereccia. Poi mi guardò. Seria. Sguardo fermo su di me che facevo finta di nulla versandomi il tè a mia volta:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Perché sei sparito?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Avendo cura di non ricambiare il suo sguardo e con fare distratto, mentre giravo pigramente il mio infuso con un cucchiaino, risposi:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Vuoi la verità?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sì”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sicura?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sì”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sai, spesso la gente pretende una risposta sincera salvo poi offendersi quando questa non è all’altezza delle aspettative. Quindi a volte, per quanto non mi piaccia, preferisco censurare la realtà, dare una risposta di comodo o rispondere quello che gli altri vogliono sentirsi dire…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Non ti ho chiesto se mi trovi ingrassata…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Ecco, nel tuo caso avrei risposto sinceramente un no, comunque hai centrato il punto…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Non stai rispondendo”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Mi è difficile rispondere. La domanda traccia un bivio e la risposta può portarmi in territori inesplorati che potrebbero non piacermi affatto”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Non piacerebbero nemmeno a me?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Penso di no. Però c’è una risposta, che magari non ti piacerebbe lo stesso, ma ci porterebbe su un percorso già abbondantemente mappato e sicuro, lasciandoci esattamente così come siamo.”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Ma sarebbe sincera”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Probabilmente no”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Quindi devo scegliere fra due risposte che potrebbero non piacermi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Sì… ”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Ma che ne sai? È tutta una tua presunzione. Tu hai deciso che delle risposte potrebbero piacermi, altre no, altre non si sa... "<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Vero, ma anche tu avrai qualche idea su quello che vorresti che ti rispondessi e su quello che non ti piacerebbe"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Forse... so cosa vorrei che mi dicessi, ma so che non lo dirai e non sono nemmeno sicura che mi piacerebbe... in fin dei conti mi mette un po' paura pensarci..."<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
"Quindi?"<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Quindi scelgo la risposta non di circostanza… quella più sincera… la verità insomma!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Pur tenendo in gran conto la tua preferenza, non è detto che invece a me vada di rischiare, in fondo una risposta di circostanza non avrebbe ripercussioni di nessun tipo”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Quindi?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Morsi un biscotto. Lo masticai lentamente. Lo assaporai (cristo se era buono!). Caterina mi guardava fisso, potevo vedere i suoi pensieri muoversi freneticamente, mentre con una mano nervosa disintegrava la tovaglietta di carta. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“È per colpa tua” risposi a bruciapelo, visto che tutti i miei tentativi di prendere tempo erano andati male<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Decisi per la risposta più complicata. La verità. Senza censure. Cosa potevo rischiare? Un’ustione in faccia da tè bollente per poi non rivederla mai più? Non vederla più era proprio quello che tentavo di fare da un pezzo, quindi non rischiavo niente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Cosa?! Cos'è colpa mia?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Se sono scomparso”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
fa sempre effetto lasciare qualcuno senza parole. E ammetto che in quella circostanza ci provai più gusto del solito.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Ma cosa ti ho fatto?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Mi piaci. Mi piaci molto. Ho provato a far finta di nulla ma non ci riesco, quindi mi sono allontanato…”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Restammo in silenzio, ognuno concentrato sulla sua tazza e sul dolce.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“... e io che pensavo mi considerassi una cretina… e... e ora capisco anche perché Nib si comportava così quando gli chiedevo di te… e…” e sorrise.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“E… ?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“...niente...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Ok, hai avuto la tua dose di verità, finiamoci la merenda e poi ognuno per la sua strada, in pace per quanto possibile...”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Perché?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“E me lo chiedi pure?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Non lo capisci?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Cosa devo capire?”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
“Anche tu mi piaci”<o:p></o:p></div>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11.0pt; line-height: 107%;">“Rus vuxcvxjklhjjlhg sg lògzkg?” dissi così, giuro. E i pensieri in quel momento non erano affatto più limpidi.</span><br />
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11.0pt; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11.0pt; line-height: 107%;"><b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/10/la-razionalita-del-coccodrillo-21.html">CAPITOLO 21</a></b></span><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
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<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-73549787573186140512016-09-26T10:00:00.000+02:002016-10-10T12:59:23.103+02:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #19<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Incontro</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444; font-size: x-small;"><b>di occhi lucidi e risposte casuali</b></span></i></div>
<br />
Era Caterina ed era trafelata.<br />
<br />
“Ho fatto una super corsa! Tanto per cambiare ero in ritardissimo e ho perso l’autobus!”<br />
“Ah”<br />
<br />
Bella trovata, vero? “Ah” ma davvero non mi venne in mente altro? Ma vi pare possibile? Fra tutte le frasi fatte, le frasi lette nei libri, gli aforismi, i versi dei poeti, i testi di canzoni, le permutazioni casuali di vocaboli… niente di niente… aprii la bocca e feci uscire l’aria con la pressione necessaria a dire “Ah”.<br />
“Come stai?” chiese, facendo finta di ignorare il mio “ah”.<br />
“Che ci fai qui?” <br />
<br />
Sì. Risposi ad una domanda con un’altra domanda. Quel che è peggio fu il tono fra il secco e il duro. Tipo il tono che aveva mio padre quando mi trovava dove non dovevo stare, ad esempio quando facevo sega a scuola ma lui rincasava in orari non convenzionali beccandomi in flagrante.<br />
<br />
“Che ci fai qui?” uguale uguale. Sputato. Severo. Autoritario. Quell'autorità da signore d’altri tempi, tipo quegli uomini che usano vocaboli desueti, che portano la macchina all'autorimessa, che volano su un apparecchio, vanno al cinematografo e che, quando prendono il treno, salgono sulla vettura. Quella gente a cui sei portato a dare del lei rendendoti conto che è pure poco e che forse sarebbe più adeguato il coloro. Quelli che ti mettono soggezione solo per come posano lo sguardo su di te, come titani che scrutano le umane miserie. Quello era il tono di mio padre. Quello era il tono che usai con Caterina.<br />
E dovetti usarlo bene, perché lei fece un passo indietro, intimidita, abbassando lo sguardo e mormorando “oddio mi sento così stupida….”<br />
<br />
Io ero zitto, la guardavo, teso, imbarazzato.<br />
<br />
“Io… io… volevo solo… solo vedere… sapere come stavi…” aggiungendo, quasi parlando da sola, a voce più bassa “ma che ci faccio qui?”<br />
“Sono contento tu sia qui”<br />
<br />
Mi stupii di sentirmelo dire, avrei voluto riprendere le parole nell’aria e rinfilarmele di corsa in bocca, masticarle e ingoiarle lettera per lettera e in velocità. “Ho fatto la cazzata” pensai e tutt’oggi rivedendomi la scena, la vedo al rallentatore, come durante un incidente d’auto quando il tempo sembra fermarsi.<br />
Caterina alzò gli occhi su di me, mi guardò per la prima volta, occhi lucidi, mi abbracciò. In realtà mi si buttò quasi addosso. Mi strinse. Piano piano ricambiai l’abbraccio.<br />
<br />
“Scusa” le dissi “sono stato un po’ brusco… ma mi hai preso un po’ di sorpresa…”<br />
<br />
Lei mi lasciò.<br />
<br />
“ehm… scusa… è che non ti fai più vedere da un sacco! Nessuno sa niente di te, tuo fratello fa finta di nulla e si arrampica sugli specchi, e io…. niente…. io… io mi sono preoccupata… e poi hai risposto come uno stronzo al messaggio di oggi… e mi preoccupo di più… e… e mi manchi… no, cioè, no… non intendo che mi manchi-manchi… ma un po’ sì... oddio sono un disastro…”<br />
<br />
“no, ma che disastro. Vieni, andiamo a sederci da qualche parte, comodi e al coperto”<br />
<br />
E ci incamminammo in silenzio. Almeno esteriormente. Dentro urlavo, ero nella confusione più totale, mi preparavo il discorso dei discorsi dandomi contemporaneamente dell’imbecille cercando di convincermi che la fuga fosse la risposta più adatta.<br /><br /><b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/10/la-razionalita-del-coccodrillo-20.html">Capitolo 20</a></b><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
<br />sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-68430340684749177822016-09-19T10:00:00.000+02:002016-09-26T09:43:39.069+02:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #18<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-size: large;"><b>Caterina</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444; font-size: x-small;"><i><b>di concubine, complicazioni e dilemmi</b></i></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Risolta la situazione con Marta mi sentii quindi estremamente libero di interessarmi a Caterina. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nel frattempo, infatti, avevamo comunque continuato a incontrarci con i rispettivi amici (miei e di Marta). Caterina era simpatica a tutti e collezionava oggetti trash a 360°. E quindi fu naturale iniziare ad invitarla alle successive uscite cercando di tagliar via sempre Marta e il resto dell'allegra brigata. C'era però un problema: Caterina era la concubina dell'Idiota.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo spiegava perché, a differenza degli altri evanescenti soggetti sponsorizzati da lui, Caterina fosse l'unica a ripresentarsi, sia pure ad intermittenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Era tutto decisamente più complicato per una serie di motivi che, stringendo stringendo, si riducevano a due:</div>
<div style="text-align: justify;">
1) uscire con Caterina implicava avere l'Idiota di mezzo</div>
<div style="text-align: justify;">
2) al tempo vedevo le donne impegnate come angeli asessuati.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
All'inizio non sapevo che fare, prima provai a far finta di niente, era semplicemente una persona piacevole ma potevo sempre guardarmi attorno aspettando che la natura facesse il suo corso, l’Idiota fosse scaricato o magari l’arrivo di una preda più appetibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'attesa fu vana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Decisi di farmela passare, provai a non chiamare più né Caterina né l’Idiota ma ci pensavano sempre altri. Per inciso, è curioso quello che avviene nei gruppi di persone, alla fine ti abitui ad avere attorno anche gentaglia odiosa di cui nessuno riesce più a fare a meno. Nonostante non riscuotesse le simpatie di molti alla fine quasi tutti concordavano sul "ma dai, non possiamo non chiamare l'Idiota!"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Fallito anche il piano B.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Iniziai quindi a farmi vedere sempre più di rado. Mi ritirai pian pianino in eremitaggio. Lontana dagli occhi, lontana dal cuore. Giuro che ci credevo davvero! Non vacillai nemmeno quando Nib mi disse che sembravo quello che si era tagliato l'uccello per far dispetto alla moglie! Mi sentivo un monumento di integrità a tutto vantaggio della mia autostima. Finché un pomeriggio mi arrivò questo messaggio:</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">Ciao. Tutto bene? Mi preoccupo? Cat</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ulteriore fallimento. Prima di domandarmi se il destino stesse cercando di dirmi qualcosa, andai nel panico. Che fare?</div>
<div style="text-align: justify;">
Beh, tanto per cominciare memorizzai il numero. E poi? Che alternative potevo avere?</div>
<div style="text-align: justify;">
Tanto per cominciare avrei potuto non rispondere. Avrebbe pensato che non avessi ricevuto il messaggio, di averlo mandato al numero sbagliato, che non volevo rispondere o che non volevo rispondere a lei?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In realtà volevo rispondere. Ma come? Un laconico sì? O un drammaticissimo no? Optai per qualcosa di più verboso ma meno specifico con un</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">insomma, ma mi riprenderò. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ne arrivò subito un altro:</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">:-( salute o altro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I problemi si complicavano. Il fatto vero è che non sapevo più cosa volevo. Volevo mantenere il contatto? Volevo troncare tutti i rapporti? Entrambe le cose? Ci credevo? Non ci credevo? Decisi di vedere dove sarebbe arrivato lo scambio di messaggi e risposi "<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">altro</span>".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">esci alle 5?</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;">si. perché?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non arrivarono altre risposte. Restai qualche minuto a fissare il display del telefono ma nulla di fatto. Arrivò l'ora di uscire. Presi l'ascensore, mi misi le cuffie nelle orecchie, passai il cartellino, superai il tornello, varcai il portone salutando il guardiano con la mano e una voce disse "ciao". Non era il guardiano. Era Caterina. <br />
<br />
<b style="background-color: white; color: #333333; font-family: verdana, geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; text-align: start;"><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/09/la-razionalita-del-coccodrillo-19.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">CAPITOLO 19</a></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
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<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"></span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #274e13; font-size: large;">Email</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #666666; font-size: x-small;"><i><b>di meriti e giri di giostra</b></i></span></div>
<br />
Meritare. È facile dire "quella non ti merita" ma, stringendo, che vuol dire? C'è una tabella da qualche parte che stabilisce i meriti nei rapporti umani e sentimentali? C'è un qualche metro, una scala?<br />
<br />
Forse è tutto in proporzione a quanto dai? Tipo, sei dai tanto, devi legittimamente ricevere molto. Ma anche il "dare tanto" mica mi ha mai convinto. I perché non contano? E soprattutto questo tanto è in una scala assoluta o relativa? Se uno dà poco, ma è il massimo che può fare, è sempre poco o diventa tantissimo? E se uno dà tanto esclusivamente per tornaconto, per calcolo.... tipo, vengo a prenderti, ti porto l'acqua nelle orecchie, ti porto a cena, scompaio quando devo scomparire, però me la dai? Vale? Cosa merita uno così? Tanto o poco?<br />
<br />
Oppure è una questione tipo specchio-riflesso, se dai poco (qualsiasi cosa voglia dire) meriti poco (qualsiasi cosa voglia dire, purché sia la stessa cosa di prima). Quindi uno che dà tanto per calcolo merita pari trattamento, uno che dà poco ma è il massimo che può fare merita lo stesso e via così? Magari è solo qualcosa che si dice per consolare qualcuno a cui vuoi bene e non vuoi dirgli “quella è una merdaccia fregatene”.<br />
<br />
Non lo so, la frase "lei non ti merita" mi resta comunque oscura. Forse perché non ho mai pensato di meritare qualcosa ma mi sono limitato a prendere quello che trovavo, valutando di volta in volta quello che l'altra persona aveva a disposizione per me.<br />
Il punto con Marta era proprio questo, sul piatto c'era qualcosa che non mi andava a genio. Poco spazio e poco tempo. Giusto o sbagliato che fosse, ci stavo stretto e ci stavo male. Quando scegli una compagna devi sentirti parte dello stesso mondo (e con Marta questo non succedeva), nel momento in cui ti rendi conto che hai remore a presentarle i tuoi amici, i tuoi familiari e non ti trovi a tuo agio con i suoi, c'è un problema e presto o tardi i nodi arriveranno al pettine.<br />
<br />
Se scopri che la carne ha un brutto odore è inutile cucinarla sperando che in qualche modo le cose migliorino. Personalmente la penso così, a prescindere dalla fame. Meglio un pacchetto di patatine a quel punto.<br />
<br />
Così dopo un po' di tempo, durante l'ennesimo silenzio radar di Marta, vista l'impossibilità di parlarle, le scrissi quello che pensavo in una romanticissima email; uno sproloquio per giunta con un tono un po' piccato in cui il succo era "mi sono rotto le palle". Non si fece sentire per un mese. Poi mi chiese di andare in un pub. Nulla era cambiato, stessi discorsi, stesso atteggiamento, nessun accenno a quanto le avevo scritto, né alla nostra relazione o frequentazione. Serata piacevole. Soprattutto quando mi chiese di salire da lei perché doveva farmi vedere una cosa.<br />
<br />
La coda della relazione fu un po' lunga: ci vedemmo altre volte e non ci facemmo mancare qualche giro di giostra in memoria dei tempi andati. Per fortuna, a quel punto tutto rimase nell'ambito ludico, nessuno prese in giro nessuno e forse era quello che Marta voleva fin dall'inizio.<br />
<br />
Forse avevo travisato tutto io. Forse non ci eravamo capiti. Forse era davvero incasinata. Forse era solo stronza. Forse ero io ad essere un illuso. Non ne parlammo mai, nemmeno successivamente, quando ci incontrammo in un pub, con le vite decisamente su altri binari, e lei definì il modo in cui mi aveva trattato come il più grande errore della sua vita.<br />
<br />
<b style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px;"><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/09/la-razionalita-del-coccodrillo-18.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">CAPITOLO 18</a></b><br />
<br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><i style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></span></div>
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<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px; text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html" style="color: #006677; text-decoration: none;">così</a></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwzQfh6vjzeSD1FUU860mHjnCSgiHIHTcGfaXAYVV4QqDiGB-wIqPi-WesiP6saBZ8RyetLI6GGHc5iWjQwwF4Z2UDdqNv7zOrcwD6jgpa6AQ6xo08vE9D3PznLv-QsM5YjLL8egJV90/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-size: large;"><b>Mare</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #666666; font-size: x-small;"><i><b>di ombrelloni, madri e pezzi</b></i></span></div>
<br />
Lei era così. Spariva a botte di messaggi come "ho da fare in palestra, forse ti chiamo quando esco" oppure "devo vedere delle persone" oppure un laconico "faccio tardi". Poi tornava, si facevano fuoco e fiamme per un paio di giorni o magari per un pomeriggio e poi nessuna notizia per un po'.<br />
<br />
Un giovedì marcammo entrambi ferie e andammo al mare. Per me andare al mare voleva dire uscire di casa in costume e sandali, portando un asciugamano e i soldi necessari per un panino e un gelato, raggiungere una spiaggia, lanciare l'asciugamano da qualche parte e passare la giornata preferibilmente in acqua. Arrivai quindi da lei in macchina e fu subito passione fin dalla provinciale, come nemmeno da adolescenti. <br />
Al mare però lei si diresse ad uno stabilimento, dove acquistò per lei un ombrello e un lettino. Così, senza parlarne, senza chiedere, senza un confronto preventivo.<br />
<br />
Ombrellone, sdraio e lettino sono per me un’immagine che mi rimanda alle vacanze dell’infanzia con mamma, papà e Nib. L’atto di acquistare l’ombrellone mi rimanda a mio padre, al capo famiglia che si prende cura della cucciolata. Un atto borghese da adulto ormai arrivato. Da adulto stanziale. Da vecchio, diciamo.<br />
<br />
Per non far la figura del ragazzino dabbene presi una sdraio sacrificando i soldi del pranzo. La situazione mi turbava non poco ma lo tenni per me.<br />
<br />
Passammo comunque delle belle ore (digiuno a parte), acqua fresca, cielo limpido, sole caldo, pochissima gente. Sembravamo una bella coppia. Lei mi disse che con me stava bene che fin dal giorno del concerto la facevo sentire al sicuro, che aveva parlato di me a sua madre (!).<br />
<br />
Poi tornammo a casa, durante il tragitto in macchina andò tutto bene. Ci ascoltammo un disco dei Miss Pell che lei definì estremamente erotico facendomi pregustare una gran serata. Verso casa le chiesi cosa avrebbe preferito per la sera, se mangiare da lei, da me o andare da qualche parte. Mi rispose:<br />
<br />
“Chi ti ha detto che ho voglia di passare la serata con te?"<br />
"?"<br />
"Credo di aver voglia di vedermi con delle mie amiche"<br />
"Beh, sentile, possiamo andare..."<br />
"Non mi hai sentito?"<br />
"Sì, le amiche, chiamale"<br />
"Tu cosa c'entri?"<br />
"Sai, una coppia, di solito sta... in coppia"<br />
"Siamo una coppia?"<br />
"Penso di sì, siamo insieme..."<br />
"Non stiamo insieme, questa è.... è una <i>frequentazione</i>"<br />
<br />
La lasciai a casa e tornai alla base riflettendo su quell'informazione. O meglio, no, non rimuginavo ancora nulla, ero arrabbiato, tanto arrabbiato che la salutai a malapena e me ne andai.<br />
<br />
A cena, sondai l'opinione di Nib:<br />
<br />
"Se una definisse la vostra relazione col termine <i>frequentazione</i> cosa penseresti?"<br />
"Parli di Marta?"<br />
"No, in generale"<br />
"Che si vuole divertire, e finché il balocco sono io ben venga"<br />
"Tu e Carla vi frequentate?"<br />
"È più complicato"<br />
decisi di non approfondire la questione Carla e andai oltre<br />
"E se una ti dice che ha parlato di te a sua madre?"<br />
"Rischio di averla messa incinta?"<br />
"Estremamente difficile"<br />
"Allora vuol dire che è amore, roba forte!"<br />
"E se una che ti <i>frequenta </i>parla di te a sua madre?"<br />
"Non ci sta col cervello ed è meglio che scappi"<br />
"Non ci sta col cervello più o meno di Viola?"<br />
"È una bella lotta, mi sa che finiscono pari, ma, insomma, mi vuoi dire che è successo oggi?"<br />
<br />
Gli raccontai tutto. Era basito.<br />
<br />
"Quindi, questa prima ti salta addosso in macchina, poi in acqua, poi al ritorno ci riprova nemmeno fossi l'uomo del Mennen, e poi ti scarica come uno stronzo ma non prima di aver raccontato di quanto sei meraviglioso a sua madre?"<br />
"sì, riassumendo è così"<br />
"Hai fatto cilecca?"<br />
"Non direi"<br />
"Allora è matta”<br />
“Quindi?”<br />
“Quindi scappa. Oppure vuole solo trombare e racconta alla madre i dettagli, quindi è matta, quindi scappa. O magari è solo confusa, quindi scappa lo stesso. O semplicemente c'è un altro, tipo un ex con cui fa da mesi tira e molla, quindi è indecisa e coi sensi di colpi"<br />
"Quindi scappo?"<br />
"È un suggerimento da fratello maggiore"<br />
"Fratello maggiore che si accontenta di una <i>frequentazione </i>anche se vorrebbe di più?"<br />
"Lei non può darmi di più e mi accontento"<br />
"Fai finta di accontentarti"<br />
"Te l’ho detto, è complicato... e poi sono fatti miei, e poi mica sono io che sono venuto a chiedere il tuo parere"<br />
"Quindi scappo?"<br />
"Una così non ti merita e ti fa a pezzi. Che fosse strana s'era capito, ma così è troppo. E scommetto quello che vuoi che con le amiche non è uscita".<br />
<br />
<br />
<b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/09/la-razionalita-del-coccodrillo-17.html">CAPITOLO 17</a></b>sdnhttp://www.blogger.com/profile/18145264431924581062noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7046738656697340084.post-14881525921841935892016-08-29T10:00:00.000+02:002016-09-12T10:08:48.705+02:00LA RAZIONALITA' DEL COCCODRILLO #15<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjIOnAWK8SaNHBa0l-MCrVzYDZ1AOOrZP3Es0Vc0MsrvVjcQrow-LcdyCZAsvbk8TclJfChAeMh94aPJzoYWySRl7wtLe2CYv2KEZkMpHiJGVcDfCjdTbDqUa_jQUVr67FBrjwP1o33hY/s1600/coccodrillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjIOnAWK8SaNHBa0l-MCrVzYDZ1AOOrZP3Es0Vc0MsrvVjcQrow-LcdyCZAsvbk8TclJfChAeMh94aPJzoYWySRl7wtLe2CYv2KEZkMpHiJGVcDfCjdTbDqUa_jQUVr67FBrjwP1o33hY/s200/coccodrillo.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: large;"><b>Uscite</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><b><i>di fini e di inizi</i></b></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Poche settimane dopo quella cena in cui da cosa nacque cosa, Marta organizzò una festa per il suo compleanno. Nib ebbe la bella idea di imbucare una selezione di nostri amici particolarmente eccentrici. Anche l'Idiota fece quasi lo stesso: non portò amici, ma alcuni colleghi di lavoro. Una delle sue colleghe ebbe anche il buongusto di portare una sua coinquilina. In più c'erano dei cugini di qualcun altro. Insomma, Marta festeggiava con me, i suoi 5 sub umani, Nib e Carla e una trentina di perfetti sconosciuti in un locale per fighetti del centro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Fu così che conobbi Caterina. Ne ignoravo i gradi di separazione, ipotizzavo fosse la solita amica di amici di amici di amici di qualcuno imbucato a vario titolo da l'Idiota.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'Idiota era così, invitava sempre sconosciuti a tutte le uscite, alle feste, ai cinema, alle pizze. Lo faceva un po' per vezzo, un po' per tentare di rimediare qualche amico o, soprattutto, amica. Perché, in fondo, questa gente era quasi sconosciuta anche a lui. Un giorno ebbe anche l'ardire di portarsi dietro un vicino di casa...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Caterina dapprima mi rivolse la parola mentre pensavo ad altro, mentre ero concentrato su non so più che cosa in un discorso su qualche misconosciuto gruppo musicale estone. Le risposi con distaccata cortesia. E scambiammo qualche parola. Era una ragazza "evidente" e non solo carina. Non intendo "vistosa", non lo era, non ne aveva nemmeno bisogno. Semplicemente sembrava un personaggio a colori in un mondo in mondo in bianco e nero, non so spiegarlo meglio né saprei dire perché. Probabilmente era in qualche modo particolare, cosa che la faceva spiccare fra gli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Parlammo del più e del meno quasi tutta la sera perché Marta era impegnata con i suoi sodali. La cosa comunque sarebbe finita lì o almeno così pensai. Andava a finire più o meno sempre così con le conoscenti dell'Idiota (lui ci provava e loro scomparivano) e in più con Marta stava tutto iniziando per cui i miei occhi a forma di cuore riuscivano a mettere a fuoco solo lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La festa tutto sommato non andò malissimo. I gruppi in qualche modo interagirono e l'idea di Nib e Carla, già alticci, di dedicarsi al karaoke aiutò a rompere il ghiaccio. Stettero quasi tutti al gioco, tranne una serissima Marta e, ovviamente, l'Idiota, accettando tutti di buon grado di esporsi a qualche minuto di vergogna uccidendo una qualche becera hit anni 80.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per tutta la settimana successiva non vidi più Marta.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b><a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/09/la-razionalita-del-coccodrillo-16.html">CAPITOLO 16</a></b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><i style="font-size: 13.86px; line-height: 19.404px;"><span style="color: red; font-size: xx-small;">Se non vuoi perderti gli aggiornamenti, scrivi la tua email lì a destra, dove c'è scritto <b>FEED</b>!</span></i></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<i style="color: red; font-family: verdana, sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 19.404px;">Comincia tutto <a href="http://rumenta-sdn.blogspot.it/2016/05/la-razionalita-del-coccodrillo.html">così</a></i></div>
</div>
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