Citazione

venerdì 16 ottobre 2009

brutte sorprese


Cinque anni di fidanzamento, una bella festa di matrimonio e una romantica crociera nel Mediterraneo. Sembrava filare tutto liscio per una giovane coppia di Caltanissetta, da pochi mesi trasferitasi a Roma per esigenze di lavoro. Lei, bionda venticinquenne, durante la luna di miele è pure rimasta incinta ma, nove mesi dopo, ha partorito un bambino nero. 
Il marito, che di anni ne ha 32 ed è dirigente di un’azienda romana, ha chiesto spiegazioni e la moglie, dopo qualche tentennamento, alla fine ha vuotato il sacco. Galeotta è stata la crociera perché la sposina, una sera, mentre il marito stava giocando al casinò, ha ceduto alle avance di un cameriere di colore. La donna, considerato che col marito ha avuto numerosi rapporti sessuali durante il viaggio di nozze, sperava che alla fine restasse incinta proprio del consorte. E invece ha prevalso il cameriere di colore. 
Fonte: Repubblica

Considerazioni:

1. la barzellatta della "moglie del tifoso" cela in sé una saggezza infinita;

2. l'uomo nero vince, sempre;

3. salto indietro o no, la legge di murphy ha colpito, inesorabilmente

Grazie a Penh!

mercoledì 14 ottobre 2009

complottismi estremi


Il 9 ottobre la NASA ha bombardato la Luna. Tale operazione che per molti suona un po’ ridicola era volta alla verifica della teoria che vuole la presenza di acqua ghiacciata nel sottosuolo del satellite.

Secondo alcuni, invece, si è trattato di un deliberato atto di guerra mosso dal neo Nobel per la pace Obama ai danni di una civiltà extraterrestre per imporre la sovranità USA.

Avete letto bene: “civilità extraterrestre”. A quanto pare (e io di questo non ne sapevo davvero niente) la luna è abitata. Ci sono tantissime prove fotografiche che testimoniano l’esistenza di manufatti alieni (edifici, torri, ponti, hangar) sul lato nascosto della Luna. A quanto pare anche molti astronauti si sono pronunciati al riguardo. Nessuno ne sa niente, tranne un ristretto manipolo di nerd internettiani che stanno in ogni modo cercando di avvertire l’ignaro mondo. 

Scrivono infatti dalle pagine del loro blog:
“Tutto questo non deve avvenire,gli USA stanno violando il trattato di Ginevra per i propri scopi e probabilmente scateneranno una reazione planetaria contraria oltre che sbilanciare paurosamente un equilibrio sottile tra l’uomo e la civiltà extraterrestre presente sulla luna che potrebbe sfociare in un conflitto cosmico”

Oltre al fatto che non credo che il trattato di Ginevra si estenda agli extraterrestri della Luna, mi piace questa storia dell’equilibrio sottile fra noi e loro.

Pensate! Una civiltà capace di muoversi oltre la velocità della luce ha paura di conquistare la terra, anzi, si fa mettere in scacco dalle bombe della Nasa. È un po’ come credere alla favola dell’orbo Mullah Omar che sfugge a tutto l’esercito americano a bordo di un motorino fra i monti Afgani, portandosi dietro pure Bin Laden e i suoi attrezzi per la dialisi.

Trovo le pagine di EvidenzAliena davvero eccezionali. Video di bassissima qualità, fotografie sgranate, sfocate, ingrandite oltre ogni decenze, tutto volto a dimostrare che non siamo soli.

In definitiva trovo molto naïf (forse financo commovente) che degli adulti siano sicuri che degli alieni, dopo aver percorso gozziliardi di anniluce, si siano nascosti nella LUNA e che le armi in possesso degli USA li stiano tenendo lontani dall'atterrare da noi.

La mente umana può davvero concepire qualsiasi cosa.

Si ringrazia Dario per la segnalazione

sabato 10 ottobre 2009

ipocrisia portami via


Ricordo giorno, luogo e ora. Era il 4 luglio del 1995, ero in macchina sul Grande raccordo anulare, erano le 7.35. Ed ero fermo. Traffico impazzito. Intorno a me solo automobili in coda, tutti in camicia e cravatta, telefonini in funzione. Un caldo insopportabile. Ho pensato: «Così non va». Un’ora e mezzo per andare in ufficio, schizzi di adrenalina nella gincana del traffico, poi dieci, dodici ore di lavoro e via, altri slalom, buche da evitare, incidenti sfiorati a ogni chilometro, per chiudere la giornata tardi, privo d’energia, per poi ricominciare domani, e ancora, per sempre.
Lo racconta Simone Perotti che oggi ha abbandonato tutto, scrive e gira il mondo in barca e ha pure scritto un libro raccontando questa storia di incredibile coraggio. Certo, ci vuole coraggio a cambiare la propria vita, ad abbandonare tutto, per seguire un ideale. Un salto nel vuoto. Penso a me, allo stipendio che è il prezzo non equo per 8-10 ore di vita regalate giornalmente a un Amministratore Delegato.

Quanti di voi, se fossero ricchi, farebbero il lavoro che fanno? Quanti di voi andrebbero volentieri a ritirarsi in campagna, o i barca, per ritagliarsi una vita a misura d'uomo? Io senz'altro, ma non posso permettermi di rinunciare allo stipendio. Lì per lì invidio un po' il Perotti, poi però scopro chi è, anzi, è lui stesso a raccontarlo in un articolo pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano:
Ho fatto il consulente, poi il dirigente, poi il general manager italiano di una delle maggiori agenzie mondiali, poi di nuovo in aziende quotate: direttore affari istituzionali e relazioni esterne in compagnie italiane e multinazionali. Ho fatto lobbying in Parlamento, inventato slogan per prodotti, organizzato eventi con migliaia di persone, ho fatto campagne elettorali.
Fatemi capire, questo tipo, che si spaccia per un coraggioso eroe dei nostri giorni, uno di quelli con le palle di abbandonare una vita “moderna” per una a “misura d'uomo”, è uno ricco? È uno che poteva permetterselo? Sai che coraggio, davvero. Leggendo l'articolo, verrebbe ancora più spontaneo urlargli di andarsene a dare via qualche parte del corpo, scoprendo che non era altro che un fastidiosissimo yuppies tutto macchinone, soldi e vita veloce, ovvero la tipologia di persone che ha contribuito forse più di tutte le altre a rendere questo mondo e questa società la merda di mammuth pressata che abbiamo davanti agli occhi e sotto ai piedi.

E devo leggere il suo auto elogio? E devo sorbirmi la pippa che lui ha abbandonato tutto quello che aveva costruito e, invece di godersi il periodo d'oro (giuro, dice così), ha deciso di SACRIFICARE (si, leggete bene, SACRIFICARE) tutto per “la libertà”. E infine, mi devo anche sentir impartire la lezione che il problema non è il denaro, che se non cambio vita è perché la società attuale, oltre a fregarmi la dignità, m'ha anche fatto il lavaggio del cervello, che sono, in pratica, una scimmia spaziale pronta a essere sparata su Saturno e tecnicamente senza attributi. E me lo devo sentire dire da Simone Perotti. E mi sa che m'incazzo.

Poi fermo la rabbia, sorrido, penso a tutti i miei amici che stanno peggio di me, che lottano per sopravvivere e lo fanno con una dignità che Perotti non sa nemmeno dove stia di casa ed è solo a questo punto che guardo la foto di questo “eroe dei nostri giorni” (bello e fico al timone della sua barca, con uno di quei sorrisi che ti fanno venir voglia di prenderlo a sberle fino a fargli cadere tutti i capelli). E, proprio mentre sto per chiudere la pagina, l'occhio biricchino mi scivola sulla frase di chiusura dell'articolo: Io, uomo come tanti, lavorando duro, con fatica, l’ho fatto

E l'unico pensiero a prendere il sopravvento è: A Pero', te posso tocca'?