Citazione

lunedì 28 novembre 2011

Bricolage



Lampada

si era reso necessario avere un nuovo punto luce ma non potevamo utilizzare una piantana. Invece di perdere tempo per negozi nella futile ricerca di un applique, il vostro ha pensato di bene di costruirselo con gli ingredienti che da fin troppo tempo giravano per casa:


1. avanzi della demolizione di un vecchio lume



2. copri lampada in vetro recuperato da lampadario dismesso e una spalletta per mensole


3. spago


Tutto questo unito a vernice e smalto satinato del colore opportuno, un po' di filo elettrico, un po' di gesso, uno scalpello e un po' di calma.

A questo punto è bastato montare in modo opportuno i vari pezzi e smaltarli


Contemporaneamente, prendere le misure e sfasciare il muro.



Litigare con il vetusto impianto elettrico, ricostruire il muro col gesso e montare il tutto.



Infine, riverniciare il muro, avvolgere lo spago attorno alla spalletta e verniciare pure questo.

Il risultato? Un po' strano, ma penso gradevole


A completare il tutto una lampadina d'atmosfera a LED



giovedì 17 novembre 2011

Dove sei, Aldo Raine?


di Andrea Scanzi

Eccolo, uno dei problemi dei nazisti: finita la guerra, si sarebbero tolti la divisa. E nessuno li avrebbe riconosciuti più. Si sarebbero mescolati agli altri, ai partigiani, ai “liberatori”. E non avrebbero pagato per le loro colpe. Per questo Aldo Raine, “The Apache“, marchiava i nazi con una svastica incisa sulla fronte col machete: perché nessuno dimenticasse.

Ovviamente è solo un film, peraltro splendido, Inglorious Bastards. Di quel gran genio feticista di Quentin Tarantino. E ovviamente siamo tutti contrari alla violenza, bla bla bla (lo scrivo per chi ama la sottolineatura dell’ovvio).

Ma che fastidio, adesso. Che fastidio. Che imbarazzo. Così come non esistevano più fascisti un attimo dopo Piazzale Loreto, e quelli che più martoriavano i cadaveri del Duce e di Claretta Petacci erano gli stessi che ne applaudivano la Mascella al Vento; e così come le monetine a Craxi le lanciavano anzitutto gli ex elettori che avevano cavalcato l’immoralità promulgata dal peggiore partito socialista d’Europa: così adesso, per la caduta (tardivissima e non so se definitiva) di Silvio Berlusconi, tutti festeggiano. Tutti si rifanno una verginità. Tutti si dicono salvi e redenti. “Chi? Berlusconiano, io? Ma quando mai”.

Ci vorrebbe davvero un Aldo Raine. Con una incisione più neutra, meno invasiva: un microchip, un led negli zebedei, un tatuaggio della statuetta di Priapo sui glutei. Un Uniposca partigiano, fate voi. Però qualcosa che rimanga: che ricordi come milioni di italiani, ora per ignoranza e ora per convenienza, hanno ridotto l’Italia così.

Io non li voglio, i mischiamenti. Mica l’ho ascoltato a caso, Gaber. Mica l’ho letto per nulla, Fenoglio. Mica lo sentivo per posa, l’ultimo Monicelli. Io non voglio festeggiare coi servi per nulla sciocchi (e piuttosto scaltri). Non voglio festeggiare con quelli che al bar dicevano che “Berlusconi fa bene ad andare a donne, almeno lui va con le fighe e mica coi trans“. Non voglio mischiamenti con chi se n’è fregato della questione morale, con chi non ha voluto informarsi, con chi non ha pianto per Stefano Cucchi e Vittorio Arrigoni. Non voglio mischiamenti con chi ha anche solo tollerato – è già troppo – gli Stracquadanio e le Santanché.

Io n c’entro niente, con quella gente. Io non ho nulla da festeggiare: con loro. Io non posso perdonarli: loro.

E non voglio mischiamenti nemmeno con la miseria di Pier Luigi Bersani, che dopo aver fiancheggiato per anni il berlusconismo, adesso si appropria dei meriti della sua caduta (come accadde per i referendum: Bersani è uno che esulta per interposta persona. Non vorrei che, qualora sentisse un orgasmo femminile nella stanza di fianco, si vantasse delle proprie doti amatorie: così, l’erezione per osmosi).

E non voglio mischiamenti neppure col Terzo Polo, che si è accorto con ritardo imbarazzante (e interessato) di chi fosse davvero Berlusconi e ora è già pronto per recitare la parte ambita del nuovo che indietreggia.

Mi si dirà: eh, ma ora dobbiamo festeggiare. D’accordo: festeggiamo. Certo. Ma non con tutti. Festeggio con chi, ieri e oggi, ha salutato un giorno arrivato troppo tardi: un giorno per cui ha combattuto, sofferto. Festeggio con loro, che conosco e riconosco.

Ma questa redenzione trasversale, questo qualunquismo furbastro, questa esultanza becera e autoassolutoria: mi disturbano. Mi atterriscono.

Non testimoniano una gioia: dimostrano il camaleontismo dell’italiano medio. Attestano l’immortalità di quelli che benpensano, come cantava Frankie Hi-Nrg. E – temo – ribadiscono che non cambierà nulla. Neanche stavolta.

Non le vedete, perché sono incise con l’inchiostro simpatico, ma sono infinite le cicatrici che ha inciso Aldo Raine sulla fronte di molti italiani ora brulicanti in piazza. Sono infinite. Evidenziate dalla Storia, irrilevanti o quasi per il presente.


Della serie perché impegnarsi a scrivere quando qualcuno ha detto benissimo quello che pensi?

mamma li banchieri!


C’è un sacco di gente che ce l’ha con Monti e il governo delle banche. Ora, posso pure essere d’accordo, ma ci siamo già scordati che fino a ieri eravamo guidati da una banda di mentecatti?

Non dico di pagliacci, ladri, mafiosi, troie e opportunisti, dico proprio MENTECATTI.

Io ricordo un MINISTRO DELLA REPUBBLICA, e sottolineerei MINISTRO DELLA REPUBBLICA, che rispondeva ai giornalisti con pernacchie e dito medio (e che si puliva pure il culo con la bandiera), ne ricordo una di sesso opposto ma pari carica che parlava di TUNNEL PER NEUTRINI pagati milioni di euro, ce n’era pure uno che ha montato su un casino perché dei figli di puttana autentici gli avevano pagato la casa di nascosto. Ce n’era un altro che non aveva concorso per il nobel pur di aiutare il suo paese... iniziate a ricordare pure voi, no? E vi ricordate che di questa roba ce n’era ogni giorno. E qui non si tratta di essere ladri, ladro lo era pure Craxi, ma Craxi non avrebbe mai ipotizzato l’esistenza di un TUNNEL FRA GINEVRA E IL GRANSASSO.

Ora, vi ricordo anche che il nostro parlamento ha votato per stabilire se fosse verosimile credere che una zoccola marocchina fosse la nipote di Mubarak, fra le tante cose...

Ecco, e vi lamentate dei banchieri?

E chi ci volevate, quegli altri fenomeni che non sono riusciti a fare opposizione al governo più INDIFENDIBILE dell’occidente? Ecco, bravi.

E quindi ben vengano questi altri. Non staremo sicuramente meglio, tanto il cetriolo si sa bene fra le terga di chi finisce, non credo staremo peggio. Con la differenza che almeno non ci vergogneremo di noi stessi per un po’ di tempo e magari ci renderemo conto che questi non sono i normali, questi sono IL MINIMO INDISPENSABILE.