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martedì 5 marzo 2013

Ciclorumentismi #14

7° km

Questo è uno dei tratti che amo di più del viaggio d'andata. Ci si lascia alle spalle il caos dei Parioli e si percorre su ciclabile un lungo tratto lontano da macchine, case e città che via via costeggia sempre più verde. A destra ci sono o piante o un circolo sportivo, a sinistra, oltre la strada, tutto parco.

La ciclabile non è deserta come si potrebbe sospettare, è infatti invasa da signore ricche con cani giganteschi, servi delle signore ricche con cani piccoli, anziani al pascolo ed è pure luogo di transito per studenti liceali. Caratteristica di questi ultimi è camminare con le cuffie e gli occhi incastrati nello schermo del telefonino. Impossibile farsi notare. Difficile schivarli perché si muovono in branchi.

La ciclabile è in uno stato decente di conservazione, purtroppo è stata disegnata da un pazzo. C'è una curva in cui si restringe per lo spazio necessario a far passare una bici e dopo un lungo tratto è a corsia singolal. Altro elemento critico sono le piante che, lasciate a sé stesse, invadono la pista. Poco male, direte. E sì, poco male, se non si dovessero schivare rovi ad altezza faccia. Il casco è un'autentica benedizione in questi casi perché pedalando a testa bassa si riescono a rimuovere la gran parte degli ostacoli!

L'inverno la pavimentazione diventa un infido ammasso fangoso di terriccio, foglie morte e altro. E poi ci sono le macchine gigantesche della roma bene che frequenta il centro Aniene che escono dai parcheggi e dalle 2 stradine d'immissione. Niente di grave, insomma.

Per ovviare ai tanti problemi dei primi 500 metri è sufficiente pedalare in strada. Le macchine sono rare, l'asfalto offre un grip migliore, più pulizia e meno macchine sbucano dai lati a caso. Lo so, il codice della strada dice che il ciclista ha l'obbligo di usare la ciclabile a prescindere dallo stato della stessa. Se c'è la usi. Magari quando diranno che la ciclabile non è posto per far cacare cani o per parcheggiare la macchina e magari le segnaleranno meglio, se ne potrà parlare.

Sarà un caso, comunque, ma 2 dei miei 3 "incidenti" sono accaduti in questo tratto e in pieno percorso ciclabile.

Proseguendo ci affianca a Villa Ada. TANTO verde e aria decisamente più fresca che l'estate è una manna e l'inverno è nebbia estrema. Sempre l'estate, il verde cresce selvaggio occupando tutto l'occupabile (e ciclabile ridotta a poco meno di una corsia), l'inverno arrivano foglie, rami, acqua e fango. Peccato perché è un piacere correre qui. Si supera anche la moschea. e soprattutto il venerdì è molto bello, perché la mattina i commercianti arabi stanno montando i banconi e iniziando a cucinare roba profumatissima. Fine del paradiso per gli occhi, si sfocia in tangenziale.

A destra si vede sempre villa Ada, ma a sinistra l'orrore del traffico impazzito si mostra in tutto il suo degradante rumore. Però il tratto di ciclabile è tutto dritto, lungo e permette di correre parecchio ed è divertente sfrecciare compatendo gli automobilisti che bestemmiano. Unici problemi del tracciato, due "opere d'arte" erette da qualche genio che devo ricordarmi di fotografare e un addestratore di cani che ha il vezzo di annaffiare la pista... e va bene l'estate, ma l'inverno ghiaccia. E non è bello. No, no, no.