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lunedì 14 marzo 2011

Non tutti sanno che... #6


Tutti sanno del venerdì pesce, alcuni sanno del giovedì gnocchi, una manciata di gente arriva pure al sabato trippa e poi ci si ferma. Che è questa roba? Il menù della tipica osteria romana dei tempi che furono. Ogni giorno della settimana un piatto stabilito, con una logica di fondo.

  • Lunedì. Il primo giorno della settimana si mangiano brodo e bollito.
  • Martedì. Polpette. Questo è un colpo di genio, le polpette erano ovviamente polpette di lesso, fatte con l’avanzo del bollito.
  • Mercoledì. Frattaglie e coda. Il mercoledì (e il sabato) erano i giorni in cui venivano macellati i bovini. I ricchi si prendevano i tagli migliori, ai poveri spettavano gli avanzi, i tagli meno pregiati (vedi il bollito) e le interiora (animelle, trippa, coda, coratelle, rognoni, ...).
  • Giovedì. Gnocchi. Gnocchi di semolino, perché ci si doveva preparare al giorno seguente.
  • Venerdì. Pesce. Nello specifico baccalà, di solito accompagnato con i ceci. Tutt’oggi nei mercati romani, il venerdì, si trovano banchi che vendono “baccalà e ceci ammollati” (ovvero già messi in ammollo e pronti da cuocere). Perché il pesce? Perché il venerdì si mangia di magro.
  • Sabato. Trippa. Finalmente un piatto ricco, pesante, da festa. Perché la trippa? Vedi al mercoledì.
  • Domenica. Beh, la domenica le osterie erano chiuse. Si mangiava a casa quel poco che c’era. E quindi si capisce perché il lunedì si ripartiva dal bollito (avanzato dalla macellazione del sabato e cotto a lungo).


E poi... poi m’è venuta fame. Ciao.

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