Citazione

giovedì 22 maggio 2008

l'anima del li mejo e del commercio

Mi capita di aver necessità di acquistare una cosa. È un bene assolutamente futile ma che, a quanto pare, viene venduto più del pane. Faccio una ricerca su internet, trovo il numero di telefono di un negozio in zona. Chiamo.

“Pronto?”
“Salve! Avete disponibilità di un Corroborante Logorroico?”
“uhm.... (voce lontana dalla cornetta) ce l’avemo un corroborante logo... che?! ... si? (voce che torna vicina) si, ce n’è uno”
“Bene, me lo può mettere da parte? Passo per le 17, 17 e 5...”
“non c’è problema”

Perfetto. 

Arrivo con la puntualità di una cattiva notizia. Sono le diciassette spaccate, fuori piove. Mi si para davanti un nerd in formato magnum... assomiglia al mangiatore di rocce della storia infinita però fatto di carne. Dietro al banco un vecchio, pericolosamente simile a Sakurambo e che fa raggiungere al mio personalissimo rivelatore di cattiveria il livello Brunga.

“Salve! Sono quello che ha telefonato nel primo pomeriggio... per prenotare il Corroborante Logorroico...”
Risponde il mangiatore di sassi mentre il vecchio continua a guardarmi con disprezzo, disgusto e odio: “Ah... ma a che ora avevi telefonato..?”.
“Nel primo pomeriggio... fra le 2 e le 3...”

“No, perché ha chiamato anche un altro ragazzo per il Corroborante e ha parlato con un altro commesso... e quindi non sappiamo se dobbiamo darlo a lui o a te”

“E quindi?”

“Quindi... eh... ora cerchiamo di chiamare Pierluigi... così ci spiega bene...”

Armeggia con un cellulare, mentre il vecchio continua a spararmi addosso i suoi fluidi di odio.

“Eh... non risponde... ma abiti lontano?”

“No, qui di fronte.”

“Puoi passare più tardi?”

“Più tardi quanto?”

Risponde il vecchio: “Tanto noi siamo aperti fino a sera”

“Si, ho capito, ma io avrei pure una vita da condurre. Più tardi quanto? 10 minuti? Due ore? Quattro ore?”

Sempre il vecchio con più odio-disprezzo-disgusto-male di prima: “Il tempo di chiamare Pierluigi”

A questo punto si crea la curiosa situazione per cui sembra scontato che io sappia chi è Pierluigi e quale sia la trafila burocratica necessaria per contattarlo. Mi sento un po’ scemo per una frazione di secondo, poi capisco che sono due coglioni e che, a causa di curiosi percorsi karmici, non avrò mai il mio Corroborante Logorroico. Tengo duro.

“Bene, e quanto ci impiegate a contattare costui?” Facendo sottintendere che scavare buche e ricoprirle sarebbe un’attività preferibile a ritornare nel loro negozio a vuoto.

“Ripassa fra un’ora” sentenza il vecchio. Il sassofago, in preda a non so quale cortocircuito che gli mette in moto una manciata di neuroni, vive una brevissima epifania grazie alla quale si rammenta non solo di essere un homo sapiens sapiens (essere e ritenersi non sono la stessa cosa ma ora non è il caso...) ma arriva fino al rammentarsi che sta giocando al negoziante! I neuroni cortocircuitati, prima di tornare alla loro stasi di prassi, hanno il tempo di elaborare l’idea del millennio: “Faccio così – esclama eccitato dal suo stesso ingegno – lasciami il numero di telefono e ti faccio sapere appena so qualcosa!”

“Casa o mobile?”

“E’ uguale!”

“Ah, e ora non mi fotti! – ho pensato – Giammai ti darò il cellulare fornendoti ampio ventaglio di giustificazioni* per non telefonarmi mai più”. Gli do quindi il numero del fisso e vado a casa, covando odio per il genere umano in assoluto e sentendomi anche cretino perché quei due individui tutto sono tranne che esseri umani.

Passano 120 minuti. Tanto per far vedere che sono sì coglionato ma non domo, scendo, passo al bar a comprare mezzo litro di latte e poi mi affaccio nella bottega della strana coppia.

“Ordunque? Ci sono novità?”

Il sassofago si alza in piedi, i suoi occhi non danno più segno di attività cerebrale (il campo di odio emesso dal vecchio, fortunatamente, è diminuito di intensità) e dalla bocca esce il seguente messaggio “eh... poi... l’abbiamo venduto all’altro ragazzo... sai... veniva da lontano... allora... però ci torna martedì o mercoledì... ecco... (altro lampo di genio) ti chiamo appena ci ritorna, eh? Va bene? D’accordo così?”.

Annuisco e torno a tessere trame oscure.


* non prende, era occupato, il tuo operatore non è compatibile col mio, ho finito il credito, dal fisso non posso chiamare i cellulari, non c’è campo, la criptonite nascosta in questo quartiere inibisce il funzionamento dei dispositivi digitali.

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