Citazione

mercoledì 23 dicembre 2009

mah


Dite che sono troppo aristocratico, dite che sono troppo contadino, dite che sono troppo stronzo (curioso, ho cercato dei sinonimi di stronzo e non ne trovo di decenti), ma a questo punto della mia vita non m’interessa più di un sacco di cose, non m’interessa più di un sacco di persone, non m’interessa più di un sacco di opinioni. Ad esempio l’ammirazione dei superiori è proprio qualcosa che non mi riguarda più. È strano, attorno a me vedo gente che venderebbe la madre pur di ottenere quel minimo di considerazione da parte del proprio capo. Alcuni la madre, povera lei, l’hanno effettivamente venduta (dopo la dignità, la faccia, la vergogna e almeno un paio d’orifizi non resta effettivamente che la mamma).

Mi piacerebbe aver studiato psicologia per capire cosa può passare nella testa di una persona per spingerla ad umiliarsi così tanto da iniziare a guardare il proprio superiore con gli occhi a forma di cuore. In molti casi andiamo spesso ben oltre alla stima umana e/o professionale, si approda infatti alla baia del più profondo servilismo. Attenzione, non confondere mai servilismo con leccaculismo. I leccaculo sono personaggi con tanto pelo sullo stomaco che calcolano vantaggi e svantaggi sporcandosi il meno possibile. Il leccaculo è intelligente, scaltro e privo di dignità. Il servo è stupido e si sporca fino al più profondo svilimento umano (e professionale) conservando, e questo è curioso, un’altissima stima di sé stesso e del proprio oggetto di culto.

Ecco, io questi proprio non li capisco. Sarà che sono troppo aristocratico, contadino o stronzo.

lunedì 21 dicembre 2009

abominio!


E' una cosa un po' vecchia... ma fa sempre ridere:

Tempo fa un NOTO RELIGIOSO, dalle onde radio di Radio Maria, ha risposto ad un ascoltatore che l'OMOSESSUALITA' E' UN ABOMINIO, perché a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22).

Un ABOMINIO CHE NON PUO' ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.

10 giorni fa quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al NOTO RELIGIOSO...

Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
Fine della discussione.
Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.

Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?

Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?

So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.

Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?

Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?

Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?

Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere. La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?

Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?

In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?

Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.
Sempre suo ammiratore devoto.”

venerdì 18 dicembre 2009

c'era una volta...

... un’osteria di quartiere, vicino piazza Mazzini a Roma che si chiamava Cacio e Pepe. In quest’osteriola volevo andarci da tempo, tanto tempo. Dopo anni finalmente sono riuscito a metterci piede.

Si comincia con la scelta del tavolo. Dentro o fuori? Fuori ci sono un po’ di tavoli, un tendone e quei funghi a gas per fare calore... “volete stare fuori o dentro” “beh, visto il freddo preferiamo dentro...”. Dentro ci sono 3 tavoli, spazi angusti, puzza di cucina e gas ma soprattutto un freddo pinguino, ma freddo freddo, roba che ti si blocca la digestione e muori. Ormai è fatta. Che volete da mangiare? Abbiamo questo, questo e quest’altro. Ok, portaci questo e quest’altro. Che poi questo sarebbe un piatto di fusilli ai carciofi, funghi e pancetta (anche se a Roma sarebbe più appropriato il guanciale...) e quest’altro è un piatto di spaghetti cacio e pepe.

Tempo 2 minuti e mi viene recapitato il piatto di fusilli. Di ieri. Riscaldati male, molto male, e con 3 chili di formaggio sopra. Duri e tiepidini ma saporiti. Mangio. 15 minuti dopo arriva la pasta cacio e pepe. Buona. Anche se le porzioni non sono proprio da osteria di quartiere quanto da locale per fighetti abituati ai 4 salti in padella findus e che vogliono provare l’ebbrezza della cucina popolare. Provo ad aggiungere una patata forno. Arriva un triste e scarso piattino di patate ricotte e pregne di olio di basso lignaggio. 

Permettetemi una parentesi per stigmatizzare la pessima abitudine di servire la pasta già formaggiata, segnatevelo, c’è un unico motivo per cui questo viene fatto: coprire il sapore di qualcosa che giace in quel piatto (o in qualche anfratto della dispensa... o sul pavimento della cucina) da troppo tempo. E poi a me il formaggio sulla pasta nemmeno piace e mi fa pure male.

Comunque, nel frattempo entrano una coppia di fastidiosi pariolini dicendo “no no, andiamo fuori che è più caldo” e la cameriera “sissì, lo sappiamo anche noi CHE FUORI E’ PIU’ CALDO, anche se NON DICIAMO MAI NIENTE”. 

Non descrivo il teatrino pietoso che si è messo in moto nel momento in cui abbiamo richiesto e preteso la ricevuta... Anzi, se c’è qualche finanziere o amico di finanziere in ascolto, vada pure a colpo sicuro, è una soffiata certa!

Io non sono uno di quelli che fanno casino nei locali. Quei personaggi infausti che s’incazzano coi camerieri e fanno scenate con l’unico risultato di mangiarsi le scorie ligneo fisiologiche del cuoco (perché, sappiatelo, è così che finisce ogni diatriba con un ristoratore) mi stanno pure un po’ antipatici. Sapete quelli tipo “cameriere, io ho chiesto una pizza col pomodoro, questa è una pizza col sugo” o quelli “cameriere, questo filetto non è cotto bene, vede, qui è color carne, a me la carne fa schifo, io lo voglio CARBONIZZATO”.

Io abbozzo, riduco il menù all’indispensabile. Non do la mancia. Pretendo lo scontrino e me ne vado meditando di dare fuoco al ristorante e poi mi limito a parlarne male. Eh, si! Mi fai mangiare immondizia fritta, ma io quante te ne dico! E faccio anche di peggio, sapete? Già. Non mi faccio più rivedere, io!

Insomma, bocciato, fortissimamente bocciato. E guai a voi se provate ad invitarmici o a metterci piede se non per una cena proletaria.