Citazione

lunedì 4 novembre 2013

1000 e più

Superati di un bel pezzo i primi 1000 km con il sig. Scott, ma qui gli aggiornamenti latitano e... insomma... lo sapete.

Due i problemi riscontrati: ho bucato due volte e si è allentato il cavalletto. Considerando che Looisona a questo punto s'era già fatta un mese d'ospedale direi che va alla grandissima.

Certo, purtroppo per la seconda foratura mi sono messo nelle mani di un ciclista ex macellaio e il risultato è stata una ruota da ricentrare.

Superato abbondantemente il primo anno di bici giornaliera (o quasi), posso anche lasciarmi andare a qualche considerazione sparsa:
  1. Andare in bici al lavoro continua ad essere divertente. E questo già non è poco. Le poche volte che sono stato costretto a prendere l'auto è stato leggermente fastidioso;
  2. Non sono più avvezzo agli ingorghi e questo ha avuto un influsso molto positivo sull'umore. Meno sulla capacità, una volta al volante, di districarmi nel traffico. A livello prettamente filosofico, perdere l'abitudine ad affrontare qualcosa di fastidioso penso sia una vittoria;
  3. C'è sempre un nuovo pezzo di percorso da scoprire e qualcosa da ottimizzare. Questo serve a tenere la noia lontana. Ma anche la possibilità di poter improvvisare percorsi diversi secondo i semafori che si incontrano non è da scartare, sarebbe bello riuscire a trovare un percorso tale da non dover mai mettere un piede a terra;
  4. Andando in bicicletta ho riscoperto il piacere di farmi quattro chiacchiere al telefono con gli amici. 
Di certo ci sono anche delle considerazioni relative al mezzo bicicletta da fare. 

La bici, per essere affidabile, va tenuta d'occhio con costanza e non si deve far l'errore di sottovalutare niente. Quindi gomme sempre gonfie, freni sempre reattivi e zero rumori strani. Può sembrare una rottura di palle, in realtà è questione di pochissimi minuti a settimana e, nella peggiore delle ipotesi, pochi euro di ciclista. Che poi se vogliamo è sempre meno di quanto si debba manutenere un'automobile, però è qualcosa che sto imparando a non sottovalutare.

In seconda battuta, come per tutto, è bene essere equipaggiati a dovere. Una pompa che pompi, un casco che non ti faccia sudare l'anima l'estate e via dicendo. Niente che debba essere acquistato tutto e subito però una buona attrezzatura aiuta a tenere sia la bici in forma che a tenere il morale alto.

In questo anno ho visto aumentare di molti i cliclisti in strada. Passando da una media di mezzo ciclista a chilometro arrivando agli attuali 2 a km. E questo nonostante piste ciclabili lasciate a sé stesse, traffico e concittadini ancora poco avvezzi alla presenza dei velocipedi per le strade. Segno che forse la strada intrapresa tanto pazza o sbagliata, alla fine, non è.

Dopo tutto questo tempo, posso anche dire con ragionevole certezza che le due più grandi iatture per un ciclista sono:

1. Le macchine in doppiafila. Sappiatelo quindi, ogni volta che lasciate una macchina parcheggiata in mezzo alla strada, Dio uccide un gattino ed un ciclista;
2. Le buche. Serve spiegare perché?

mercoledì 30 ottobre 2013

Spy vs Spy

Interrompo le settimane di silenzio parlando di spie.

Il mondo non aspettava altro, immagino. Ma comunque...

Ora sono tutti arrabbiati con Obama che faceva spiare questo e quello... addirittura indignati che facesse spiare i telefoni di Hollande e Merkel. Che detta così, in effetti, sembra roba forte. "Gli USA spiano i telefoni" suona roba brutta.

Ma, hey, alla fine... ma chi dovrebbe spiare l'intelligence americana? Obama dovrebbe ascoltare le mie telefonate e non quelle di un capo di stato? Magari lo fa, ma non penso che ottenga informazioni particolarmente utili, escludendo la ricetta della carbonara, forse.

Eh, ma si tratta di paesi amici. Suvvia, ancora a credere le favole, non ci sono amici, al più alleati di comodo. Fra l'altro la Merkel è pure nata nella parte sbagliata della Germania... 

A me personalmente, di tutta la faccenda, fa estremamente ridere il fatto che nessuno se ne fosse accorto, intendo nessuno dei servizi segreti degli spiati. Niente. Stipendi buttati. Quindi o parliamo di massima incompetenza o di tecnologia super avanzata sicuramente di origine extraterrestre in mano americana.

E immagino che Assange, almeno un po', se la stia ridacchiando.


giovedì 18 luglio 2013

Pacific Rim (Guillermo Del Toro)

Robottoni che picchiano mostri giganti.

Siete nati prima del 1970?

Siete cresciuti a suoni di Goldrake, Mazzinga, Jetta Robot, Gundam, Jet Robot, Gaiking, Daitarn 3, Daltanious, Vultus 5, Astrorobot e via dicendo?

Gozzilla vi dice niente?

Se la risposta è sempre stata qualcosa tipo "sì, cazzo!" allora questo è il film definitivo. Dopo Pacific Rim il cinema può finire. Nulla avrà più senso.

La trama è stupida e pure contradditoria? Avete letto, la prima riga? ROBOTTONI CHE PICCHIANO MOSTRI GIGANTI. Il resto è un mero dettaglio, un collante fra scene in cui ROBOTTONI e MOSTRI GIGANTI si scambiano PAPAGNE ENORMI.

Le chicchiere stanno a zero. Avrò 7 anni fino al prossimo mese. Guillermo Del Toro Re di Hollywood!

Sì, avrei potuto scrivere qualcosa di più, sicuramente di migliore, ma il sunto è che CI SONO ROBOT CHE PICCHIANO MOSTRI GIGANTI. E che sembrano robot veri, con le scritte un po' sbiadite, con le ammaccature, un po' usati insomma, come quelli con cui abbiamo giocato per anni.

mercoledì 17 luglio 2013

il sonno della ragione...

Era parecchio che non mi capitava. Intendo escludendo coliche e problemi notturni altrui che ti tengono sveglio artificialmente. Più o meno da quando ho capito che prendere non più di 1-2 caffè al mese mi rende sensibile alla caffeina. Per cui bastava bere più di un bicchiere di frizzantino della Georgia (sì, dai, la bibita con la lattina color babbonatale), per dire, per non dormire. 

La causa, questa volta, penso sia stato il tiramisù. Accecato dal demone della gola mica avevo fatto mente locale e ne ho ucciso a morsi un bel po'. Molto buono. Ne vorrei un po' anche ora. Ma forse non è proprio il caso.

E quando non dormo, mi giro e mi rigiro nel letto, in uno stato di veglia misto a sonno, in cui la mente genera mostri, solitamente entrando in agghiaccianti loop inverosimili quanto fastidiosi. Questa volta ero alle prese con una partita di cocaina che cercavo di nascondere spostandomi e rigirandomi nel letto e passando dal lato destro al lato sinistro del cuscino con il cugino di Tony Soprano a dirmi ogni volta "così si vede, se ti beccano gli sbirri finisci in galera e se ti beccano i narcos ti fanno un culo così".

E devo ammettere che non è nemmeno il più insensato loop in cui mi sono smarrito se posso addirittura descriverlo a parole. Solitamente mi perdo in immagini stressanti, sempre le stesse che mi obbligano a panarmi nel letto, assolutamente prive di senso al di fuori dello stato di sonno-veglia. I loop si cibano delle ansie fresche di giornata. Ricordo vagamente un loop a base di zombie dopo aver recuperato 2 stagioni di Walking Dead in 3 giorni ma di solito è sempre roba più di sonno che di veglia.

Basta fermarsi, leggere qualcosa, bere e tutto torna al posto giusto. Questa volta no, il loop è più di veglia che di sonno. E sul comodino ho l'ultimo di Saviano sulla cocaina, quindi andrei a nutrire il mostro, mi sà.

Una volta funzionava scrivere i Racconti Metropolitani per il blog. Ora non lo so, è tanto che non provo, ma quest'idea aggiunge allo stress anche un senso di colpa. Un'altra attività non conclusa che si è accumulata a tante altre: finire il trasloco del blog. E le sedie da ridipingere, il tavolo da ridipingere, i tarli da eliminare, il fascione della cucina da riparare, le finestre da sistemare, l'idraulico da chiamare, amici a cui telefonare, la barba da sistemare, le piante da curare... e fuori albeggia mentre una zanzara esige il suo tributo di sangue su un alluce. Troppo pigro, troppo stanco per fargliela pagare. Sfatto è il termine più corretto per descrivermi al momento.

Ma c'è un tiramisù che mi aspetta. Almeno la giornata non inizia così male.

venerdì 28 giugno 2013

Ciclorumentismi #17

Looisona se n'è andata.

In disgrazia.

Non ne potevo più. Scarsa qualità dal veicolo, sfiga, incuria, maledizioni, non so la causa, ma si sono rotte troppe cose e troppo spesso.

Segue elenco degli acciacchi di Looisona in 12 mesi:
  • Bucata una gomma. E vabè. Però con una gomma antisfondamento con strato in kevlar. E senza spine, chiodi o altro;
  • Rotto il cambio dopo un infinito calvario per regolarlo;
  • Rotta la forcella anteriore. E qui c'entra poco Looisona e un po' di più una caduta;
  • Rotta la centralina del motore. Già, perché la Looisona era una bici a pedalata assistita;
  • Sostituite catene interne del motore;
  • Fatto riparare il motore perché s'era svitata una vite;
  • Squarciata la gomma posteriore per colpa della dinamo delle luci che si era bloccata (!);
  • Ruota posteriore spesso fuori asse;
  • Catena con il vezzo di uscire dalla corona;
  • Luci fulminate.
Sì, ho avuto TANTA pazienza.

Looisona non c'è più, rimpiazzata dal Dr. Scott detto anche Scotti. La differenza fra i velocipedi è quella che passa fra una 126 e una Micra di ultima generazione: migliore sotto ogni punto di vista.

C'è però il problema del cambio di assetto, da bici da città con manubrio all'olandese e una sella più comoda del mio letto, sono passato ad una ibrida con assetto da mountain bike e sellino rigido. 

E ora ho male all'osso sacro.

giovedì 20 giugno 2013

Ciclorumentismi #16


9°-10° km


Verde!

A questo punto due possibilità Farmi una ciclabile lenta, schivando cani, foglie, arbusti, o andando un po' più al galoppo ma in strada?

Sempre più spesso opto per la seconda possibilità che, fra l'altro, è quella più sicura oltre che veloce. Purtroppo la ciclabile implica sali scendi, ostacoli, percorsi più complicati benché nel verde e soprattutto i temutissimi vecchi coi cani. Qui, nello specifico, si tratta di cani giganteschi che scorrazzana a piede libero. 

Il tragitto su strada è abbastanza lineare e poi non ci passa praticamente mai nessuno.

Spesso incontro un anziano ciclista in questo tratto. Capelli e barba bianchi, abbigliamento tecnico, bici sportiva e vissuta. Ci salutiamo. E poi lui mi dà la consuenta pista, senza fatica e col sorriso. Gli arranco dietro finché posso e poi arrivederci a tutti.

Dopo il tratto stradale mi ricollego alla ciclabile, attraverso il fiume e mi butto giù verso i prati fiscali, rigorosamente su un marciapiede. Un marciapiede bombardato. Poi si arriva al temutissimo sottopasso pedonale.

Trattasi di un'utile struttura che serve per non farsi uccidere attraversando due grosse e trafficate arterie che però al calar delle tenebre si trasforma e diventa teatro di una serie di avvenimenti che lasciano segni tangibili visibili a noi utenti diaurni.

Approcciando la prima rampa viene spontanea una domanda: "ma quanto cacano le mignotte?". A giudicare da questo microcosmo, la riposta è "molto". Ma come sappiamo che si tratta di esseri umani? Perché ci sono pure fazzoletti sporchi di materia fecale. E come sappiamo si tratta di passeggiatrici? Dalla quantità di preservativi usati presenti al suolo. Goldoni normali l'inverno ma che col bel tempo sembra che quelli alla fragola vadano per la maggiore. Ma oltre a  cacca e profilattici ci sono anche segni di guerre a suon di bottigliate. Il risultati sono temibili cocci di vetro. E poi ogni tanto trovi qualche sorpresa diversa... per un periodo, ad esempio, c'era una confezione di plastica, di quelle dove nei supermercati mettono i pachino, con dentro una cacata gigante.

Bene. Superiamo la prima rampa e entriamo nel tunnel. Il tunnel viene lavato e pulito dai mezzi della nettezza urbana. Solo il tunnel. Le rampe no. A metà dello stesso prendiamo l'uscita, una lunga salita che ci porta in una sorta di sputo di area verde fra le due grosse strade. 

Qui il panorama è bucolico. Al più si trovano resti di giornaletti porno all'apparenza anni 90 e si avanza in questo micro boschetto, fino al secondo tunnel. Questo è pulito. E non puzza. Mistero. Tornato in superficie sono a un passo dalla meta che raggiungo con poche difficoltà.

sabato 25 maggio 2013

Roma By Night

Giro a Roma in notturna.
Pure sotto i ponti.

Solitario nella notte

Coppie

Pensa e rifletti

Saluti da Castel Sant'Angelo

San Pietro, Scie e spregio del pericolo

Thron Legaci

Fly Me To The Moon

venerdì 24 maggio 2013

la società dei magnaccioni

Sono stato una cena elettorale del PD. Non me ne vergogno, ero lì per mangiare a sbafo... in tempi di crisi torna tutto buono.

La cena in un agriturismo scomodo, collegato ad una strada brutta da una stradina sterrata. Pioveva pure.

Ci siamo presentati vestiti normali ma, ovviamente, c'era delle gente evidentemente overdressed. Signore super radical, dei puttanoni rifatti con tacchi che penso non siano a norma, i soliti vecchi caconi impomatati e stirati, una manciata di burinoni e un po' di gente normale.

Alla signore bene sarà sembrato tutto così pittoresco, tipo gli schizzi di fango sui vestiti che fa così ethno, ma non è questo il puno.

Il punto non è nemmeno la cena in sé, civile, escludendo un vino iracheno (nel senso di estratto dal sottosuolo del medioriente da alberi preistorici liquefatti) e un pollo secco, ma così secco, che la parola secco non riesce a rendere l'idea.

Il punto non è nemmeno che, a parte un manipolo di leccaculo, erano tutti lì per scroccare una cena.

Il punto vero è la pochezza dei cosiddetto candidati. I due, maschio e femmina, sono stati presentati da uno che si è vantato di essere reatino, di essere in parlamento e di essere oramai un politico da provincili, lasciando intendere che i politici da comunali possono solo che baciargli i piedi, lui è di un'altra razza.

Il primo, il maschio, con nome di una nota casa automobilistica (no, non è Fiat e nemmeno Toyota), fa un discorso che non abbiamo capito. Diceva un sacco di volte "insomma" e "cioè". E basta. Incapace di parlare in pubblico, ma dico, Cristo, è la cena elettorale, ci sono 300 persone che potrebbero votarti, ma preparati due cazzate da dire bene, no? No. Poi passa a stringere mani. A noi dice "Mi raccomando" gli rispondo "No, sono siamo noi che ci raccomandiamo, soprattutto per loro" e indico una bimba di 2 anni. Lui mi guarda fa spallucce "... beh... i miei tanto so' grandi" e se ne va. 

"ho una cena in centro" dice. Come a sottintendere, che oltre alle colonne d'Ercole ci mangiamo noi stronzi.

Poi arriva lei. Stringe mani. Si chiama come Macho Man. Fa un discorso lunghissimo ed estenuante che tocca i seguenti punti: lei, la periferia, i trasporti, lei, il turismo, lei, il degrado, lei, votatemi. E l'ultimo è l'unico passaggio a senso compiuto, il resto è un assurdo stream of consciousness senza né capo né coda, infinite subordinate aperte e mai chiuse. Sappiamo però che a 24 anni già se la comandava nel partito, che ne ha 33, che è brava, che abita in periferia.


Il giorno dopo abbiamo pure saputo che è la concubina di Franceschini.

Solo il ricordo di tutto questo mi ha così indisposto che non voglio nemmeno rileggere. Ve lo beccate così. Con tutti gli orrori del caso.

martedì 30 aprile 2013

Ciclorumentismi #15

8° km

il tratto terminale della ciclabile lungo la tangenziale è in leggera salita, anche se sembra in discesa. La pista è più stretta e scivolosa e non so perché. Fatto sta che qui una volta mi sono quasi ammazzato. Ma non era colpa mia. C'era uno che tagliava le foglie. Con un tagliaerbe. Ed è spuntato all'improvviso. E per terra solo erba tagliata e umida.

Ma torniamo al percorso. La ciclabile si stringe ad una corsia e termina con il semaforo che vorrebbe farmi attraversare via Salaria. E' il semaforo più lento del mondo. E il traffico è quasi sempre in piena. Può scattare il verde ma le macchine ferme davanti ostacolano comunque l'attraversamento.

L'attesa al semaforo è uno di quei momenti del tragitto che mi rende fiero della scelta di cambiare abitudini di trasporto. La gente in macchina è incazzata, aggressiva, scattosa. Te ne accorgi da come cercano di ammazzarti, a prescindere dalla luce del semaforo, perché sei semplicemente un ennesimo ostacolo che li separa dalla loro destinazione. Lo so perché è successo anche a me, tante e tante volte... e comunque poi riesco ad arrivare dall'altro lato in tempo per mettermi in attesa dun altro incrocio.

Eh già, questa tratta è lenta. Tante attese. Semafori lunghi.....

mercoledì 24 aprile 2013

Ricorrenze




Muore un porco fascista alla vigilia della festa della Liberazione.

Mi piacerebbe prenderlo per un buon segno.

lunedì 22 aprile 2013

Genio

A me piacerebbe metterla giù più elegantemente, più seriamente, più ganzamente. Insomma, fare un'analisi come fanno quegl'altri, dire la mia e suscitare un dibattito al riguardo. Mi piacerebbe. Ma non lo so fare. Sia perché non lo so proprio fare di mio, cioè non ci arrivo proprio intellettualmente, sia perché ho un'immagine che mi turba. 

E non riesco a trovarla perché Gugol travisa il senso delle mie chiavi di ricerca. E questo me la stampa ancora più in testa. E mi blocca.

L'immagine è Funari che sventola un cartone della pizza davanti alla telecamera dicendo "'a situazzione de 'i'Itaija". E sul cartone un bellissimo stronzo di cane.

Fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione. Aggiungerei capacità di sintesi.

E' in questi momenti che mi manchi, Gianfra'!

martedì 16 aprile 2013

Mostri in Mostra

Dice, vuoi partecipare a una mostra fotografica?

Certo, dico

Bene, dice, il tema è facile facile: Vite Parallele.

E io basisco.

Ma poi continua, mi devi dare tre foto fra cui sceglierne una.

E io ribasisco.

Fosse facile tirarne fuori una.

Allora penso di barare. Chiedo aiuto a gugol e mi attacco avido alle mammelle di mamma rete. Dopo la centesima foto di gente che fa ginnastica alle parallele, un paio di rotaie e 3 barboni mi arrendo.

E che poi 3 ne devo trovare.

E allora vado a cercare nelle foto vecchie. E quella non mi piace più, e tantissime ne ho perse che se Dante lo sapeva lo metteva sicuro il girone degli ardischi che si rompono mentre tu cerchi e ricerchi quella cosa che sei sicuro ce l'avevi da qualche parte e poi esce che è proprio sul disco rotto. E insomma, nel vecchio c'era poca roba.

E allora pensi. Ti vengono un po' d'idee:


  1. Chiami un amico, gli radi mezza faccia, gliela fai truccare da donna e lo fotografi così, come un Comandante di Hydargos a caso (e questa solo il mio amico Giggi sa che vuol dire). Ma poi non hai tempo di chiamare l'amico, non conosci nessuna che lo sappia truccare bene e poi  quando e bla bla bla.
  2. Prendi due viti, le pianti in un tavolaccio, attorno tutti bulloni. E fai lo spiritoso "viti parallele", ahahah. Nessuno ride. Cala il sipario.
  3. Barboni e mendicanti un tanto al chilo. La faranno tutti.
  4. Prete davanti a un sexy shop. Trova il prete. Trova il sexy shop. Uniscili. E allora puoi fare vestire un amico da prete. Quale amico? Quando? Come? E allora pensi di metterlo su un divano a leggersi un play boy. E' quasi fatta. Ma ti ricordi poi di non avere più 15 anni e che un play boy a portata di mano non c'è, la luce se n'è andata e tutto il resto è noia.
  5. E allora potrsti fotografare una maestra d'asilo che gioca coi bimbi con una zeppa da cagna con tacco 32 e calza a rete estrema. E poi ti vedi sulla camionetta della polizia.
E poi niente, in realtà delle idee ti vengono e un paio le riesci pure a realizzare, una male perché non hai gli attrezzi che ti servono. Una invece viene bene. Una terza la rimedi che alla fine grattando l'archivio qualcosa di decente lo trovi.

Ma un tema tipo "sterco di cane sul marciapiede" o "cielo e nuvole" no?

martedì 5 marzo 2013

Ciclorumentismi #14

7° km

Questo è uno dei tratti che amo di più del viaggio d'andata. Ci si lascia alle spalle il caos dei Parioli e si percorre su ciclabile un lungo tratto lontano da macchine, case e città che via via costeggia sempre più verde. A destra ci sono o piante o un circolo sportivo, a sinistra, oltre la strada, tutto parco.

La ciclabile non è deserta come si potrebbe sospettare, è infatti invasa da signore ricche con cani giganteschi, servi delle signore ricche con cani piccoli, anziani al pascolo ed è pure luogo di transito per studenti liceali. Caratteristica di questi ultimi è camminare con le cuffie e gli occhi incastrati nello schermo del telefonino. Impossibile farsi notare. Difficile schivarli perché si muovono in branchi.

La ciclabile è in uno stato decente di conservazione, purtroppo è stata disegnata da un pazzo. C'è una curva in cui si restringe per lo spazio necessario a far passare una bici e dopo un lungo tratto è a corsia singolal. Altro elemento critico sono le piante che, lasciate a sé stesse, invadono la pista. Poco male, direte. E sì, poco male, se non si dovessero schivare rovi ad altezza faccia. Il casco è un'autentica benedizione in questi casi perché pedalando a testa bassa si riescono a rimuovere la gran parte degli ostacoli!

L'inverno la pavimentazione diventa un infido ammasso fangoso di terriccio, foglie morte e altro. E poi ci sono le macchine gigantesche della roma bene che frequenta il centro Aniene che escono dai parcheggi e dalle 2 stradine d'immissione. Niente di grave, insomma.

Per ovviare ai tanti problemi dei primi 500 metri è sufficiente pedalare in strada. Le macchine sono rare, l'asfalto offre un grip migliore, più pulizia e meno macchine sbucano dai lati a caso. Lo so, il codice della strada dice che il ciclista ha l'obbligo di usare la ciclabile a prescindere dallo stato della stessa. Se c'è la usi. Magari quando diranno che la ciclabile non è posto per far cacare cani o per parcheggiare la macchina e magari le segnaleranno meglio, se ne potrà parlare.

Sarà un caso, comunque, ma 2 dei miei 3 "incidenti" sono accaduti in questo tratto e in pieno percorso ciclabile.

Proseguendo ci affianca a Villa Ada. TANTO verde e aria decisamente più fresca che l'estate è una manna e l'inverno è nebbia estrema. Sempre l'estate, il verde cresce selvaggio occupando tutto l'occupabile (e ciclabile ridotta a poco meno di una corsia), l'inverno arrivano foglie, rami, acqua e fango. Peccato perché è un piacere correre qui. Si supera anche la moschea. e soprattutto il venerdì è molto bello, perché la mattina i commercianti arabi stanno montando i banconi e iniziando a cucinare roba profumatissima. Fine del paradiso per gli occhi, si sfocia in tangenziale.

A destra si vede sempre villa Ada, ma a sinistra l'orrore del traffico impazzito si mostra in tutto il suo degradante rumore. Però il tratto di ciclabile è tutto dritto, lungo e permette di correre parecchio ed è divertente sfrecciare compatendo gli automobilisti che bestemmiano. Unici problemi del tracciato, due "opere d'arte" erette da qualche genio che devo ricordarmi di fotografare e un addestratore di cani che ha il vezzo di annaffiare la pista... e va bene l'estate, ma l'inverno ghiaccia. E non è bello. No, no, no.

mercoledì 27 febbraio 2013

Elezioni

Sono abbastanza tiepido per dire la mia, che non so se è simile a quella di altri ché ultimamente di legger giornali non c'è proprio tanto tempo.

Inizialmente c'è stata l'amarezza. Tanta. Forse pure troppa e di sicuro ero pure un po' incazzato. Ma c'era qualche conto che non mi tornava.

Un po' prima delle elezioni avevo espresso i miei desideri alla mia Divinità Amica. Le chiedevo si non far vincere Grillo. I Grillini sono simpatici, gente onesta, carica e animata dalle miglior intenzioni con però il grosso difetto di essere più entusiasti che consci. Gli chiedevo d'altro canto di non farli andare male. Perché 1 grillino in più è un mentecatto/ladro/buffone in meno. E quindi con un bel numero di grillini ci saremmo liberati degli scilipoti, dei capezzoni, dei mastelli e così via. Gli chiedevo anche, alla Divinità Amica, di far vincere il PD. Gente esperta e tendenzialmente onesta (benché un po' frolloccona) al timone tenuta in riga da gente onesta, tignosa, pignola, con niente da perdere e soprattutto malfidata. Avrei accettato anche un successo decente di Monti e chiedevo, se proprio non era disturbo per la DA, la scomparsa della Lega e un risultato ridicolo per il PDL.

Questa preghiera m'è tornata in mente ieri e ho capito che conto non tornava, alla fine il mio desiderio è stato esaudito in parte. Il governo è proprio come lo volevo. Purtroppo l'ultima richiesta è stata disattesa. La mia cupezza è, in effetti, dovuta all'amara constatazione che quasi il 30% dei mei concittadini è composta da ladri, mafiosi, evasori, criminali a vario titolo, amici degli stessi e da ottusi. Si, elettore PDL, penso tu sia tendenzialmente in malafede e se non lo sei il problema è davvero più grave.

Pensavo che Monti, nonostante Casini e Fini, facesse una figura migliore. E penso che anche il padrone del PDL lo credesse. Secondo me il Berlusconi sottovalutava di brutto 5 stelle. Non mirava a vincere, ma di sicuro ad essere l'ago della bilancia, per avere una forza di contrattazione. Forse pensava pure di farsi proporre presidente della Repubblica, così di saltarsi altri processi, magari. Gli ha detto male. E ora è un continuo di frasi per ringalluzzire la sua banda, e dai con i siamo una squadra fortissimi.

Di Bersani parlano malissimo. Io lo continuo a ritenere, ora più di prima, l'uomo giusto al posto giusto. E' uno con una più che incredibile capacità di contrattazione, ci si lamenta del risultato misero delle elezioni, ma ricordatevi come Veltroni aveva lasciato il partito. Essere arrivati ad avere ancora un PD e soprattutto ad averlo coeso è un miracolo (altro che il risultato elettorale di Berlusconi), con tutti i defetti del PD, non è il miglior partito che abbiamo e lo sappiamo. Bersani però è l'unica persona che può tentare un compromesso con i Grillini che metta d'accordo ambo le parti. Durerà meno di 5 anni? Amen. Ma se riescono a non fare cazzate, ce ne ricorderemo bene.

In fondo questa è la migliore occasione del PD di dimostrare di essere un partito vero, fatto di gente seria, con obbiettivi seri. Ed è un'ottima occasione anche per M5S di dimostrare ai tanti detrattori (me per primo) che "spacchiamo tutto" è solo un infelice (per quanto efficace) slogan elettorale.

E questo è quanto. Nell'attesa che i fatti dimostrino che sbaglio su tutto.

Also sprach Rumenta

mercoledì 13 febbraio 2013

tecnologia canaglia #12

E ti pareva? Non fai a tempo a rilassarti un attimo che... zaaaaak! Il caricabatterie del portatile inizia a non funzionare a dovere.

Il dannato apparecchio, di punto in bianco ha smesso di funzionare. Però, d'un tratto, dopo essere stato urtato per sbaglio ha dato un segnale di vita. Si è acceso il led, ha sfrigolato all'interno, e ha erogato corrente.

Pensavo fosse tutto risolto, che fosse tipo un mancamento estemporaneo, una piccola defaillance che può capitare anche ai migliori. E ho benedetto il caro vecchio shock meccanico e i suoi miracoli.

Ma il giorno dopo l'alimentatore non funzionava già più. E dove sarà il problema? Sarà la spina? Sarà l'attacco del computer? Sarà il cavetto? Senza sapere né leggere né scrivere gli ho dato una botta ma questa volta non è successo niente. Poi s'è scoperto che dandogli dei calci riprendeva a funzionare. E calci sono stati fino a capire che il problema è insito proprio nel trasformatore e poi tutto tranquillo per un'altra giornata.

Il giorno dopo di nuovo niente. E sono stati calci, cazzoti, spintoni, insulti e financo sputi. Niente. Resta lì, sordo alle mie necessità.

Il peggio è che il corriere che dovrebbe portare il suo sosituto tarda e che gli dei delle autostrade lo fulmino (dopo la consegna)!

Chi sarà il prossimo?

giovedì 7 febbraio 2013

Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato (Peter Jackson)

Il problema dei prequel è che si danno per scontate un sacco di cose. Il problema di Peter Jackson è che sta diventando retorico come il peggior Spielberg e ridondante e pacchiano come il peggior Lucas. Per pigri ho già detto quali sono i problemi del film.

Proseguo per chi ha tempo da perdere.

Non sono uno di quelli che cerca la corrispondenza fra un film e il libro da cui è tratto, se voglio una cosa come l'originale mi leggo l'originale. 

Il film è altro. Per fare un film occorre scegliere e decidere e penso che il tono scelto per lo Hobbit sia adeguato. Il problema vero è che Jackson non sente più il peso del compito: con il Signore Degli Anelli aveva ben chiaro che se avesse toppato qualcosa lo avrebbero impiccato. 

Nonostante questo ci ha rifilato scene fastidiose (lo skateboard di Legolas e le mille mila morti finte di Frodo ve le ricordate, si?) e, soprattutto, sacrificato un personaggio altrimenti molto bello (Gimli) sull’altare della necessaria spalla comica pecoreccia.

Fatti la fama e poi ruba quanto ti pare, si dice da queste pari. E Jackson deve aver pesanto di essere ormai esente da giudizio. E sbraca. 

Radagast il Bruno diviene Babbo Radagast il Marrone, con tanto di cacata d'uccello in testa e dedizione ad acidi e canne. Tutto troppo caricato e soprattutto eccessivamente stucchevole la scena con la slitta. 

Jackson si sente anche in diritto ad indugia per minuti infiniti in scene inutili tipo i nani che tirano i piatti, tipo la fuga dagli orchi con la slitta, tipo le grotte dei Goblin (fra l’altro in questo caso la soluzione finale è aberrante).

Ma non basta.

I maggiori delitti sono due, da una parte fa diventare da subito Bilbo un eroe “moderno” che si sacrifica per ridare una casa ai nani e diventa guerriero (e già sappiamo che nei prossimi due film invece si ricomincerà da capo, con lui che è una schiappa e coi nani che non gli credono), dall’altro vuole per forza strizzare l’occhio al “sequel” maggiore. 

Gli spettatori infatti già sanno che Saruman ha voltato gabbana, quindi deve già presentarlo come tale (secondo Jackson), sputtanando di fatto un qualcosa che era evidente ne La Compagnia dell’Anello, ovvero che il tradimento di Saruman coglie Gandalf del tutto impreparato. L’unico effetto reale è che, dopo questo primo capitolo di “prequel”, abbiamo il diritto di ritenere Gandalf, Galadriel e compagnia bella dei poveri coglioni. Ma come? Passate 10 minuti a farvi gli occhietti con lo sguardo di chi pensa “ok, dai, il vecchio è andato e s’è venduto l’anima al dimonio, stiamo in campana e teniamolo d’occhio” e 3 film dopo Gandalf va ignudo a chiedere consiglio proprio a lui dicendogli pure “sai, ho trovato l’anello”? Insomma non è un problema di coerenza con il testo scritto, è un problema di coerenza con il film stesso.

Preso comunque così, da solo, il film è divertente e fa il suo dovere, le irritanti scene di cui sopra sono ben pareggiate da alcuni aspetti positivi. Per fortuna.

martedì 5 febbraio 2013

Aiuto!

L'ottimo Paolè mi segnala un video dicendo:

c'è dentro tutto. da Kafka a Una pallottola spuntata, a energumeni in moto al misticismo di paese.




AGGIUNTA. Parrebbe essere tutto finto. Purtroppo.


giovedì 31 gennaio 2013

Ciclorumentismi #13

6° km

il semaforo dura un sacco, ma con un po' di pazienza se ne imparano le dinamiche ed è possibile attraversare in tutta sicurezza senza attendere il verde. A questo punto eccoci su Viale Parioli. Per un brevissimo tratto è tutto bello. Ciclabile pulita, nessuno tra le scatole. In questo tratto, una volta mi è uscita la catena, un'altra volta ho bucato e un'altra ho perso una luce. Il quartiere evidentemente mi odia e cerca di dissuadermi dal passare di qui.

Non demordo e mi appresto ad arrivare al semaforo successivo. Anche questo è lentino e più difficile da driblare e non è raro che qualcuno col suv ti si fermi davanti e parcheggi.

Non ci sono problemi. Appena scatta il verde dall'altro lato la ciclabile continua per un sacco di strada. Per finire questa tappa mi accontento di passare attorno ad un albero in mezzo alla pista, davanti a un commissariato per arrivare nei pressi di un circolo sportivo. Attorno non c'è altro. Tanto verde. Tanta solitudine e poco traffico.

martedì 29 gennaio 2013

Breaking Bad (Vince Gilligan)


Non sapevo se scriverne un commento divertente o uno serio. Quello serio suonava tipo "Il miglior telefilm di sempre. Almeno fino ad oggi. Già a chiamarlo telefilm lo si sminuisce, è un film, anche visivamente intendo, solo che è lungo" e via così, di noia in noia, di frase fatta in frase fatta.

Quello divertente non so scriverlo. O non so farlo senza far passare a chiunque la voglia di vedersi questa roba. Perché è difficile farlo, perché vorrei solo dire che se vi piacciono i telefilm e le storie scorrette questo ve lo dovete vedere.

Perché il punto è che qui tutto ruota attorno ad un supersfigato prof di chimica delle scuole superiore che vive in una supersfigata provincia della provincia dell'impero ed è uno dei più classici "vorrei ma non posso". Uno di quelli che, al più, nel prossimo suscita "pena". E, insomma, questo, c'ha pure la moglie incinta,  un figlio disabile e come se non bastasse pure il genero poliziotto duro, puro e cafone gli viene un cancro. E lui non può permettersi le cure e vuole pure lasciare alla famiglia i denari necessari a campare dignitosamente.

E quindi succede che inizia a "cucinare" metanfetamine aiutato da un debosciato ex studente con tutto ciò che da questo può derivarne. E ce n'è per tutti i gusti e di sicuro Tarantino è fra le ispirazioni. Il resto è poliziesco, dramma, noir, umorismo nero, commedia dark, trovate geniali e personaggi memorabili, che si tratti di narcotrafficanti, avvocati sgangherati, poliziotti, mogli isteriche lasciano tutti il segno e lo fanno per 5 stagioni.

giovedì 24 gennaio 2013

Bestiarium #26



Telegrafo senza fili

Utente: ho provato a registrarmi al portale per effettuare la registrazione della mia domanda. Mi viene indicato che con il mio codice fiscale ne esiste già una. Tuttavia non ne ho mai presentate. Come posso fare a capire se c'è un errore?


Operatore: al fine di poterla supportare, le chiediamo la cortesia di fornirci maggiori dettagli. Ad esempio lo strumento/misura agevolativa di riferimento e il codice fiscale immesso.


Utente: Partita iva: 1234567890 . Non abbiamo agevolazioni fiscali.


Operatore: siamo in attesa che ci comunichi la misura agevolativa a cui sta facendo riferimento e il codice fiscale immesso che restituisce un errore. Quella indicata è una partita iva


Utente: Noi abbiampo codice fiscale e partita iva


Operatore: attendiamo ancora l’indicazione della misura agevolativa e del codice fiscale.


Utente: Fattura iva al 21percento

mercoledì 23 gennaio 2013

Avviso alla cittadinanza

E che è successo?
Ora lo spiego, con calma. La prendo da lontano.

In prima superiore c'era un ragazzo simpatico. Si chiamava Errico. 
Errico non studiava molto. Ma aveva le sue motivazioni. Un giorno si confidò:

io non è che non voglio studiare - disse - mi ci metto pure sui libri, ma subito, tac! Arriva un amico mio e mi dice "Erì annamo a tirà caa fionda?" e io gli dico no. Mi riapro il libro ma tosto arriva un altro amico "Erì annamo aa valle a corre chii caretti?" e io dico di no anche a quest'altro. Mi rimetto a studiare ma non faccio in tempo a finire la pagina che risuona il citofono "Erì annamo aa palude a prende 'e rane?" e a questo punto io non ce la faccio più, gli dico di sì e non studio.

Ecco. Non è colpa mia. Io volevo stare tranquillo ma poi mi si chiede "eh, ma io voglio condividere su feisbuc quello che scrivi!" ma io niente, dico no. Poi mi si richiede "quando ti decidi a mettere il bottone condividi su feisbuk?" ma io niente, prendo tempo, dico che boh. Poi mi ritornano alla carica che vogliono 'sto bottone. E allora, visto che sono pigro e che tanto il blog doveva essere pesantemente rimaneggiato l'ho spostato qui.

Beh, ho iniziato a spostarlo qui. In fondo ci sono solo 8 anni di cazzate da traslocare... serve pazienza, tanta pazienza. Comunque, lì a destra c'è il link che porta al vecchio sito e serve solo per la parte delle fotografie (ancora da razionalizzare) in attesa di traslocare anche quella su piattaforme degne del XXI secolo.

Saluti e baci.

ps. non farò mai il nome dei colpevoli.

Ciclorumentismi #12


5° km

L’attraversamento della via Flaminia è semplice, molto più semplice di quello che si possa presentare grazie ai semafori per il tram. Da qui è possibile ritornare su un brevissimo tratto di ciclabile che passa davanti all’Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano. È una struttura che trovo brutta ma contemporaneamente affascinante. Sembrano tre giganteschi bacarozzi e vicino c’è un locale frequentato da gente indecente. Ogni tanto passare di qua è un problema, una volta c’è la festa del cinema, una volta mettono una pista per pattinare sul ghiaccio, un’altra volta via vai di operai che montano o smontano strutture. Per un periodo anche una serie di convegni… poco male, in qualche modo si riesce a superare e ci si gode di un momento di libertà da traffico e macchine. L’inverno qui inizia la nebbia, ci si avvicina ai parchi e il fiume poco distante certo non aiuta. Il passaggio dell’Auditorium non è però esente da rischi: il marmo è bello ma con l’acqua diventa un tantinello scivoloso. Procedere con cautela.

Dopo l’auditorium ecco una salita in mezzo alla strada per poi immettersi sulla ciclabile che costeggia Villa Glori andando verso i Parioli. E’ una ciclabile tenuta un po’ male, per usare un eufemismo. Foglie, rami, immondizia, detriti del muro di cinta della villa che ormai cade a pezzi, cumuli di foglie alti quanto un uomo adulto… percorrendola si rischia anche di scontrarsi con dei cavalli (!) e si deve fare un po’ di slalom fra signore ricche con cani al seguito, corridori amatoriali e altro che ora non ricordo.

Quella dei cumuli di roba vegetale è un’autentica iattura. Chi spazza non raccoglie, chi raccoglie non spazza, chi pota non raccoglie e non spazza. Il ciclo di pulizia della strada dura settimane, prima cade la roba dagli alberi, poi viene accumulata, poi viene portata via, mentre nel frattempo ricade roba. E io me ne sto fermo al secondo semaforo più lento della storia.

Originali



Acquisto un DVD, lo metto nel lettore. Mi chiede di scegliere una lingua fra 6000. La scelgo e parte una fastidiosa réclame che mi dice che rubare un film è reato. E non si può saltare. E m’innervosisco. Ma proprio a me che l’ho comprato originale fai la morale? L’unico modo per baipassare questa schifo è indicare una lingua assurda, tipo il Ladino o lo Swahili (segnatevelo).

Se scegliete una lingua “normale” partirà la pubblicità in quella lingua. Gigabyte di dati persi per questa stronzata e che invece si potevano usare meglio, tipo con un’interessante intervista extra alla mamma dell’aiuto microfonista. Ma alla fine si va oltre. Oltre c’è la pubblicità dei film presto nelle sale e/o presto in dvd. Utile, soprattutto se quel dvd, magari, lo hai comprato a 6 anni dall’uscita del film. Ok l’effetto amarcord, ma io pagato per avere un film da vedere, ho comprato quello che c’è scritto sulla copertina e mica mi avete fatto sconti perché c’era la pubblicità. Che poi, magari, ti becchi pure lo spot del nuovo bellissimo formato digitale molto più bello di quello che stai usando adesso. Tipo il Purple Ray Odorama per sentire finalmente l’odore di ascella di Matt Damon. Brutti imbecilli, vi rendete conto che se ho acquistato un dvd (disc) è perché ho un DVD (lettore) e ho intenzione di tenermelo? Altrimenti perché comprare un dvd se poi domani compro l’altro trabiccolo? C’è nessuno in casa? Base chiama produttori di dvd, base chiama produttori di dvd… 

Alla fine parte il tuo film. Ma a un certo punto salta. Si blocca. Si vede male. E ti ricordi che lo avevi prestato a tuo padre e ti sovviene un mezzo discorso di lui che i dischi li usa come sottobicchiere, freesbie, portachiavi, basi per torte e financo per poggiarsi i supplì caldi. E ora non si vede più. E allora pensi che il prossimo, prima di prestarlo, è meglio che lo copi prima, sai mai in che mani finisce. E non puoi. Lo hai comprato originale, cretino, non puoi copiarlo.

Allora lo scarichi da internet. Ci metti meno che uscire e andarlo a comprare. Ed è gratis. Non ci sono pubblicità stronze. Puoi copiarlo a chi vuoi. E quindi ti viene il dubbio che ti abbiano fottuto.

Ti chiedi perché chi acquista l’originale, invece di essere lodato, coccolato, ringraziato ma soprattutto agevolato, tipo che acquistando il dvd di, mettiamo, un film d’azione con una bonona a caso, poi la bonona te la recapitano a casa e, insomma, da cosa nasce cosa e siamo tutti uomini di mondo… insomma, capito, no? Dicevo, invece di questo, invece di farti vedere subito il film prima ti dicono che, sì, hai l’originale, ma che non ti venga voglia di copiarlo, perché lo sappiamo che hai comprato l’originale ma solo perché vuoi farci i soldi rivendendone copie scrause a Porta Portese e quindi sappi, anche se hai l’originale, che la pirateria è un reato, è come rubare una macchina, come scippare una vecchia, come uccidere gattini a mani nude, come sterminare un popolo con futili scuse religiose e che questa volta passi ma ti teniamo d’occhio, stai manzo! Poi ti dicono che visto che, comunque, hai un disco originale, forse ne vorresti altri, perché probabilmente non sei pratico di originali, ma sai, ci sono anche altri titoli eh! E quest’informazione è molto più importante del film che vorresti vedere, perché quando ci ricapita uno con un originale in mano?

E questo vale per tutto. Vi ricordate per quel sistema operativo che quando lo compravi dovevi pure telefonare a qualche sfigato in un call center per fartelo attivare? E ti davano un codice che poi non potevi più formattare che poi altrimenti ti diceva che il software lo avevi rubato (stronzo! Ladro infame! Muori!) ma tu, magari, avevi solo dovuto cambiare hard disk… e invece a rubarlo non avevi tutte ‘ste rotture di palle! A saperlo prima!

E succedeva anche coi dischi. Tu lo compravi, ma non potevi mettertelo nel tuo lettorino di mp3, perché lui aveva il sistema anticopia. E non esiste. E ora lo stanno facendo pure coi libri elettronici.

Insomma, la migliore pubblicità alla pirateria la fanno quelli che si lamentano di non vendere abbastanza originali. Ma io aspetto sull’argine i vostri originalissimi cadaveri.