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lunedì 4 novembre 2013

1000 e più

Superati di un bel pezzo i primi 1000 km con il sig. Scott, ma qui gli aggiornamenti latitano e... insomma... lo sapete.

Due i problemi riscontrati: ho bucato due volte e si è allentato il cavalletto. Considerando che Looisona a questo punto s'era già fatta un mese d'ospedale direi che va alla grandissima.

Certo, purtroppo per la seconda foratura mi sono messo nelle mani di un ciclista ex macellaio e il risultato è stata una ruota da ricentrare.

Superato abbondantemente il primo anno di bici giornaliera (o quasi), posso anche lasciarmi andare a qualche considerazione sparsa:
  1. Andare in bici al lavoro continua ad essere divertente. E questo già non è poco. Le poche volte che sono stato costretto a prendere l'auto è stato leggermente fastidioso;
  2. Non sono più avvezzo agli ingorghi e questo ha avuto un influsso molto positivo sull'umore. Meno sulla capacità, una volta al volante, di districarmi nel traffico. A livello prettamente filosofico, perdere l'abitudine ad affrontare qualcosa di fastidioso penso sia una vittoria;
  3. C'è sempre un nuovo pezzo di percorso da scoprire e qualcosa da ottimizzare. Questo serve a tenere la noia lontana. Ma anche la possibilità di poter improvvisare percorsi diversi secondo i semafori che si incontrano non è da scartare, sarebbe bello riuscire a trovare un percorso tale da non dover mai mettere un piede a terra;
  4. Andando in bicicletta ho riscoperto il piacere di farmi quattro chiacchiere al telefono con gli amici. 
Di certo ci sono anche delle considerazioni relative al mezzo bicicletta da fare. 

La bici, per essere affidabile, va tenuta d'occhio con costanza e non si deve far l'errore di sottovalutare niente. Quindi gomme sempre gonfie, freni sempre reattivi e zero rumori strani. Può sembrare una rottura di palle, in realtà è questione di pochissimi minuti a settimana e, nella peggiore delle ipotesi, pochi euro di ciclista. Che poi se vogliamo è sempre meno di quanto si debba manutenere un'automobile, però è qualcosa che sto imparando a non sottovalutare.

In seconda battuta, come per tutto, è bene essere equipaggiati a dovere. Una pompa che pompi, un casco che non ti faccia sudare l'anima l'estate e via dicendo. Niente che debba essere acquistato tutto e subito però una buona attrezzatura aiuta a tenere sia la bici in forma che a tenere il morale alto.

In questo anno ho visto aumentare di molti i cliclisti in strada. Passando da una media di mezzo ciclista a chilometro arrivando agli attuali 2 a km. E questo nonostante piste ciclabili lasciate a sé stesse, traffico e concittadini ancora poco avvezzi alla presenza dei velocipedi per le strade. Segno che forse la strada intrapresa tanto pazza o sbagliata, alla fine, non è.

Dopo tutto questo tempo, posso anche dire con ragionevole certezza che le due più grandi iatture per un ciclista sono:

1. Le macchine in doppiafila. Sappiatelo quindi, ogni volta che lasciate una macchina parcheggiata in mezzo alla strada, Dio uccide un gattino ed un ciclista;
2. Le buche. Serve spiegare perché?