Citazione
venerdì 28 ottobre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
giovedì 20 ottobre 2011
Solo 5 giorni
Poi la figura da pera davanti ai black block di tutto il mondo grazie a "er pelliccia". Cioè, capitemi, Ivan Boganov detto "Ivan il Terribile" faceva ben altra impressione. E vabè.
Poi 2 ore di pioggia, in mattinata. Lo canta anche Elio "Il traffico peggiora quando c'è la pioggia e tutti si trasformano in guidatori stanchi, guidatori funky". E' fenomeno noto. Ma sono state due sole ore d'acqua. Il risultato è una città sommersa, con la Pellegrini ad allenarsi lungo il Raccordo, macchine sommergibili, metropolitana in tilt e arterie importanti bloccate. Io per esempio ho impiegato 90 minuti per fare 200 metri. In più ci sono un morto e un disperso.
Alè Manno si dimette, a questo punto, o preferisce attendere le cavallette e la morte dei primogeniti?
venerdì 14 ottobre 2011
martedì 11 ottobre 2011
blow Jobs
Fra le tante cose che m’infastidiscono c’è l’idolatria. Quella verso le entità metafisiche mi disturba, quella verso gli oggetti mi procura orticaria, quella verso altri essere umani tira fuori il peggio di me.
E’ morto Steve Jobs, un grande capitano d’industria, ma questo era. Non era un genio, sapeva prendere lavori di altri, cambiargli colore, e rivenderli con un fiuto raro nell’anticipare tendenze di mercato, con un’opinione di sé smisurata che, assieme ai soldi, gli dava la costanza di perseguire i suoi risultati.
Questo era Jobs. Non un guru, non un maestro, non un vate, non un benefattore. In giro lo stanno paragonando a Leonardo Da Vinci e persino a Gesù Cristo. Fate mente locale: Gesù capitano d’industria.
E poi c’è la storia che lui era l’uomo che vedeva il futuro.
Io il futuro non lo vedo, e non mi piacciono gli esercizi di stile del “ma se non fosse morto?”, però il presente lo vedo e vedo un uomo solo benché OSCENAMENTE ricco, idolatrato da una masnada di sfigati in coda in orari assurdi davanti a dei negozi, pronti a rovesciargli nelle tasche i loro risparmi magna cum copia per gingilli non proprio di prima necessità. Da questo presente che futuro si può evidenziare?
Forse Jobs si vedeva camminare scalzo in un prato, con fiori di loto ad aprirsi al suo passaggio e uccellini a rallegrargli la giornata.
Se dal Gesù storico, quello del peace and love, del padre perdonali, del porgi l’altra guancia, sono venuti fuori cristiani ammazzati al Colosseo, crociate, donne arse vive, inquisizione fino a due guerre mondiali, non oso pensare quale mondo potrebbe costruirsi a partire dalle gesta di questo Cristo contemporaneo. Le premesse non sono delle migliori, Jobs come ogni industriale ha costruito la sua personale fortuna arrampicandosi su pile di cadaveri e soprattutto ai poveri, invece di dare i propri averi, ha dato fabbriche, ce li ha chiusi dentro, e ha fatto loro costruire gingilli per nutrire l’insoddisfazione cronica di una ristretta élite di yuppies fuori tempo massimo.
Un filantropo, un guru, un vate o Gesù Cristo, ho il sospetto avrebbero fatto altro. Persino un uomo che avesse davvero visto il futuro, avrebbe cercato di costruirne uno diverso, invece di sfruttare la sua visione per il proprio tornaconto personale. Ed il fato è davvero beffardo quando tutto il tuo denaro non ti permette di acquistare un altro giorno nel regno dei vivi.
E’ morto Steve Jobs, un grande capitano d’industria, ma questo era. Non era un genio, sapeva prendere lavori di altri, cambiargli colore, e rivenderli con un fiuto raro nell’anticipare tendenze di mercato, con un’opinione di sé smisurata che, assieme ai soldi, gli dava la costanza di perseguire i suoi risultati.
Questo era Jobs. Non un guru, non un maestro, non un vate, non un benefattore. In giro lo stanno paragonando a Leonardo Da Vinci e persino a Gesù Cristo. Fate mente locale: Gesù capitano d’industria.
E poi c’è la storia che lui era l’uomo che vedeva il futuro.
Io il futuro non lo vedo, e non mi piacciono gli esercizi di stile del “ma se non fosse morto?”, però il presente lo vedo e vedo un uomo solo benché OSCENAMENTE ricco, idolatrato da una masnada di sfigati in coda in orari assurdi davanti a dei negozi, pronti a rovesciargli nelle tasche i loro risparmi magna cum copia per gingilli non proprio di prima necessità. Da questo presente che futuro si può evidenziare?
Forse Jobs si vedeva camminare scalzo in un prato, con fiori di loto ad aprirsi al suo passaggio e uccellini a rallegrargli la giornata.
Se dal Gesù storico, quello del peace and love, del padre perdonali, del porgi l’altra guancia, sono venuti fuori cristiani ammazzati al Colosseo, crociate, donne arse vive, inquisizione fino a due guerre mondiali, non oso pensare quale mondo potrebbe costruirsi a partire dalle gesta di questo Cristo contemporaneo. Le premesse non sono delle migliori, Jobs come ogni industriale ha costruito la sua personale fortuna arrampicandosi su pile di cadaveri e soprattutto ai poveri, invece di dare i propri averi, ha dato fabbriche, ce li ha chiusi dentro, e ha fatto loro costruire gingilli per nutrire l’insoddisfazione cronica di una ristretta élite di yuppies fuori tempo massimo.
Un filantropo, un guru, un vate o Gesù Cristo, ho il sospetto avrebbero fatto altro. Persino un uomo che avesse davvero visto il futuro, avrebbe cercato di costruirne uno diverso, invece di sfruttare la sua visione per il proprio tornaconto personale. Ed il fato è davvero beffardo quando tutto il tuo denaro non ti permette di acquistare un altro giorno nel regno dei vivi.
venerdì 7 ottobre 2011
lunedì 3 ottobre 2011
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