Citazione

martedì 17 giugno 2008

Bestiarium #13


Gentili Signori, buongiorno. 
Alla vigilia dell' "ANNO EUROPEO DELLA PARI OPPORTUNITA' PER TUTTI" intenzionalmente proclamato dall'Unione europea proprio contro le Discriminazioni per motivi di SESSO, RAZZA, LINGUA, RELIGIONE, HANDICAP, ETA', ORIENTAMENTO SESSUALE e CONVINZIONI PERSONALI ex art. 13 del vigente Trattato della comunità europea, Direttiva CE/76/2000 e suo Decreto legislativo attuativo 216/2003, é inaccettabile da parte Vs. il continuo perpetrarsi di VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI ex pertinenti Convenzioni internazionali vigenti nel territorio italiano. 
Auguri alla nuova gestione sappia adeguatamente porre rimedio a tali evidenti INEQUIVOCABILI DISTORSIONI DELLA CONCORRENZA, che ovviamente ostacolano il nostro Sviluppo Economico.
gli si chiedono lumi, risponde mettendo in copia Prodi, Bertinotti, Bonino, Marini e Ferrero.

Illustrissimi Signori, 
i limiti di Età sono inequivocabilmente illegali e dovreste adoperarVi per Eliminare tali assurdi vincoli da ogni Misura di Sovvenzione, ora e sempre, semplicemente secondo il vigente diritto prevalente. 
Coi miei migliori saluti

mercoledì 11 giugno 2008

strade

Se dipendesse da me, intitolerei strade ad Actarus, Bud Spencer e Terence Hill, Freddie Mercury, “bonzo” Bonham e via dicendo...

Non mi meraviglia che Alé Manno voglia dedicare una strada ad uno dei suoi miti di gioventù. C’è da dire che un ex-fascista che fa incidere sulla pietra “via Almirante” fa un po’ sorridere...

Non capisco perché non mirare direttamente in alto. In fondo Mussolini ha pesato sulla Storia in modo ben più marcato, così come Cavour o Stalin che già vantano vie e piazze a loro nome. È stata intitolata una strada pure a Innocenzo III, nonostante il sacco di Costantinopoli!

Insomma, parliamoci chiaro, il nome di un strada è solo un’etichetta per far arrivare la posta a destinazione. Chi di voi conosce il personaggio dietro al proprio indirizzo? 
Si, ok, bravo tu che abiti in Viale Giulio Cesare...

Mi piace sottolineare una cosa però. Attorno ad Almirante si è creato un casino discreto, direi che è fortunato il Paese che non ha problemi più gravi dell’intitolare una strada... ma non è il nostro caso. Però si è creato comunque un putiferio con accuse, discorsi degli anni 30 decontestualizzati, scuse e contro scuse.

Almirante è stato accusato di essere razzista. Fini ha dichiarato che le frasi sulla razza di Almirante “sono certamente vergognose ed esprimono un sentimento razzista che albergava in tanti, troppi, esponenti che in quegli anni, dopo la guerra si collocavano a destra e in altri casi in altre formazione politiche'”.

Fini, curiosamente, pare dimenticare che la collaborazione a “La difesa della Razza” fu l'unica esperienza che Almirante sconfessò completamente, affermando "di aver superato la sua adesione al movimento razzista per ragioni umane e concettuali, per uno di quei superamenti di coscienza ai quali bisogna pur pervenire se si vive con piena onestà la propria fede e la propria dottrina".

Ma Fini è il grande politico che nel ’90 disse: "In Europa la presenza massiccia degli immigrati ha fatto prevalere la loro cultura e tradizione su quelle locali, o ne ha comunque snaturato gli aspetti in un ibrido meticciato culturale oltre che etnico"... ma poi, come sappiamo, ci fu la svolta delle acque termali.

Ecco, a me è questo che sconvolge. Almirante era razzista e ne sapeva spiegava le ragioni, poi ha smesso di esserlo e ha spiegato perché. Da Fini ancora aspetto di capire cosa facesse di Mussolini un grande statista e cosa, invece, ha poi fatto recedere il fascismo a “male assoluto”. Certo, da uno che ignora elementi importanti del pensiero di uno dei suoi “padri politici”, c’è poco da sperare...

in fondo, non essere compresi è un po’ la maledizione dei grandi!

lunedì 9 giugno 2008

anni 70 2.0


C’è chi gli anni 70 se l’è vissuti sul serio. Per strada. Combattendo. Difendendo le proprie idee. Manifestando. Strillando. Vedendo gli amici uccidersi di eroina o accoltellati. Ho un caro amico che oggi porta ancora addosso i segni di quel periodo. Una coltellata sotto un labbro i segni di un manganello chiodato sulla zucca.

Erano altri tempi. Noi credevamo di poter migliorare il mondo e il risveglio è stato davvero brutto — mi ha detto una volta — ma almeno noi abbiamo potuto provarci, almeno abbiamo avuto l’illusione. Si andava pure allo stadio leggendo libri di filosofia, quotidiani, informandosi, facendo politica vera in strada, istruendosi, schierandosi. Neri contro Rossi. Poi le ideologie sono crollate assieme ai muri. Sono arrivati gli anni in cui eravamo tutti ricchi, colorati, coi capelli cotonati, impegnatissimi a inseguire una sorta di sogno americano de noantri.

Sul giornale, in questi giorni, leggo questo:

Alla fine ha rinunciato. Niente esame di procedura penale, il terz’ultimo prima della laurea. Augusta Montaruli, 24 anni, studentessa di legge a Torino e dirigente di An-Azione Giovani, ieri mattina è stata affrontata da un gruppetto di autonomi, decisi a impedire le prove d’appello per ricordare gli incidenti alla Sapienza. Lei gira da quattro anni sotto scorta. Tre amici che la proteggono da insulti e anche aggressioni fisiche. «Sono abituata a questo clima, ma oggi era proprio impossibile. Ho ceduto per difendere gli studenti nella mia situazione. Assurdo».

E mi ricordo che un paio di settimane fa, sempre sullo stesso giornale si diceva:

Tensione e scontri questa mattina in via Cesare De Lollis davanti all'università La Sapienza di Roma. A darne notizia sono gli appartenenti ai Collettivi di sinistra che riferiscono di veri e propri tafferugli: "Stavamo attaccando i nostri manifesti dopo che per tutta la notte Forza Nuova ha attacco i suoi davanti all'università, e all'improvviso sono arrivate tre macchine di fascisti che sono scesi con spranghe e coltelli. È scoppiata una rissa che è durata almeno 10 minuti. Un nostro compagno è stato accoltellato e altri si sono ritrovati con la testa spaccata"

Per un momento non ricordo più in che anno siamo. Il calendario grida 2008. Sembrerebbero 30 di meno. Stiamo ritornando lì? Stiamo ritornando agli scontri, ai pestaggi, alla lotta? Ma lotta per cosa? Qualcuno intravede ancora l’utopia di cambiare il sistema? Peggio, c’è chi è convinto che il problema siano quegli altri?

Vista la questione da sinistra, se il massimo che si è riuscito a produrre è il PD di “ma anche” Veltroni, direi che c’è poco da lottare. 
Da destra invece si è arrivati al Berlusconismo e fra mafiosi, massoni, fascisti che si vergognano di Mussolini e leghisti c’è davvero poco per esser soddisfatti.

S’è perso un po’ su tutta la linea, da una parte e dall’altra. Non capisco chi abbia vinto, di sicuro il popolo è sempre più bue e disinteressato e quando non è così, è diviso. Non capisco questo rigurgito di lotta a cosa miri. Cioè, lo capisco guardando le cose dall’alto... divide et impera. Crea due fazioni, convincile che sono nemiche e fatti i cazzi tuoi mentre quelli si scannano. Ma dal basso? Possibile che la storia non insegni MAI niente? Possibile che ancora si debba andare avanti con rossi che odiano i neri che odiano i negri e pure i rossi? Possibile che ancora si pensi, oggi, che “rosso” e “nero” siano bandiere a cui attaccarsi per disseminare coltellate?

È un caso che succeda proprio oggi tutto ciò? È una delle tante cose che non so, quello che so di certo è che è ANCHE per questo che la sinistra italiana non esiste più e che il massimo del mancino possibile sia Veltroni. Perché la sinistra si è chiusa, dimentica di tutto, se non del rancore verso il nemico. Anni di lotte, discussioni, rivoluzioni si condensano oggi nel se vedi un punto nero in lontananza spara! È un prete o un fascista. La politica come atto di fede, come bandiera per giustificare la propria esistenza e scaricare responsabilità, prima fra tutte quella di accendere il cervello.

giovedì 5 giugno 2008

target


I traduttori automatici sono una bella cosa? Forse.

Ho provato a tradurre in inglese il proverbio “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”, poi dall’inglese l’ho passata in croato, poi in arabo, poi in finlandese, poi in francese, poi in russo, in inglese e di nuovo in italiano. Il risultato è un notevole: Molto grasso, il Comitato contro la tortura, che non ci lasciano Zampino.

Ok, ho giocato sporco mi sono detto. Facciamo un giro solo tra le lingue europee di un detto più semplice... Tipo, “Il mattino ha l’oro in bocca”, il risultato è apprezzabile nonostante diversi passaggi fra inglese, francese, spagnolo, tedesco, norvegese e greco. Solo mettendoci di mezzo il giapponese sono riuscito ad ottenere Oro mattina, dalla bocca.

Ho pensato quindi di giocare pulito con “non tutti i mali vengono per nuocere”. Italiano-inglese-italiano. Il traduttore di risponde così: non tutti i danni a venire mali. Allora ho provato a insistere, dopo un passaggio italiano-inglese-francese-tedesco: non sono tutte pregiudizio Mali.

Perché tutto questo? Perché uno dei progetti punta di google è proprio relativo ai traduttori. Il loro scopo sarebbe quello di permettere ai browser la traduzione automatica di ogni pagina web nella lingua madre dell’utente. Scopo lodevole, non c’è che dire. Per farlo oltre al vocabolario, vogliono creare un software che analizzi i libri e le loro traduzioni, imparando in questa maniera come gestire frasi complesse. Mettiamola così, l’obbiettivo è ancora lontano.

mercoledì 4 giugno 2008

Bestiarium #12


BOZZA DI CONTRATTO PARABANCARIO PUBBLICO/PRIVATO 
Contraente Scrivente: Principe Serenissimo M****** T******* (b. TV, **/**/****) 

Contraente Ricevente: Un Promoter Finanziario: 

Contraente Visionante: Una Fondazione Bancaria Locale: 

Per Accettazione: Ufficio Erogazione Convenzioni GDF 

OGGETTO 
Restituzioni Fondo PS A***** T***, VENEZIA 

Con la presente Bozza di Contratto Parabancario lo scrivente rende noto per vie pubbliche circa la sua necessità privata unipersonale di ottenere a livello locale e per vie Istituzionali nel pieno e completo rispetto delle leggi e dei regolamenti della nostra Repubblica Italiana-Europea-PanEuropea, e nel pieno e completo rispetto dei valori civili ed umani plurimillenaristici una Linea Fiduciaria o PseudoTale purché Schietta sullo stile della Carta Bancaria Prepagata il cui vincolo non sto a specificare per mancanza di Istruzione. 
Viste e sentite le evenienze di dogmi numerosi contra legem e sentite le rispettose mie evenienze attinenti al buon vicinato ed alla pacifica e dignitosa libera esistenza, è mio affare rendere pubblica e manifestare apertamente e con riscontro di garanzia quelle che sono le personali mie necessità di individuo civile attento ai cambiamenti dell’epoca in corso e della rivoluzione digitale che ci vede gestanti tutti a differente livello di vita e di intendimento pur con delle equiparazioni. 
Addì Sabato 16 dicembre 2006…Trascorsi TRE (3) giorni dalla ricezione multilivello della presente bozza e NON ottenendo in ipotesi nessun riscontro pratico e concreto sarà mia premura ed interesse pacifico ottenere altre vie ed altre veicolazioni delle personali mie necessità di individuo cittadino Italiano per discendenza avente diritto al Voto ed al Veto. 
Tale Bozza dicasi in garanzia di patti chiari e di umanità vera. 
Lo scrivente M****** T*******, In Tarvigium PRO LOCO, Sub Sperciglanus. POSTATA ELETTRONICAMENTE 
Addì Sabato 16 Dicembre 2006

martedì 3 giugno 2008

nucleare


Si riparla di nucleare. Voi mettereste in mano una centrale nucleare a chi ha progettato e gestito la Salerno - Regio Calabria? Io, onestamente, un po’ di timore ce l’avrei...

Ci ripetono e ripetono che una centrale atomica è una fonte di energia pulita e sicura... l’uranio sarà sicuramente meno dannoso per il fegato degli alcolici ma tirando una cassa di vodka su Nagasaki non sarebbe successo quel casino. 

Ci dicono che si costruiranno centrali di terza generazione. Senza tediare nessuno con dati tecnici (facilmente verificabili in autonomia), le centrali di III generazione costano tanto, qualcosa come 3 miliardi di euro e spicci. Volendo si può ricorrere all’utilizzo di componenti prefabbricate e abbattere del 50% i costi.

Il combustibile utilizzato è ossido di uranio arricchito al 4-6% oppure le miscele di ossidi di uranio e plutonio (combustibile MOX), è evidente come questa roba l’Italia dovrà acquistarla all’estero ed è bene notare che l’uranio non è che esista in così grandi quantità...

La centrale nucleare produce scorie la cui radiotossicità decresce nel tempo e pareggia quella dell’uranio inizialmente caricato nel reattore solo dopo 250.000 anni. Ora, siamo un Paese che ha qualche problema a gestire i rifiuti tradizionali, sarebbe curioso sapere dove e come si pensa di ammucchiare quelli radioattivi.

Sarebbe anche il caso di parlare dei tempi. Se oggi si decide di costruire, quando avremo la centrale? Beh, l’Europa offre un’ampia casistica e possiamo dare per certo che fra autorizzazioni e costruzione non passano meno di 10 anni. In Finlandia ci vogliono circa 14 anni, nel Regno Unito, paese dalla lunga tradizione nucleare, a inizio anno si è dato il via alla costruzione di nuove centrali, con la speranza di vederle funzionanti per il 2020. Speranza. Parliamo di due Paesi dove strade, ferrovie e discariche sono costruite e gestite in modo razionale e funzionale...

Ma poi, il problema principale, è che l’energia nucleare è qualcosa di vecchio. Ci sono tecnologie nuove, moderne, sostenibili e più economiche. Perché, alla fin fine, una centrale nucleare non ci rende indipendenti dagli altri e non ci rende l’energia più economica (anche solo pensando alle spese di costruzione da ammortizzare).

No, non tiratemi fuori il solito discorso della Francia. In Francia il nucleare è stato una scelta strategica per rendere il paese indipendente anche dal punto di vista militare (qualcuno si ricorda ancora delle bombe atomiche?). Non a caso i costi realtivi a sicurezza e smaltimento sono a carico dei militari, quindi dello Stato. Ti credo poi che l’energia costa meno. Negli Stati Uniti le aziende che producono energia dall’atomo sono anche proprietarie dei brevetti e della tecnologia di filiera che va dalla produzione del combustibile allo smaltimento delle scorie. Noi dovremmo pagare pure lo sfruttamento dei brevetti, fate un po’...

Sulla produzione energetica, le 59 centrali nucleare francesi soddisfano il 78,5% del fabbisogno in termini di energia, ne consegue che le 4 centrali di Scaloja andrebbero a coprire fra 15 anni un 5-6% con un costo per i cittadini di 12 miliardi di euro solo per la costruzione degli impianti, questo, ovviamente, stando ai costi e ai tempi di Finlandia e Inghilterra.....

Investire questi soldi in ricerca?