Citazione

venerdì 12 agosto 2011

Presidio #5


Mentre il popolo ignaro è in vacanza, bla bla bla bla
Rumenta spara

quinto e ultimo giorno

Ancora qui. Ma pronto a svignarmela.
E ci si rivede su questi schermi fra un tempo imprecisato, spero meno sudati, spero più ottimisti, sicuramente più poveri.

Lontano da qui, osserverò il mondo mugugnare, sollevarsi contro i potenti, cercare di sfasciare tutti. A quanto pare è l’ossatura stessa del mondo che scricchiola, la società cambia sebbene gli anziani che comandano non riescano ad accorgersene. Saranno sicuramente spazzati tutti via, chi prima e chi dopo, quello che non è dato sapere è quanto sangue, sudore, lacrime e piombo serviranno.

giovedì 11 agosto 2011

Presidio #4


Mentre il popolo ignaro è in vacanza, bla bla bla bla
Siamo sempre qui, ancora per poco

quarto giorno

Ancora calma piatta e, per una volta, il cado torna utile. Gli invasori infatti sono istupiditi dalla calura e i loro assalti molto fiacchi.

Fra l’altro, oggi la temperatura è più sopportabile. Il vento freddo ed estremo della serata di ieri s’è portato via l’umido. Oggi è una bella giornata.

C’è gente però che non sa godersele le belle giornate. Anche quando sono in ferie. Sempre in contatto con la torre di controllo. Sempre a chiamare per sapere come vadano le cose. Come se potessero andare in modo diverso. Maniaci del lavoro, perché non lavorate pure per me?

mercoledì 10 agosto 2011

Presidio #3


Mentre il popolo ignaro è in vacanza, bla bla bla bla
Rumenta è ancora qui, agguerrito, sul campanile. Scruta e osserva. Mostra il petto al nemico. Nessuno passerà. Nessuno.

Terzo giorno

Nella giornata di ieri niente da segnalare. Niente ha funestato il presidio. A parte il caldo. La terza giornata invece inizia in salita. Troppo cibo, poco sonno. I nemici dell’occidente oggi hanno una grande occasione per far breccia.

Dall’alto della postazione, mi gusto la solita baracconata agostana dello sciopero dei calciatori. Se dovessero indire una manifestazione ci andrebbero in SUV?

martedì 9 agosto 2011

Presidio #2


Mentre il popolo ignaro è in vacanza, pochi coraggiosi eroi presidiano i valori dell’occidente rischiando la vita. Una manciata di cecchini appostati sulla cima di un campanile pronti a respingere orde di odiosi invasori.

La Fabbrica non può fermarsi, pena la distruzione del Paese. Pena il disordine. Pena il ritorno alla barbarie. Rumenta è uno di questi indomiti. Rumenta a guardia della libertà.

Secondo giorno

Ieri ho dovuto sparare ad un invasore. Poi ha fatto caldo. Molto caldo. Troppo caldo. Oggi imbraccio il fucile con indosso calzoni corti e sandali.

Un appunto, soli sul campanile si lavora gran bene. Senza contrattempi, senza distrazioni, con il ritmo che preferisci.

Torno a pattugliare

lunedì 8 agosto 2011

Presidio


Mentre il popolo ignaro è in vacanza, pochi coraggiosi eroi presidiano i valori dell’occidente rischiando la vita. Una manciata di cecchini appostati sulla cima di un campanile pronti a respingere orde di odiosi invasori.

La Fabbrica non può fermarsi, pena la distruzione del Paese. Pena il disordine. Pena il ritorno alla barbarie. Rumenta è uno di questi indomiti. Rumenta a guardia della libertà.

Primo giorno

Fa caldo. C’è traffico. Aria condizionata spenta. Rumore di trapani a percussione. Mole di lavoro normale. Qualcuno, in qualche altra stanza, ride da 30 minuti.

Iniziamo nel peggiore dei modi.

martedì 2 agosto 2011

Rumenta vs Tecnologia Canaglia


Ebbene si. Ho trionfato sulla tecnologia canaglia. Cos’è successo? Il computer non ha più caldo e l’ipod ha ripreso a funzionare. Com’è possibile?

Niente di più facile nel primo caso, è bastato pulire il processore e spalmarci un nuovo strato di pasta termoconduttiva acquistata per 3 euri. Ma entriamo nei dettagli:

La pasta termoconduttiva è una sostanza tipo gomma pane da spalmare su un quadrato di metallo (il processore) che si trova nel computer, più o meno al centro, sotto una ventola gigante. Su TuoTubo è pieno di nerd veri (non imitiativi come il sottoscritto) che la fanno molto semplice. Troppo semplice, in realtà. Perché quella roba gommosa e appiccicaticcia, in quella posizione e con l’ausilio di un bancomat scaduto non è proprio semplice da stendere in uno strato omogeneo sottilissimo. Però alla fine la temperatura s’è abbassata di una cinquantina di gradi. Quindi qualcosa di giusto devo averla pur fatta.

Per l’ipod la spesa è stata maggiore. 18 euro di batteria di ricambio, più 4 euro di attrezzini da scasso. Anche in questo caso, la guida è stato un video su TuoTubo, dove un cinese sociopatico spiega con dovizia di dettagli come smontare il trabiccolo senza far danni. Anche lui la fa leggermente più facile, però in 10 minuti di lavoro e senza sudare l’ipod è tornato in funzione. E senza segni esterni di manomissione.

A questo punto mi sono sentito sprofondato fino alla cintola nel più profondo abisso del nerdismo. Per uscirne, mi sono dato al giardinaggio e al bricolage. Ora, con le mani che puzzano di merda di cavallo e la casa ingombra di pennelli, smalti, stucco e carta vetrata, ho ristabilito le giuste proporzioni. E comunque l’ho messo nel sedere a Steve Jobs.