
Il popolo del bus mattutino mi colpisce sempre e, spesso, mi fa iniziare bene la giornata.
Il finto storpio che parla con i compari, tutti muniti di bastone e/o stampella d'ordinanza, si dividono le zone, decidono i turni e, forse, anche le strategie.
Le mie preferite, però, sono le vampone wannabe, sempre griffatissime, di quelle a cui è impossibile sgualcire il vestito e che si attaccano ai corrimano del bus con 2 dita; nulla è lasciato a caso, nemmeno gli insulti che rivolgono alle vecchie, troppo lente, per i loro alti standard, nel liberare la porta. L'apparenza è impeccabile, ma i particolari le fregano, segni di nicotina sui denti, mani e modi rozzi. Bocche e nasi rifatti al discount e unghie di plastica che imbarazzerebbero anche una pornostar. La fiera del becero... e poi aprono bocca. "Io non sono razzista, ma i negri li ammazzerei tutti".A questo punto è il delirio e viene da chiedersi perché la selezione naturali non acceleri un po'.
Poi ci sono i personaggi conciati come se fossero in un varietà televisivo. Quintali di trucco, cerone, coppale, capelli double-face, capelli finto spettinati, mosse provate attentamente davanti allo specchio...e, soprattuto, uomini con le sopracciglia spinzettate. Ora, sarò vetero-neanderthaliano, ma c'è davvero qualcosa che non va in uno depilato, spinzettato e lampadato e con la marca delle mutande ben visibile sopra la camicia.... e forse, penso, è giusto che la razza umana si estingua il prima possibile.
Non manca nemmeno il manifesto della sfiga più estrema: quello che cerca di venderti 'Lotta Comunista'. Che poi è sempre quello che ti perseguitava all'università, quasi a dimostrare che non tutti abbiamo lo stesso concetto di 'amor proprio'... o almeno non gli attribuiamo la stessa importanza.
Poi le porte si aprono e mi torna in mente una frase letta non so più dove "la gente è il migliore spettacolo del mondo... ed è GRATIS!".