Acquisti un nuovo computer, perché il vecchio, dopo 5 anni di onoratissimo servizio un po’ arranca. In realtà poteva andare ancora bene, ma qualcuno vuole farti un gradito regalo.
Perfetto.
Ti fai il giro dei negozi constatando che è il solito mercato delle vacche, tra grassatori, gente che si crede molto furba e ladroni di ogni tipo. Trovi infine una persona onesta, ordini, disponi, te lo montano e torni a casa. Inizia l’orrido momento di recuperare tutti i dati e le configurazioni dei programmi.
Dopo tanti anni di smanacciamenti su questi strumenti del demonio, conto sulle dita di una mano (e me ne avanzano, di dita) le volte in cui è andato tutto bene, senza incidenti, dati persi, problemi di compatibilità o dispositivi difettosi. Non nego che alcune volte è stata colpa mia, vuoi una distrazione, vuoi un prurito di sperimentazione... ma i fatti mi cosano, insomma...
Questa volta non sono qui per parlare di un’eccezione. Funziona tutto, attacchi il secondo disco e continua a funzionare. Bene. Te ne vai in vacanza. Torni. Non funziona più niente. Riformatti. Non funziona. Bestemmi. Si blocca tutto. Riformatti ancora. Ti da messaggi di errore in tipo “ho ritenuto opportuno suicidarmi”. Poi, lo minacci, gli indichi con la punta del cacciavite il suo predecessore che è lì a fianco, riverso su un lato, squartato, aperto a mostrare le interiora violate, e lui capisce. Capisce quale sarà la sua fine, capisce che sei il capo. E funziona. Magicamente. Senza che nulla sia cambiato.
Cacasotto.
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