Citazione

martedì 2 febbraio 2010

sfiga accecante!


Un paio di post fa, vi avevo raccontato di una strada sprofondata in concomitanza con la consegna di una cucina. Del fatto si sono interessati anche a Striscia la Notizia, intendo della strada, non della consegna della cucina. Non approfondiamo il fatto che dev’essere Striscia la Notizia a fare casino per una cosa del genere e sollecitare soluzioni, i lavori sono stati più o meno effettuati entro i tempi più o meno previsti e quindi, con una settimana di ritardo, la cucina è arrivata.

Grida di festa, gaudio e giubilo hanno salutato i due energumeni che si sono caricati mobili ed elettrodomestici in spalla per donarci finalmente una casa più normale, un luogo in cui non fosse più necessario interrogarsi sull’utilità o meno di usare il bidet per far asciugare piatte e stoviglie lavati nel lavandino e nella doccia, un luogo dove il frigorifero non fosse nello studio e il microonde e la bistecchiera in salotto. Insomma, una casa vera.

Ovviamente qualche problemi c’era, nello specifico il forno. Sapete, i forni a gas sono una specie in via di estinzione. Quando lo ordini ti guardano come se fossi scemo e con occhi giganteschi ti chiedono “PERCHÉ?! GUARDA CHE COSTA DI PIÙ!”. Al che tu gli spieghi che intanto preferisci la cottura del gas (opinabile, ma tant’è), poi che ti scoccerebbe pagare la differenza di prezzi in bollette elettriche e terzo che diatribe tipo “cucino o stiro/lavo i piatti/lavo il bucato/asciugo i capelli/accendo lo scaldabagno” non sono il tuo forte, che non vuoi essere schiavo di un contatore della corrente sovraccarico. A quel punto almeno fanno finta di essere d’accordo. Ovviamente non è il caso di calcare la mano parlando di risparmio energetico e del fatto che o si abolisce il gas perché non è il massimo avere una sostanza volatile ed esplosiva in casa o è un po’ insensato avere piano cottura a gas e forno elettrico...

Resta il fatto sostanziale: chiedere un forno a gas è come richiedere l’unicorno, puoi farlo, ma serve tempo. Quanto tempo? Senz’altro un numero di giorni compreso fra 0 e più infinito. Perché? Perché devono fabbricarlo. E quanto ci vuole a fabbricarlo? Boh. E quando lo fabbricano? Boh. Perché “boh”? Perché si fabbricano solo a partire da un numero di ordini critici.

E quindi la cucina ha un bel buco grosso come un forno. Pazienza. Il difficile sarebbe sorto solo a quel punto: trovare un idraulico la domenica.

E invece lo abbiamo trovato. Ed aveva già lavorato (con successo) per casa Rumenta. Il risultato di una mattinata di bestemmie di media entità è stato il seguente:

  1. tubo di carico della lavatrice corto. Da comprare e sostituire;
  2. tubo di carico della lavastoviglie privo di apposita guarnizione dotata di filtro... in realtà la guarnizione era stata lasciata sopra la scatola del rubinetto. Calpestata a morte. Insomma, comprare e sostituire pure questo;
  3. rubinetto di carico della lavastoviglie, acquistato fresco fresco da un noto franchising di bricolage dal nome francese, sgocciolante;
  4. piano cottura capace di trasformarsi in lanciafiamme a causa di un possibile difettuccio di fabbrica.


Consci che i problemi siano ben altri, andiamo avanti, fieri e mascalzoni!

Nessun commento:

Posta un commento