Mi trovavo in uno dei gloriosi centri commerciali della capitale, gironzolando per uno dei corridoio mi trovo davanti a uno spazio indicato come Area Relax. In realtà non era proprio uno spazio ma solamente due grosse poltrone di pelle nera affiancate su un lato del corridoio. Poltrone per un massaggio automatico. È più forte di me, se c’è una stronzata, devo provarla e quella sembrava proprio una stronzata gigante!
Mi siedo, prendo un euro, lo infilo nell’apposita fessura.
La poltrona si attiva iniziando a portarmi in posizione sdraiata. Bello. Poi inizia a stritolarmi le gambe. Non bello. Stringe sempre di più, provo a spostarle, immobilizzate. Proprio quando sto per urlare “Fuggite! È una trappola!” la sedia mi spara nella schiena delle cose tonde e grosse come biglie (intendo quelle di plastica con le foto dei ciclisti). Male, molto male.
Poi le biglie iniziano a muoversi e la presa alle gambe diminuisce.
Appena posso, provo a sistemarmi meglio, lei riprende a stritolarmi le gambe. Peggio di prima. E intanto vengo crivellato da colpi di biglia nella schiena.
La tortura procede per 5 minuti, durante i quali sono oggetto di scherno da parte di tutti i passanti. Lo ammetto, quando le biglie non cercando di entrarmi nelle carni o non schiacciano le ossa la cosa è anche un po’ piacevole, ma sono momenti che durano poco. Sembra di essere massaggiati da una ciurma di pirati ubriachi e maneschi.
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