- Lunedì. Il primo giorno della settimana si mangiano brodo e bollito.
- Martedì. Polpette. Questo è un colpo di genio, le polpette erano ovviamente polpette di lesso, fatte con l’avanzo del bollito.
- Mercoledì. Frattaglie e coda. Il mercoledì (e il sabato) erano i giorni in cui venivano macellati i bovini. I ricchi si prendevano i tagli migliori, ai poveri spettavano gli avanzi, i tagli meno pregiati (vedi il bollito) e le interiora (animelle, trippa, coda, coratelle, rognoni, ...).
- Giovedì. Gnocchi. Gnocchi di semolino, perché ci si doveva preparare al giorno seguente.
- Venerdì. Pesce. Nello specifico baccalà, di solito accompagnato con i ceci. Tutt’oggi nei mercati romani, il venerdì, si trovano banchi che vendono “baccalà e ceci ammollati” (ovvero già messi in ammollo e pronti da cuocere). Perché il pesce? Perché il venerdì si mangia di magro.
- Sabato. Trippa. Finalmente un piatto ricco, pesante, da festa. Perché la trippa? Vedi al mercoledì.
- Domenica. Beh, la domenica le osterie erano chiuse. Si mangiava a casa quel poco che c’era. E quindi si capisce perché il lunedì si ripartiva dal bollito (avanzato dalla macellazione del sabato e cotto a lungo).
E poi... poi m’è venuta fame. Ciao.
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