Decidi di portarti la macchina fotografica al mare. Decidi di metterti a fare delle foto sul bagnasciuga. Decidi di entrare anche in acqua, con l’acqua sopra al ginocchio per fare altre foto. Un’onda ti bagna il costume. Vi sareste preoccupati? Io no.
Però il telefono, che era nella tasca del costume, è venuto meno. Morto per annegamento. Non c’è stato verso di rianimarlo, farlo resuscitare né cannibalizzarne i pezzi con l’esclusione della sim e della scheda di memoria.
Non è ovviamente un caso di tecnologia canaglia, ma semplicemente un altro caduto che si aggiunge all’ormai lunga lista di cadaveri di cellulari che mi porto dietro.
Ho seppellito 7 telefoni in 11 anni. Alcuni sono crepati di consunzione, altri vittime di incidenti domestici, alcuni sono diventati invalidi.
Percepisco un tremolio di terrore dentro la tasca.
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