Lo ammetto: col titolo ho giocato sporco. È come sfottere un ingegnere dicendogli che è calvo. Brunetta però non merita delicatezze, è basso, molto basso, più del premier. Ma soprattutto la sua statura morale è ridotta. Brunetta mi fa venire in mente il giudice cantato da De André, quello che sceglie la professione per rancore, per rivalersi di quanti, in gioventù, lo sfottevano perché era nano.
Immaginate Brunetta a scuola, roba che anche Tremonti lo avrebbe preso per il culo!
Beh, insomma. Questo qui lo fanno ministro e inizia una guerra contro i fannulloni. Detta così è una cosa buona e giusta. L’assenteismo è una piaga, false malattie, falsi invalidi, assenze non dichiarate, gente che timbra per altri e orrori di questo tipo. Giusto dare una ripulita. Da chi si comincia? Dagli impiegati... in fondo da qualcuno si deve pur iniziare, no? Però è curioso si cominci dal basso.
È anche curioso che ci si ingegni per creare difficoltà a questi furbi maledetti, in realtà le leggi e le regole ci sono già, sarebbe sufficiente che fossero applicate. Già, perché a Brunetta sembrano sfuggire tutti i sistemi esistenti per verificare l’illecito del dipendente e sembra ignorare che un comportamento scorretto può portare al licenziamento, basterebbe applicare le regole.
Se in un carcere le guardie smettessero di controllare e di chiudere le porte a chiave i prigionieri se ne andrebbero. La colpa sarebbe dei galeotti? Per Brunetta pare di sì.
Ok, un lavoratore dovrebbe essere ligio anche senza controllo... è però dimostrato che un brutto ambiente abbrutisce chi ci vive... insomma, il discorso è lungo e magari ne parliamo un’altra volta.
Tornando a Brunetta, invece di prendersela con i dipendenti furbetti, perché non puntare il dito su anni di gestione scriteriata del personale? Perché non prendersela con manager e dirigenti? Perché non pretendere un’assunzione di responsabilità da parte di chi è ben pagato proprio per questo? Perché non chiedere conto ai controllori delle mancate verifiche e/o dei mancati interventi?
Brunetta, da nano qual è, invece di prendersela con quelli grossi, se la prende con i poveracci: insegnanti, fattorini, autisti, impiegati, sportellai, segretarie... Parla di rivoluzione, dice che il sindacato è cattivo perché non gli dà ragione (chi ci ricorda?), anzi, dice che il suo grande nemico è la CIGL. Nei giorni scorsi, Brunetta ha sostenuto che gli impiegati pubblici (che siano insegnanti o fattorini al catasto) si vergognano a spiegare ai figli il loro mestiere. Per quanto mi riguarda, la cosa che mi crea imbarazzo è piuttosto uno con questo curriculum che dà del fannullone a qualcuno... e viene il dubbio che abbia veramente il cuore troppo troppo vicino al buco del culo...
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