E sia, in fondo nei paesi nordici cosiddetti civili, denunziare i comportamenti scorretti del prossimo è prassi. A Londra sarà capitato di vedere i passeggeri di un bus insultare uno entrato senza biglietto obbligando l’autista a non partire, in Germania il vostro vicino avrà senz’altro denunciato alla polizia le vostre mancanze in fatto di raccolta differenziata e di esempi ce ne sarebbero tanti.
Gli evasori fiscali, è noto, sono la nuova classe nemica beccarli non sarebbe nemmeno complicato ma tant’è. Da oggi però, grazie a un’applicazione per furbofoni (sia Android che Apple), il provato cittadino può concorrere alla creazione di un data base. Si chiama tassa.li, è un programma gratuito. Sei in un negozio, non ti fanno lo scontrino. Lanci l’applicazione, segnali l’importo dell’evasione, la tipologia di attività, e il gps memorizza in un archivio una posizione approssimativa del luogo del delitto.
In questo modo si potranno elaborare statistiche sulla diffusione e l’importo dell’evasione fiscale. La definireste delazione? Io si. E personalmente la farei pure più pesante. Con nomi e cognomi. Poi che siano le autorità a verificare e, in caso, sanzionare (anche il delatore, nel caso ci fosse un abuso).
È risolutivo? No. Però può portare intanto a una maggiore sensibilizzazione del problema, in effetti i dati riportati nella home page di riferimento fanno MOLTO riflettere.
Per saperne di più, sul Fatto Quotidiano o direttamente sul Sito ufficiale.
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