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domenica 15 ottobre 2006

racconti metropolitani #6


Ci sono i muri, quelli spessi, quelli di cemento dove non entrano nemmeno i chiodi. Ci sono anche quelli sottili e ci sono quelli di carta velina.

Vite condivise di alveari umani. Puoi ascoltare i vicini che vanno al bagno, sai se fanno pipì, se la fanno tutta, se hanno lo scaldabagno acceso. Puoi ascoltare programmi televisivi, liti familiari. Puoi sobbalzare per la loro sveglia, per il loro campanello o commuoverti per un messaggio d'addio lasciato nella loro segreteria telefonica. La loro vita l'ascolti e loro ascoltano la tua, una sorta di reality  (horror) show radiofonico.

Saranno i muri sottili o saremo noi troppo rumorosi? E' lecito chiederlo, soprattutto mentre la tipa del piano di sopra, con i tacchi, fa più casino di tutta l'arma rossa in parata. Ma sarà proprio del piano di sopra? I rumori si moltiplicano, camminano, prendono vie inaspettate e scivolano per bui anfratti... ed eccoli tutti insieme, cacofonia olofonica o condivisione globale? 

Mentre cerco di rispondere, vengo a sapere che il bimbo del quarto piano è andato ancora una volta male a scuola.

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