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lunedì 23 ottobre 2006

racconti metropolitani #7


Sono in fila. Come sempre ho sbagliato i calcoli ma mi convinco che sia tutto un problema di parallasse... la mia NON è la fila più lenta. 4 persone davanti, di cui una con un carrello che sembra debba andare a rimpolpare le scorte del bunker antiatomico.

Mi chiedo se ho scordato niente, niente a parte la lista della spesa dimenticata, tanto per cambiare, a casa. Mi spremo le meningi e cerco di riattivare sinapsi su sinapsi. Provo a far riaffiorare i ricordi casalinghi alla ricerca di quella cosa importantissima che ogni volta scordo di comprare.

Niente. La cassiera, inesorabile, passa tutti i prodotti che trova sotto il lettore ottico. Parla poco. Busta? Carta o bancomat? 20 centesimi non li ha? E io sono lì. In attesa del salvifico cliente successivo, amico plastico che incide sul morale come la campanella dell'ultimo giro nelle corse. Busta? Due. Così bilancio i pesi.

E mentre penso ad altro, solitamente mentre giro la chiave nella toppa, ho l'illuminazione: sono 3 settimane che è finito il sale fino.

Mi concedo un paio di imprecazioni e mi riprometto di ricordarmene alla spesa successiva... mangio sciapo da quasi un mese, una settimana in più che sarà mai?

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