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martedì 3 giugno 2008

nucleare


Si riparla di nucleare. Voi mettereste in mano una centrale nucleare a chi ha progettato e gestito la Salerno - Regio Calabria? Io, onestamente, un po’ di timore ce l’avrei...

Ci ripetono e ripetono che una centrale atomica è una fonte di energia pulita e sicura... l’uranio sarà sicuramente meno dannoso per il fegato degli alcolici ma tirando una cassa di vodka su Nagasaki non sarebbe successo quel casino. 

Ci dicono che si costruiranno centrali di terza generazione. Senza tediare nessuno con dati tecnici (facilmente verificabili in autonomia), le centrali di III generazione costano tanto, qualcosa come 3 miliardi di euro e spicci. Volendo si può ricorrere all’utilizzo di componenti prefabbricate e abbattere del 50% i costi.

Il combustibile utilizzato è ossido di uranio arricchito al 4-6% oppure le miscele di ossidi di uranio e plutonio (combustibile MOX), è evidente come questa roba l’Italia dovrà acquistarla all’estero ed è bene notare che l’uranio non è che esista in così grandi quantità...

La centrale nucleare produce scorie la cui radiotossicità decresce nel tempo e pareggia quella dell’uranio inizialmente caricato nel reattore solo dopo 250.000 anni. Ora, siamo un Paese che ha qualche problema a gestire i rifiuti tradizionali, sarebbe curioso sapere dove e come si pensa di ammucchiare quelli radioattivi.

Sarebbe anche il caso di parlare dei tempi. Se oggi si decide di costruire, quando avremo la centrale? Beh, l’Europa offre un’ampia casistica e possiamo dare per certo che fra autorizzazioni e costruzione non passano meno di 10 anni. In Finlandia ci vogliono circa 14 anni, nel Regno Unito, paese dalla lunga tradizione nucleare, a inizio anno si è dato il via alla costruzione di nuove centrali, con la speranza di vederle funzionanti per il 2020. Speranza. Parliamo di due Paesi dove strade, ferrovie e discariche sono costruite e gestite in modo razionale e funzionale...

Ma poi, il problema principale, è che l’energia nucleare è qualcosa di vecchio. Ci sono tecnologie nuove, moderne, sostenibili e più economiche. Perché, alla fin fine, una centrale nucleare non ci rende indipendenti dagli altri e non ci rende l’energia più economica (anche solo pensando alle spese di costruzione da ammortizzare).

No, non tiratemi fuori il solito discorso della Francia. In Francia il nucleare è stato una scelta strategica per rendere il paese indipendente anche dal punto di vista militare (qualcuno si ricorda ancora delle bombe atomiche?). Non a caso i costi realtivi a sicurezza e smaltimento sono a carico dei militari, quindi dello Stato. Ti credo poi che l’energia costa meno. Negli Stati Uniti le aziende che producono energia dall’atomo sono anche proprietarie dei brevetti e della tecnologia di filiera che va dalla produzione del combustibile allo smaltimento delle scorie. Noi dovremmo pagare pure lo sfruttamento dei brevetti, fate un po’...

Sulla produzione energetica, le 59 centrali nucleare francesi soddisfano il 78,5% del fabbisogno in termini di energia, ne consegue che le 4 centrali di Scaloja andrebbero a coprire fra 15 anni un 5-6% con un costo per i cittadini di 12 miliardi di euro solo per la costruzione degli impianti, questo, ovviamente, stando ai costi e ai tempi di Finlandia e Inghilterra.....

Investire questi soldi in ricerca?

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