9°-10° km
Verde!
A questo punto due possibilità Farmi una ciclabile lenta, schivando cani, foglie, arbusti, o andando un po' più al galoppo ma in strada?
Sempre più spesso opto per la seconda possibilità che, fra l'altro, è quella più sicura oltre che veloce. Purtroppo la ciclabile implica sali scendi, ostacoli, percorsi più complicati benché nel verde e soprattutto i temutissimi vecchi coi cani. Qui, nello specifico, si tratta di cani giganteschi che scorrazzana a piede libero.
Il tragitto su strada è abbastanza lineare e poi non ci passa praticamente mai nessuno.
Spesso incontro un anziano ciclista in questo tratto. Capelli e barba bianchi, abbigliamento tecnico, bici sportiva e vissuta. Ci salutiamo. E poi lui mi dà la consuenta pista, senza fatica e col sorriso. Gli arranco dietro finché posso e poi arrivederci a tutti.
Dopo il tratto stradale mi ricollego alla ciclabile, attraverso il fiume e mi butto giù verso i prati fiscali, rigorosamente su un marciapiede. Un marciapiede bombardato. Poi si arriva al temutissimo sottopasso pedonale.
Trattasi di un'utile struttura che serve per non farsi uccidere attraversando due grosse e trafficate arterie che però al calar delle tenebre si trasforma e diventa teatro di una serie di avvenimenti che lasciano segni tangibili visibili a noi utenti diaurni.
Approcciando la prima rampa viene spontanea una domanda: "ma quanto cacano le mignotte?". A giudicare da questo microcosmo, la riposta è "molto". Ma come sappiamo che si tratta di esseri umani? Perché ci sono pure fazzoletti sporchi di materia fecale. E come sappiamo si tratta di passeggiatrici? Dalla quantità di preservativi usati presenti al suolo. Goldoni normali l'inverno ma che col bel tempo sembra che quelli alla fragola vadano per la maggiore. Ma oltre a cacca e profilattici ci sono anche segni di guerre a suon di bottigliate. Il risultati sono temibili cocci di vetro. E poi ogni tanto trovi qualche sorpresa diversa... per un periodo, ad esempio, c'era una confezione di plastica, di quelle dove nei supermercati mettono i pachino, con dentro una cacata gigante.
Bene. Superiamo la prima rampa e entriamo nel tunnel. Il tunnel viene lavato e pulito dai mezzi della nettezza urbana. Solo il tunnel. Le rampe no. A metà dello stesso prendiamo l'uscita, una lunga salita che ci porta in una sorta di sputo di area verde fra le due grosse strade.
Qui il panorama è bucolico. Al più si trovano resti di giornaletti porno all'apparenza anni 90 e si avanza in questo micro boschetto, fino al secondo tunnel. Questo è pulito. E non puzza. Mistero. Tornato in superficie sono a un passo dalla meta che raggiungo con poche difficoltà.
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