Uscite
di fini e di inizi
Poche settimane dopo quella cena in cui da cosa nacque cosa, Marta organizzò una festa per il suo compleanno. Nib ebbe la bella idea di imbucare una selezione di nostri amici particolarmente eccentrici. Anche l'Idiota fece quasi lo stesso: non portò amici, ma alcuni colleghi di lavoro. Una delle sue colleghe ebbe anche il buongusto di portare una sua coinquilina. In più c'erano dei cugini di qualcun altro. Insomma, Marta festeggiava con me, i suoi 5 sub umani, Nib e Carla e una trentina di perfetti sconosciuti in un locale per fighetti del centro.
Fu così che conobbi Caterina. Ne ignoravo i gradi di separazione, ipotizzavo fosse la solita amica di amici di amici di amici di qualcuno imbucato a vario titolo da l'Idiota.
L'Idiota era così, invitava sempre sconosciuti a tutte le uscite, alle feste, ai cinema, alle pizze. Lo faceva un po' per vezzo, un po' per tentare di rimediare qualche amico o, soprattutto, amica. Perché, in fondo, questa gente era quasi sconosciuta anche a lui. Un giorno ebbe anche l'ardire di portarsi dietro un vicino di casa...
Caterina dapprima mi rivolse la parola mentre pensavo ad altro, mentre ero concentrato su non so più che cosa in un discorso su qualche misconosciuto gruppo musicale estone. Le risposi con distaccata cortesia. E scambiammo qualche parola. Era una ragazza "evidente" e non solo carina. Non intendo "vistosa", non lo era, non ne aveva nemmeno bisogno. Semplicemente sembrava un personaggio a colori in un mondo in mondo in bianco e nero, non so spiegarlo meglio né saprei dire perché. Probabilmente era in qualche modo particolare, cosa che la faceva spiccare fra gli altri.
Parlammo del più e del meno quasi tutta la sera perché Marta era impegnata con i suoi sodali. La cosa comunque sarebbe finita lì o almeno così pensai. Andava a finire più o meno sempre così con le conoscenti dell'Idiota (lui ci provava e loro scomparivano) e in più con Marta stava tutto iniziando per cui i miei occhi a forma di cuore riuscivano a mettere a fuoco solo lei.
La festa tutto sommato non andò malissimo. I gruppi in qualche modo interagirono e l'idea di Nib e Carla, già alticci, di dedicarsi al karaoke aiutò a rompere il ghiaccio. Stettero quasi tutti al gioco, tranne una serissima Marta e, ovviamente, l'Idiota, accettando tutti di buon grado di esporsi a qualche minuto di vergogna uccidendo una qualche becera hit anni 80.
Per tutta la settimana successiva non vidi più Marta.
CAPITOLO 16
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