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mercoledì 21 novembre 2012

Ciclorumentismi #10


Quel che resta del 3° km

La ciclabile è una pacchia. Sdrucciolevole da bagnata ma ancora una pacchia. Piena di foglie e rami in autunno ma resta comunque una pacchia. Ogni tanto ingombra di gente coi cani ma pur sempre una pacchia. La sensazione di non essere in pericolo di vita è il suo elemento distintivo, hai la tua strada tracciata e, per quanto mal fatta, è la tua ed è bella diritta, sotto gli alberi e isolata dal delirio stradale.

Qui incrocio un bel numero di altri ciclomani anche se quelli del mattino sono pochi e abbastanza abbrutiti, come il sottoscritto del resto. Questo percorso ha poco di eccitante, si va dritti, si brucia un semaforo quando si può i direzione del Foro Italico, guardando distrattamente il panorama.

Ci sono diverse bici parcheggiate, legate alla meno peggio a pali, balaustre, alberi e cartelloni. Sono sempre le stesse, più o meno. Ecco, in questi giorni decisamente meno, al posto di una bicicletta c’era solo una ruota, fieramente incatenata al suo palo e fra l’altro pure mezza sbidonata.

Le bici di rubano pure a Roma quindi, ma a ben vedere si rubano quelle legate male. Eppure ci vuole così poco: legarla sempre a qualcosa di solido, assicurare sempre ruota e telaio assieme (altrimenti ti lasciano solo la ruota o solo il telaio), usare meno catena possibile (più difficile tagliarla), lucchetti e catene non devono mai essere vicini al suolo (non si può fare leva sul marciapiede per tagliare), lasciarla sempre in luoghi illuminati e se possibile di passaggio ed è sempre meglio spendere qualche dieci euro in più in catene e lucchetti che ritrovarsi senza bici, senza ruota o con la bici rotta. 

Ma torniamo alla mia ciclabile, che poi non è nemmeno messa così male, a Roma c’è di peggio. Sicuramente un po’ di manutenzione non guasterebbe così come sarebbe gradita un po’ più di educazione pedonale al riguardo…

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