E comunque tutto bene, piove. Piove di brutto. E io sono in bici. Pazienza, dico, ho l’attrezzatura idrorepellente, mi fa un baffo a me la pioggia. E solo che la felpa ha fatto capolino da sotto il k-way e si è intrisa. Fino al collo. E così i polsini e tutta quell’acqua poi è entrata in contatto coi calzoni. E insomma, mi sono bagnato fino alle mutande.
E vabè, è solo acqua, direte. Vero. Ma poi arrivo a casa. Mi pulisco. E devo riuscire. 300 metri dovevo fare. Sono andato a piedi con l’ombrellone e mi sono infracidito. E pazienza, è sempre e solo acqua. E poi la sera mi è caduto il tagliaunghie nella tazza del cesso. E più o meno contemporaneamente il cellulare è scivolato dalla tasca dei calzoni. Ero seduto. 30 cm di caduta. Morto. Rotto.
E il giorno dopo si è suicidato l’obbiettivo della macchina fotografica.
Ma almeno non pioveva
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