Citazione

giovedì 2 ottobre 2008

aspettando godot


Aspettando Godot è la più famosa opera teatrale di Samuel Beckett. Vladimiro ed Estragone aspettano su una desolata strada di campagna un certo Signor Godot. Ci tengo a sottolineare che i due, nonostante i nomi e nonostante passino del tempo lungo una strada desolata, non sono dei viados... o almeno la cosa non viene mai menzionata durante l’opera. Il personaggio di Godot non apparirà mai sulla scena, ne mai si dirà niente sul suo conto e i due passeranno tutto il tempo aspettandolo.

Permettetemi una considerazione banale, aspettando Godot è una metafora della vita stessa. Ognuno di noi aspetta un Godot. Ci sono Godot di varie forme e dimensioni, persone, donne, amori, amici, lavori, aumenti, promozioni, titoli di studio. Quando riuscirò, quando avrò, quando tornerai, quando succederà, .... quante volte abbiamo fatto questo discorso? Quante volte abbiamo posticipato la felicità legandola a un evento più o meno incerto posto nel futuro? Dai, su, non fate gli gnorri, ci siamo cascati tutti, chi più chi meno.

Tranquilli, non attacco con i carpe diem, con i quant’è bella giovinezza o con improbabili proporzioni fra uova e galline. Semplicemente vorrei puntualizzare che non è vero che Godot non arriva mai. Ogni tanto si presenta pure, ma com'è arrivato è assai possibile se ne vada. Se è frequente che, per aspettare Godot, si perdano possibilità di ogni tipo (e questo è già un grosso errore) va anche ricordato che l’arrivo di Godot, di per sé, non vuol dire niente, visto che tendiamo poi a mandarlo in giro da solo per rimetterci in attesa.

Arriva un momento della vita in cui si deve decidere se gettarsi di nuovo tra i flutti del fato aggrappati alle insperate fortune che passano o continuare a crogiolarsi nell'attesa, così da poter incolpare qualcun altro (Godot) del proprio miserrimo stato.

Nessuno è mai sicuro che sia davvero giunto il momento di lasciare Godot per strada, e si tentenna. Io credo ormai che la cosa migliore, dopo una ragionevole attesa, sia andarsene, lasciando a Godot il compito di raggiungerci e giustificare, nel caso, il ritardo. Per cui... sono le 9, io me ne vado!

Nessun commento:

Posta un commento