Quando c’è il talento c’è poco da fare. Ho tanto criticato Alè Manno, ma invece devo ricredermi e scusarmi. Alè Manno è un genio amorevole. Siamo in un periodo di crisi che ancora non ha mostrato il suo aspetto peggiore, ma c’è il Natale... la gente, si sa, è un gregge ottuso che obbedisce alla leggi della consuetudine adeguandosi ai movimenti del gruppo. Alè Manno, da bravo pastore... anzi... da bravo e responsabile padre di tutta la città cosa fa?
Non fa come un comunista, lui. Niente chiacchiere, discorsi noiosi e infiniti, con numeri conti, inviti alla morigeratezza, inviti a tirare la cinghia, inviti al risparmio! Alè Manno è uomo d’azione e padre responsabile, sa che non c’è tempo per educare, sa che noi poveri infanti ci faremmo beffe di lui per poi farci male e piangere. A lui non interessa sentirsi dire avevi ragione babbo Alè, perché lo faremmo di sicuro con un giorno di ritardo. Il partito del fare! No chiacchiere, botte (nell’accezione positiva del termine, suvvia).
E quindi che fa il padre pastore?
Semplicemente ci impedisce sottilmente di farci del male da soli. E come? Con una serie di lavori di manutenzione stradale atti a bloccare importanti vie di scorrimento. Il risultato è il chaos. Se c’è troppo traffico non si esce e se ci si prova si resta lì. Ecco quindi che si potano gli alberi (sotto natale), che si ritinteggiano le strisce pedonali (sotto natale), che si rifanno i marciapiedi da un latro e dall’altro della strada, contemporaneamente (sotto natale).
Io credevo che questa fosse esclusivamente deficienza, invece dietro c’è un piano ragionato, una vera scienza che ha l’amore come scintilla e il nostro bene ultimo come scopo.
Consumeremo galloni di benzina, ma ai malvagi negozi non arriveremo mai. Il nostro portafoglio è salvo (chè il carburante costa meno) e, in più, il regalo di Natale più bello: gli alberi potati per il 27 dicembre! Grazie Alè Manno, grazie.
Nessun commento:
Posta un commento