Continua l’epopea. Il maledetto scatolone soffriva il caldo. Il poverino, subito dopo l’accensione, partiva velocissimo verso i letali 80°. Quando uno ha la febbre lo si porta dal dottore. Perfetto. Ma cosa succede quando porti una macchina dal meccanico? Tutto funziona perfettamente.
Più che a una macchina, mi piace più pensare a un anziano. Pensate a un vecchietto, quelli con dolori da tutte le parti, che ci vedono poco e ci sentono peggio, quelli che si lamentano che non riescono più a fare questo e quello, che l’età avanza, che ormai sono solo cadaveri ambulanti. Provate a portarli dal dottore. “Come sta?” “benissimo!” “Ah! Lei si veste da solo?” “Certo e vado anche al mercato a fare la spesa tutti i giorni, l’altro giorno sono anche andato in bicicletta” “Perfetto! Allora lei è sano come un pesce! Mi fa piacere!”. E il vecchietto, oltretutto, è davvero arzillo, conversa brillantemente, fa osservazioni sagaci, nota particolari e sente tutto (specialmente quello che non dovrebbe...) e tu devi pure sorbirti gli sguardi interrogativi del dottore come se ti stesse chiedendo “che cazzo me l’hai portato a fare?”.
Il maledetto scatolone ha fatto lo stesso. Lo lascio dal dottore e quando lo vado a riprendere, qualche giorno dopo, il responso “a noi non ha dato alcun problema, guarda anche tu” ed è incredibile! Fisso a 48 gradi! Prima di tutto mi sono sentito scemo, poi ho pensato di aver bevuto troppo, poi mi sono chiesto se davvero le avevo provate tutte, poi ho ricominciato a sentirmi scemo.
Beh, morale, ho riportato il maledetto a casa. Funzionava perfettamente. Ha fatto il fenomeno per 4 giorni. Tutto questo è ovviamente ingiustificato e inspiegabile, vedetela così... s'è preso un tale strizzone alla vista del tecnico che ha ben pensato di rigar dritto. Ovviamente fino a questa mattina, quando ha ben pensato di suicidarsi nuovamente, senza neppure la scusa del surriscaldamento. E io lo odio.
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