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martedì 29 gennaio 2013

Breaking Bad (Vince Gilligan)


Non sapevo se scriverne un commento divertente o uno serio. Quello serio suonava tipo "Il miglior telefilm di sempre. Almeno fino ad oggi. Già a chiamarlo telefilm lo si sminuisce, è un film, anche visivamente intendo, solo che è lungo" e via così, di noia in noia, di frase fatta in frase fatta.

Quello divertente non so scriverlo. O non so farlo senza far passare a chiunque la voglia di vedersi questa roba. Perché è difficile farlo, perché vorrei solo dire che se vi piacciono i telefilm e le storie scorrette questo ve lo dovete vedere.

Perché il punto è che qui tutto ruota attorno ad un supersfigato prof di chimica delle scuole superiore che vive in una supersfigata provincia della provincia dell'impero ed è uno dei più classici "vorrei ma non posso". Uno di quelli che, al più, nel prossimo suscita "pena". E, insomma, questo, c'ha pure la moglie incinta,  un figlio disabile e come se non bastasse pure il genero poliziotto duro, puro e cafone gli viene un cancro. E lui non può permettersi le cure e vuole pure lasciare alla famiglia i denari necessari a campare dignitosamente.

E quindi succede che inizia a "cucinare" metanfetamine aiutato da un debosciato ex studente con tutto ciò che da questo può derivarne. E ce n'è per tutti i gusti e di sicuro Tarantino è fra le ispirazioni. Il resto è poliziesco, dramma, noir, umorismo nero, commedia dark, trovate geniali e personaggi memorabili, che si tratti di narcotrafficanti, avvocati sgangherati, poliziotti, mogli isteriche lasciano tutti il segno e lo fanno per 5 stagioni.

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